l'in house alla prova delle regole comunitarie (QCDE - Provincia ...
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ta dedicata al rapporto fra in <strong>house</strong> e società pubbliche. Infatti, sempre più<br />
le Amministrazioni utilizzato il modulo gestorio <strong>delle</strong> società pubbliche per<br />
procedere ad affi damenti diretti.<br />
Come detto l’in <strong>house</strong> providing rappresenta un autonomo e distinto modello<br />
gestorio sia di servizi pubblici locali che uno strumento di gestione<br />
di reti, impianti ed altre dotazioni patrimoniali necessari per l’erogazione<br />
dei servizi. Tale modulo, come elaborato d<strong>alla</strong> giurisprudenza comunitaria<br />
ricordata, rappresenta uno strumento eccezionale di acquisizione diretta di<br />
forniture, lavori e servizi da parte <strong>delle</strong> pubbliche amministrazioni, in deroga<br />
alle <strong>regole</strong> di trasparenza e concorrenza e pone dei complessi problemi di<br />
coordinamento e compatibilità con lo strumento gestorio dei servizi pubblici<br />
locali della società per azioni, introdotta dall’art. 22 L. 142/1990 ed ora<br />
disciplinato dal d.lgs. 267/2000 (artt. 113 e ss.).<br />
Si è avvertita l’esigenza di defi nire la fi gura dell’in <strong>house</strong>, al fi ne di evitare che<br />
il ricorso all’in <strong>house</strong> fosse un modo per eludere la normativa comunitaria<br />
sull’evidenza pubblica, un escamotage per potere aggirare l’obbligo della<br />
gara e procedere ad affi damenti diretti, mascherando l’affi damento a soggetti<br />
in realtà estranei all’amministrazione aggiudicatrice sotto le mentite<br />
spoglie di amministrazioni in <strong>house</strong>. Appare evidente la problematica circa<br />
della compatibilità fra l’in <strong>house</strong> providing ed il modello societario.<br />
La questione di fondo riguarda la ammissibilità (ed i relativi limiti) dell’affi<br />
damento diretto da parte di una amministrazione aggiudicatrice ad una<br />
società in mano pubblica (maggioritaria o totalitaria).<br />
Il dibattito si è spostato sui caratteri che devono assumere i rapporti di controllo<br />
fra P.A. e società partecipata ai fi ni dell’ammissibilità di affi damento<br />
in <strong>house</strong>, in considerazione dei processi di trasformazione <strong>delle</strong> spa pubbliche.<br />
Come detto l’istituzione politica comunitaria è neutrale rispetto alle scelte<br />
che l’amministrazione può eff ettuare e, al contempo, la pubblica amministrazione<br />
è libera di scegliere i modelli gestori organizzativi per l’erogazione<br />
di un determinato servizio o la prestazione di un determinato bene, quindi<br />
può scegliere se ricorrere a soggetti interni e quindi direttamente, oppure,<br />
con il fenomeno dell’outsourcing, sul mercato. In questo contesto si pone il<br />
problema di capire quando si sia veramente in presenza di un’ipotesi di in<br />
<strong>house</strong> e quindi sussiste un determinato tipo di rapporto, di cosiddetta dele-<br />
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