l'in house alla prova delle regole comunitarie (QCDE - Provincia ...

Ancora si imbocca la natura privatistica per lucrare i vantaggi derivanti dall’anima
privatistica della fi gura societaria quando si tratta di assumere personale.
Questo è forse l’aspetto più dolente, perché si tratta di strutture di
costo (le società miste) che vengono create dalle pubbliche amministrazioni
con una certa discrezionalità e che non rispettano, nonostante siano in
house, l’articolo 97 Cost. sulle assunzioni per pubblico concorso mediante
procedure trasparenti.
3. Cause ed eff etti del modulo organizzativo delle società in - house
Il legislatore nazionale ha aff rontato di recente il problema dell’in house dal
punto di vista dei costi della politica e delle scelte organizzative dell’ente
locale; scelte organizzative che non possono essere risolte nell’alternativa
tra liberalizzazione sì e liberalizzazione no, soluzione che sarebbe eccessivamente
semplicista e radicale, oltrechè penalizzante. Vi sono infatti numerose
situazioni a fronte delle quali l’istituto dell’in house si rivela utile e/o
possono ricorrere condizioni eccezionali che giustifi cano le deroghe all’evidenza
pubblica.
L’analisi del mercato, tuttavia, mostra che l’eccezione (l’in house) rappresenta
oggi la regola: l’80% dei servizi pubblici locali infatti è affi dato direttamente
(fonte Confservizi). Questa situazione è dovuta in parte all’attuale formulazione
dell’art. 113 d,lgs. 267/00 (Testo unico degli enti locali), norma più volte
rimaneggiata e frutto dell’evoluzione subita dall’art. 22 della l. 142/1990.
Va subito detto che nel corso del 1990 il legislatore nazionale ha approntato
una serie di norme strategiche che hanno impresso una reale spinta innovativa
nel Paese: vd. part. la legge sul proscioglimento, la legge di riforma
degli enti locali, la legge antitrust. Cambiano anche le disposizioni in materia
di servizi pubblici locali con l’introduzione del modulo societario che,
per la prima volta, apre al privato. Il legislatore infatti affi anca alle aziende
privatizzate le società miste (l’in house è ancora un istituto sconosciuto nell’ordinamento
nazionale).
Le società miste della l. 142/1990 erano a prevalente capitale pubblico, con
socio pubblico maggioritario. La legge non parlava di società miste con
socio privato maggioritario; questa tipologia viene introdotta solo successivamente
con le riforme Bassanini e costituisce un passaggio inevitabile
ammodernare l’organizzazione dei servizi pubblici.
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