Copertina 4 - Retriever Magazine
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Esposizione<br />
e psicologia<br />
di Goran Bodegard - traduzione Alessandra Franchi<br />
*Pubblicato con il gentile consenso di Dog World<br />
“Perché vado in esposizione con i miei cani? E' il modo meno costoso<br />
per andare su di un palcoscenico”. Questa è la risposta data da un<br />
allevatore di grande successo che é anche un noto giudice internazionale.<br />
Benché sembri una battuta, questa frase contiene anche un nocciolo<br />
di verità degno di analisi e valutazione.<br />
In psicologia si differenzia tra bisogni e desideri. Quando<br />
non si soddisfa un bisogno, le conseguenze sono traumatiche,<br />
mentre quando non si realizza un desiderio compare la<br />
frustrazione che può dar origine alla ricerca di vie alternative<br />
per raggiungere il soddisfacimento di quello stesso desiderio.<br />
Per chiarire, il sonno è un bisogno, mentre è un desiderio<br />
avere un letto morbido sul quale dormire…. Andare sul<br />
palcoscenico è un bisogno o un desiderio? Vincere il Best<br />
in Show con un cane è un bisogno?<br />
Le esposizioni sono cambiate radicalmente. Originariamente,<br />
il loro scopo era di far esaminare da un esperto di una<br />
razza il proprio lavoro di allevatore, cercando insieme<br />
di mantenere il patrimonio genetico della razza e di<br />
favorire anche il suo miglioramento. Le prime volte che<br />
sono stato ad esposizioni da ragazzino, in Svezia negli<br />
anni cinquanta, c’erano molte esposizioni in cui non si<br />
facevano i gruppi o il Best in Show: il mettere a confronto<br />
esemplari di razze diverse era considerato ridicolo e<br />
oltretutto lontano dallo scopo e dal senso delle esposizioni<br />
canine. Questo modo tradizionale di vedere la ragion<br />
d’essere delle esposizioni è tuttora prevalente nelle<br />
discussioni ufficiali e tecniche e la drastica conversione<br />
delle esposizioni in un altro sport molto competitivo<br />
non di rado viene considerata solo come un ambiguo<br />
effetto collaterale.<br />
La ragione di questa conversione sta in quanto abbiamo<br />
detto più sopra: il bisogno dell’uomo di essere visto,<br />
riconosciuto ed ammirato. Non c’è in fondo contrapposizione<br />
tra questo aspetto molto soggettivo e l’oggettivo motivo<br />
per organizzare le esposizioni, cioè la conservazione<br />
delle varie razze canine.<br />
Chi ha il diritto di criticare il desiderio di far vedere<br />
qualcosa che si è creato e di vincere con esso, soprattutto<br />
quando questo qualcosa ci è molto vicino ed è la<br />
proiezione di ciò che è molto importante per noi o è<br />
addirittura diventato parte di noi stessi?<br />
Elena Spector – un giudice all-round argentino -<br />
durante un giudizio in Bolivia si vide arrivare sul<br />
ring una intera famiglia, padre, madre e sei figli,<br />
che esponeva il proprio amato cane. Il padre<br />
portava un Pechinese addobbato con un vestitino<br />
da battesimo e Elena Spector tenne sotto controllo<br />
la situazione facendo fare un giro di ring alla<br />
famiglia e poi spiegando loro come normalmente<br />
si presentano i cani per il giudizio.<br />
Quando esponiamo i cani diamo il meglio di<br />
noi stessi, ed è solo quando la gara e la<br />
presentazione diventano fini a se stesse e<br />
perdono ogni relazione con la razza che questo<br />
nuovo sport di gareggiare con i cani in esposizione<br />
diventa pericoloso. Si perde di equilibrio quando<br />
mondo esposizioni 9