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Copertina 4 - Retriever Magazine

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Trent’anni<br />

di<br />

avventura<br />

cinofila<br />

Correva l'anno 1974 quando mi recai in un canile per prendere un Labrador <strong>Retriever</strong> che sarebbe dovuto<br />

essere una femmina nera, e invece mi ritrovai con un maschio biondo che purtroppo visse poco più di un<br />

anno a causa di un avvelenamento.<br />

Cominciò così la mia avventura più che trentennale con questa razza.<br />

Per un po' resistetti ai miei desideri di prenderne un altro,<br />

poi detti l'avvio a quello che diventò il mio imperativo<br />

di vita: mai più senza cani; anzi, da allora mai più uno<br />

solo, ma anzi due, tre, quattro, cinque e più.<br />

Fu allora che iniziai le mie esperienze cinofile: prima<br />

con le esposizioni, poi con le prove di lavoro e infine<br />

con la Protezione Civile. E sempre<br />

con Labrador, almeno fino a tre anni<br />

fa , quando incontrai un Border Collie<br />

(ma questa è un'altra storia).<br />

Tengo a sottolineare che i migliori<br />

risultati nelle esposizioni li ho avuti<br />

con una femmina (Kalinka) trovata<br />

sull'autostrada in condizioni fisiche<br />

pietose, ma che una volta curata e<br />

rimessa a nuovo si dimostrò di rara<br />

bellezza e che mi ha dato enormi<br />

soddisfazioni (anche nei cuccioli).<br />

Cinque anni dopo il mio primo Labrador<br />

e dopo innumerevoli riunioni informali<br />

ci ritrovammo in venticinque (tanti ne<br />

occorrevano) presso lo studio di un<br />

notaio per far nascere il Club.<br />

L'idea mi era venuta pensando che un'associazione di razza<br />

avrebbe aiutato i retriever ad essere più conosciuti, come<br />

poi effettivamente fu (purtroppo ci mise lo zampino anche<br />

una nota fabbrica di carta igienica, facendo diventare la<br />

razza di moda con tutti i problemi che ne sono seguiti).<br />

mondo lavoro<br />

di Giancarlo Vignaroli<br />

I primi contatti li presi con l'amico Bisagno, prematuramente<br />

scomparso (anche se non nei miei ricordi), che fu contagiato<br />

dal mio entusiasmo e subito ne parlò con “Beppe” Benelli<br />

(Senza commenti che non ce n'è bisogno. Chi non l'ha<br />

conosciuto ha perso qualcosa.) e iniziarono i primi contatti<br />

con l'ENCI e poi, dopo un lungo iter burocratico, la nascita<br />

del Club.<br />

A quei tempi tutto era molto “familiare”:<br />

ci incontravamo alle esposizioni (3-4<br />

persone con altrettanti cani) ma si<br />

mangiava e si beveva tra amici; non<br />

esistevano rivalità personali ma solo la<br />

volontà di ottenere cani il più possibile<br />

nello standard sia fisicamente che psicologicamente.<br />

E poi c'era la settimana retriever a<br />

Galliano. Iniziavamo il primo lunedì di<br />

ottobre di ogni anno, e tutti prendevano<br />

una settimana di ferie.<br />

Dal lunedì al venerdì addestramento<br />

all'ubbidienza, al ring, e, inseguito, alle<br />

prove. Ma i momenti migliori erano<br />

a pranzo: cibi e vino assolutamente<br />

toscani: affettati, formaggi, pane, Chianti<br />

e una gran voglia di parlare di retriever<br />

con amici che tornavano tutti gli anni dalla Francia, dalla<br />

Svizzera, dal Belgio, Austria, Germania e talvolta anche<br />

da paesi più lontani.<br />

Dieci, quindici o anche venti persone che per una settimana<br />

parlavano solo di retrievers e la sera si ritrovavano stanchi e<br />

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