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Eduardo Scarpetta - ‘A Nanassa -<br />
CESARE: Io me trovo stabilito a Foggia da 3 anni, e intanto m’avevano detto che<br />
Felice aveva sposata una donna brutta, e di una certa età, ma vedo che non è così,<br />
vedo che sono state bugie, tutte calunnie.<br />
GIULIETTA: Neh, mi vorrei alzare la verità.<br />
CESARE: Ma no, statevi comoda, per carità... voi forse state poco bene?<br />
GIULIETTA: No, sto aspettanno nu vestito che mi debbono portare.<br />
CESARE: Se tutte le donne brutte e di età, fossero come voi, sarebbe una fortuna per<br />
gli uomini.<br />
GIULIETTA: Oh, siete troppo buono, caro zio.<br />
CESARE: Voi già sapete perché sono venuto?<br />
GIULIETTA: No, non sò niente.<br />
CESARE: Non sapete niente? E come va? Avete ricevuta la mia lettera?<br />
GIULIETTA: Non me lo ricordo, mi avete scritta una lettera?<br />
CESARE: Sicuro.<br />
GIULIETTA: E non l’ho ricevuta ancora.<br />
CESARE: Mi fa meraviglia. L’ho impostata io stesso, vuol dire che la riceverete più<br />
tardi, ma ora è inutile. Ora vi dirò io di che si tratta. Conoscete mia nipote<br />
Angiolina?<br />
GIULIETTA: No.<br />
CESARE: Una bella ragazza! orfana, poveretta, di madre e di padre mia sorella non<br />
quando lei teneva appena un mese, e rimase in mano <strong>del</strong>la sua nutrice a Roccarossa<br />
un paisiello vicino Casoria. Quatto anne fà, io le comprai un casinotto, con terreno,<br />
e ce lo mobigliaje con molto lusso, perché io sono ricco, molto ricco.<br />
GIULIETTA: Ricco? Ma che uomo simpatico!... (Lazzi.)<br />
CESARE: Ci feci mettere anche la luce elettrica.<br />
GIULIETTA: Pure la luce elettrica?<br />
CESARE: Figurateve, chille cafune, quando vedettene la luce elettrica... Lo<br />
diavolo!... Lo diavolo!...<br />
GIULIETTA: Uh! Lo diavolo... (Ridendo.)<br />
CESARE: E mò sta llà assieme ad una sorella sua vedova. Questa Angiolina, che io<br />
voglio bene comme a na figlia, l’aggio proposto nu buono matrimonio, nu<br />
bravissimo giovine che io conosco da tanto tiempo... un certo Errico Delfino...<br />
GIULIETTA: Eh! Errico Delfino! (Siede in mezzo al letto con sorpresa.)<br />
CESARE: Che... lo conoscete?<br />
GIULIETTA: Sicuro... lo cunosco!<br />
CESARE: Ah! Bravo! Forse è amico di Felice?<br />
GIULIETTA: Così credo, non sò.<br />
CESARE: Ma voi forse lo conoscete prima di maritarvi?<br />
GIULIETTA: Sì, era amico di papà e di mammà.<br />
CESARE: Amico di famiglia?<br />
GIULIETTA: Perfettamente! Ci fa l’amore da molto tempo con vostra nipote?<br />
CESARE: No, non si sono ancora visti, stasera si conosceranno, sono stato io che ho<br />
combinato l’affare.<br />
GIULIETTA: (E bravo!).<br />
CESARE: Perché vi assicuro che questo Errico, è veramente un bravissimo giovine,<br />
figlio di un mio socio negli affari, perciò ho cercato di affrettare la cosa. La ragazza<br />
sta bene, porta più di 200 mila lire di dote, fra proprietà e contanti, non è tanto<br />
istruita., questo sì...<br />
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