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Copertina 4 - Retriever Magazine

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agnati (pioveva sempre) con l'unico desiderio di ricominciare<br />

l'indomani. Non ricordo tutti i nomi, ma ricordo le facce,<br />

le lingue, l'impegno di tutti (anche se molti non saranno<br />

più con noi).<br />

“Beppe” (per me sempre dott. Benelli) ci metteva a<br />

disposizione la sua casa di caccia e i terreni circostanti<br />

e Victor ed io correvamo dalla mattina alla sera perché<br />

tutto fosse a posto (i giudici – i soci volevano gli inglesi<br />

– l'annuario, gli alberghi, i primi dummies, le coppe –<br />

rigorosamente una per ogni partecipante).<br />

Il sabato, non da subito ma qualche anno dopo, le prime<br />

prove di caccia, dapprima semplicissime poi più complicate<br />

e rispondenti alle regole internazionali.<br />

La sera la Cena Sociale, altro grande momento di socializzazione<br />

e di scambi di idee.<br />

La domenica il raduno, ogni<br />

anno con un maggior numero<br />

di cani e di giudici e infine tutti<br />

a casa aspettando un anno per<br />

fare ancora un “bagno di pelo di<br />

cane”.<br />

E poi c'erano i Country Games.<br />

Ogni anno venivano organizzati<br />

dai clubs dei vari paesi (Italia,<br />

Francia, Olanda, Austria ecc) una<br />

sorta di giochi senza frontiere in<br />

cui uomini e cani gareggiavano<br />

insieme in un clima di amicizia e senza gli odi<br />

e le beghe che sarebbero arrivati dopo.<br />

I giochi erano piuttosto semplici e inventati<br />

soprattutto per far divertire concorrenti e<br />

spettatori e tendevano soprattutto a creare una<br />

situazione di cameratismo tra gli amanti dei<br />

retrievers ante-unione europea.<br />

Ricordo che la squadra italiana ha sempre<br />

ottenuto risultati lusinghieri, ma quello che<br />

contava erano i giorni sereni fra di noi, conclusi<br />

16<br />

sempre con grandi cene a base dei prodotti tipici dei<br />

paesi ospitanti.<br />

Fu nell'89, durante una cena sociale dopo una settimana<br />

retriever, sempre a Galliano, che ebbi occasione di<br />

incontrare Dino Gallotti, istruttore di cani da soccorso.<br />

Avevo già deciso di abbandonare le prove di caccia a<br />

causa delle inutili (a mio parere) stragi di fagiani e di<br />

anatre; le esposizioni non mi entusiasmavano più e<br />

l'incontro con la Cinofilia da Soccorso fu la svolta della<br />

mia vita.<br />

Avevo da poco acquistato un cucciolo in Francia, Coboldo<br />

des Iles du Canyon, All.De Paoli, e quando iniziai a<br />

calcare i campi di addestramento di Protezione Civile<br />

venivo spesso preso in giro per quel cane rotondetto di<br />

una razza che nessuno conosceva (a quei tempi l'unico<br />

cane considerato da soccorso era il Pastore Tedesco), ma<br />

quando i “veci” si accorsero (come diceva Emanuela<br />

Ruggero, altra grande del Club) che nel tempo impiegato<br />

per addestrare un Pastore Tedesco si addestravano otto<br />

retrievers l'interesse per queste razze esplose e Labrador<br />

e Golden presero il posto dei pastori.<br />

In fondo un cane da soccorso deve avere delle doti che<br />

nei retrievers sono innate: docilità,<br />

curiosità, tempra, carattere ecc<br />

e quindi è molto facile insegnare<br />

a questi a cercare le persone<br />

scomparse o travolte da macerie.<br />

Basta convincerli che è un bellissimo<br />

gioco...<br />

Ritengo che tutte le razze retriever<br />

siano adatte per esercitare la Cinofilia<br />

da Soccorso, per cui chi fosse<br />

interessato mi può contattare anche<br />

fuori Mugello e saprò indirizzarlo<br />

mondo lavoro

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