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l'in house alla prova delle regole comunitarie (QCDE - Provincia ...

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ia (anche nella misura dell’1%) di un’impresa privata al capitale di una spa<br />

partecipata dall’Amministrazione concedente esclude in radice la possibilità<br />

per l’amministrazione medesima di esercitare sulla società concessionaria<br />

un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi; ciò in quanto la<br />

presenza di quote private nel capitale della società affi dataria non consente<br />

di ritenere quest’ultima una struttura di gestione “interna” al soggetto pubblico<br />

che la partecipa.<br />

In sostanza, i giudici non sembrano discostarsi dal solco della propria giurisprudenza,<br />

tuttavia, in questa sentenza non viene compiuto alcun richiamo<br />

<strong>alla</strong> necessità di un sindacato concreto sui poteri gestionali del Consiglio di<br />

Amministrazione della società affi dataria, sull’oggetto sociale e, più in generale,<br />

su tutto quanto previsto dallo statuto, al fi ne di verifi care l’eff ettività<br />

del “controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi”, così come era<br />

accaduto in occasione della sentenza Parking Brixen.<br />

Sentenza Carbotermo<br />

Nella sentenza Cabotremo (Corte di giustizia 11 maggio 2006, C-340/04, in<br />

GU C 165, 15.07.2006, pag. 5), i Giudici comunitari sono stati chiamati a defi<br />

nire, ancora una volta, il perimetro dei concetti di “controllo analogo” e di<br />

“svolgimento della parte più importante dell’attività a favore dell’ente locale”,<br />

trattandosi dei due invariabili requisiti richiesti perché si possa procedere<br />

all’affi damento diretto di un servizio.<br />

Quanto al “controllo analogo”.<br />

La Corte, riprendendo il ragionamento svolto nella sentenza Parking Brixen,<br />

improntato sull’eff ettività e concretezza del sindacato, riconduce la nozione<br />

di “controllo” nell’alveo dell’esercizio da parte dell’ente affi dante di un’infl<br />

uenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni importanti<br />

<strong>delle</strong> società partecipate, avendo cura di precisare che la detenzione<br />

in mano pubblica dell’intero capitale sociale dell’affi dataria non è elemento<br />

suffi ciente e decisivo ai fi ni della sussistenza del requisito in parola. I giudici<br />

europei escludono nel caso sottoposto al loro vaglio la sussistenza del<br />

“controllo analogo” in ragione oltre che dell’ampiezza dei poteri attribuiti<br />

al Consiglio di Amministrazione della società anche dell’assenza di specifi -<br />

che riserve a favore del Comune. In sostanza, il controllo dell’ente pubblico,<br />

proprio perché circoscritto all’esercizio dei semplici poteri riconosciuti dal<br />

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