Marginalità e appartenenza: la funzione dell'intellettuale tra sfera ...
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MARGINALITÀE APPARTENENZA 365<br />
L'intellettuale che nel '45 aveva fermamente creduto, sulle basi di<br />
un concorde antifascismo, nel<strong>la</strong> possibilità concreta di partecipazione<br />
attiva ed esaltante al<strong>la</strong> ricostruzione ed al rinnovamento di una so-<br />
cietà nuova, si ritrova adesso a fare i conti con una realtà completa-<br />
mente mutata nel<strong>la</strong> quale i presupposti culturali e politici di solida-<br />
rietà del momento resistenziale sono irreparabilmente crol<strong>la</strong>ti o per lo<br />
meno non sono più sufficienti a colmare una sensazione incombente<br />
di vuoto e di incertezza.<br />
I1 PCI inoltre di fronte al<strong>la</strong> perdita di una certa egemonia<br />
all'interno del panorama politico italiano e nel<strong>la</strong> prospettiva di raf-<br />
forzare il proprio organico, si irrigidisce ideologicamente adoperando<br />
una tattica politica che mira soprattutto ad indirizzare il ruolo degli<br />
intellettuali di partito e simpatizzanti verso una più ortodossa e meno<br />
eterogenea direttiva programmatica, onde evitare pericolose disper-<br />
sioni all'interno del partito stesso.<br />
Ad esasperare maggiormente questa "chiusura" del PCI contri-<br />
buisce l'influsso, certamente fil<strong>tra</strong>to ma non per questo meno settario<br />
e determinante, che ebbe sul "milieu" culturale italiano l'imposta-<br />
zione zdanovista del discorso letterario ed artistico; è inevitabile<br />
perciò, come precisa Romano Luperini, che:<br />
il principio dell'engagement del<strong>la</strong> cultura degli intellettuali di sinis<strong>tra</strong><br />
viene spinto a coincidere con quello del<strong>la</strong> partiticità del<strong>la</strong> cultura e<br />
"dello spirito di partito" che deve essere evidente in tutte le manifesta-<br />
zioni culturali degli intellettuali militanti; e il carattere impegnato e<br />
popo<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> produzione artistica diventa accoglimento del<strong>la</strong> poetica<br />
del "realismo socialista" e del principio del "carattere di partito del<strong>la</strong><br />
letteratura." (131)<br />
L'intellettuale "impegnato," dunque, soprattutto se con<strong>tra</strong>dditto-<br />
riamente polemico e poco accomodante dal punto di vista ideologico,<br />
visse problematicamente questa "involuzione" politica come militante<br />
iscritto al partito ma anche come scrittore e uomo di cultura che ini-<br />
zialmente aveva trovato nel mito del<strong>la</strong> politica <strong>la</strong> giustificazione im-<br />
mediata al bisogno impellente di comunicazione con gli altri e che ora<br />
si ritrova a vivere una condizione di inquietudine generale e di alie-<br />
nazione profonda una volta svaniti quei valori e quelle sicurezze che<br />
erano stati il supporto ideologico ed "emotivo" del periodo resisten-<br />
ziale.<br />
La questione complessa del rapporto <strong>tra</strong> cultura e politica e<br />
l'influenza che tale polemica esercitò all'interno del dibattito <strong>tra</strong> in-<br />
tellettuali e potere, interessò e coinvolse più da vicino soprattutto Elio<br />
Vittorini. I1 nome di Vittorini è quello che più si avvicina, infatti,<br />
anche se partendo da impostazioni culturali e letterarie diverse, alle<br />
stesse controverse questioni che interessarono <strong>la</strong> vicenda intellettuale