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Capitolo XII – Situazione morale e religiosa della Slavia cividalese

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<strong>XII</strong> <strong>–</strong> SITUAZIONE MORALE E RELIGIOSA DELLA SLAVIA CIVIDALESE - 311<br />

a seconda dell’opportunità, anche diversi ripetuti attacchi ecc..» da una famiglia «cristiana (1-<br />

6-’49)».<br />

Questa dolorosa esperienza non fa distinzione tra preti intelligenti o meno, equilibrati,<br />

virtuosi, santi o “caduti”; è patrimonio comune <strong>della</strong> figura del prete trascinata dal fondo di<br />

altre epoche meno tabuizzate in contesti assolutamente dissolventi. Che cosa potevano offrire<br />

a quelle comunità in via di “estinzione” soggetti problematici senza soluzione possibile? Ma<br />

sembra che la figura del prete debba rimanere tale per seguire fino in fondo il destino delle<br />

rispettive comunità.<br />

Dati sintetici<br />

Parrocchie ab. temp. perm. dom. Ac<br />

Canal di Grivò 505 35 30 30 -<br />

Cannebola-Clap 584 50 100 30 -<br />

Masarolis 750 130 35 63 -<br />

Valle 460 40 - 20 -<br />

Prepotto (1943) 1.179 42 42 17 sì<br />

Cialla 410 60 - 24 -<br />

Codromaz 563 80 56 20 -<br />

Totali 4.351 437 263 204<br />

Non abbiamo raccolto tanti altri dati quali il n. delle comunioni annuali, né la pratica del<br />

precetto pasquale, gli illegittimi, matrimoni irregolari, il rosario in famiglia sia perché alle volta<br />

mancanti, ma più per semplificare. Sappiamo ormai la portata delle singole voci. In conclusione<br />

la pratica <strong>religiosa</strong> è discretamente uniforme, senza squilibri eccessivi; l’assenza quasi ovunque<br />

dell’Ac con le rispettive scuse <strong>della</strong> refrattarietà <strong>della</strong> gente, <strong>della</strong> miseria; il ballo, la bestemmia,<br />

l’alcolismo il turpiloquio sono i dati di comunità “normali”. Sono zone di montagna che soffrono<br />

acutamente <strong>della</strong> crisi economica, resa acuta dalla difficoltà emigratoria, <strong>della</strong> dissoluzione<br />

sociale per l’assenza massiccia dell’elemento femminile prima che del maschile per la guerra e<br />

lo choc <strong>della</strong> guerra partigiana che ha pesato su queste popolazioni in modo dilacerante. Peccato<br />

che la cecità delle istituzioni e delle così dette persone dell’ordine non abbiano capito la lezione<br />

e si siano impegnate a perseguitare, sfruttare, saccheggiare il capitale di dignità umana che<br />

questi popoli avevano strenuamente difeso in tempi di totale abbandono. Peccato ancora più<br />

grave che tutto ciò sia stato ispirato, organizzato, sostenuto e “benedetto” da quella chiesa che<br />

indegnamente si affaccia alle soglie del duemila senza essersi prima purificata la coscienza dalle<br />

sue gravi responsabilità, chiedendo perdono e sottoponendosi ad una salutare penitenza. Che Dio<br />

ci perdoni!

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