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L'Università degli studi della Basilicata: un caso di sviluppo locale

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a Potenza, certo per motivi sinergici – ma ancora <strong>un</strong>a volta accentrando sul capoluogo<br />

o nel suo imme<strong>di</strong>ato hinterland – in questo <strong>caso</strong> nel Com<strong>un</strong>e limitrofo <strong>di</strong><br />

Tito, ma con se<strong>di</strong> decentrate anche Lagopesole e a Marsiconuovo.<br />

Segno <strong>della</strong> mo<strong>di</strong>fica all’interno <strong>della</strong> città è in<strong>di</strong>rettamente coglibile anche<br />

leggendo il numero <strong>degli</strong> iscritti totali all’Ateneo che a partire dal 2000 hanno superato<br />

la soglia dei 5.000 studenti, (Fig 3) soglia intorno alla quale era stato <strong>di</strong>mensionato<br />

il progetto e<strong>di</strong>lizio iniziale <strong>di</strong> tutto l’Ateneo. Sono questi iscritti che si<br />

riversano nella città quoti<strong>di</strong>anamente e che <strong>un</strong>iti al corpo docente (445 persone) e<br />

a quello non docente (281 persone) hanno finito per influenzare l’uso dello spazio<br />

urbano e spostato anche le f<strong>un</strong>zioni urbane.<br />

E’ questa continua e favorevole risposa verso la formazione <strong>di</strong> livello <strong>un</strong>iversitario,<br />

proveniente dallo spazio regionale, che mo<strong>di</strong>fica anche la traiettoria<br />

verso cui sembrava attestarsi la politica <strong>di</strong> crescita dell’Ateneo sia a livello urbano<br />

<strong>di</strong> Potenza che a livello regionale, che porta a rivedere la filosofia fino ad<br />

allora seguita, centrata sulla realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico complesso e<strong>di</strong>lizio che<br />

avrebbe dovuto ospitare l’intera com<strong>un</strong>ità <strong>un</strong>iversitaria e i relativi servizi con<br />

l’affidamento <strong>della</strong> progettazione esecutiva in regime <strong>di</strong> concessione attraverso<br />

il sistema del bando progetto-offerta.<br />

Così all’inizio del 1990 (in <strong>un</strong>a fase <strong>di</strong> assoluta incertezza, non essendo<br />

conclusa ancora la vicenda dell’approvazione finale dell’originario progetto e<br />

<strong>della</strong> sua organizzazione in cinque lotti f<strong>un</strong>zionali, <strong>di</strong> cui i primi due già dati<br />

in concessione) l’Amministrazione dell’Ateneo cambia completamente rotta,<br />

formando <strong>un</strong> apposito “Gruppo <strong>di</strong> progettazione integrale e coor<strong>di</strong>nata” composto<br />

da professori interni all’Università e da alc<strong>un</strong>i professionisti esterni <strong>di</strong><br />

fiducia 31 per rilanciare, su nuove basi, le fasi <strong>della</strong> costruzione del complesso<br />

<strong>un</strong>iversitario. E’ l’attività <strong>di</strong> questo gruppo che porta poi anche a ridefinire<br />

l’intero assetto delle se<strong>di</strong> <strong>un</strong>iversitarie in città, nonché la richiesta <strong>di</strong> finanziamento<br />

per il completamento <strong>della</strong> struttura <strong>di</strong> Macchia Romana all’Unione<br />

31. Il motivo ufficiale è quello <strong>di</strong> «dotarsi <strong>di</strong> <strong>un</strong> parco progetti esecutivi, da seguire man<br />

mano che si rendano <strong>di</strong>sponibili i finanziamenti relativi», in «Dall’idea al progetto….», cit., p.<br />

27, nella realtà vi era stata la scelta <strong>di</strong> controllare dall’interno la progettazione delle opere, stante<br />

la scarsa qualità progettuale <strong>di</strong>mostrata dal Consorzio <strong>di</strong> Imprese “<strong>Basilicata</strong> 4” che si tramuterà<br />

anche in scarsissima qualità realizzativa dei primi due lotti. Questo nuovo gruppo <strong>di</strong> progettazione<br />

è composto dai professori Filiberto Lembo (coor<strong>di</strong>natore), Carlo Manzo, Franco<br />

Braga, Mauro Fiorentino, Carlo Manera, e Renato Fuccella, e dai professionisti esterni Pasquale<br />

D’Auria e Valentino Mareggi. E’ questo gruppo che farà il progetto esecutivo <strong>della</strong> restante<br />

parte del complesso (e tutte le mo<strong>di</strong>fiche successive); mentre Lembo e Manzo firmeranno<br />

l’interessante progetto a pianta triangolare <strong>della</strong> Biblioteca (ancora non realizzata), cfr. «Il progetto<br />

per la Biblioteca Centrale dell’Università <strong>della</strong> <strong>Basilicata</strong>», in <strong>Basilicata</strong> Università, n.<br />

14, 1993. All’arch. Maurizio Clerici verranno poi affidate le progettazioni <strong>degli</strong> impianti sportivi,<br />

compreso <strong>un</strong> palazzetto dello sport (attualmente è stato realizzato solo il centro tennis).<br />

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