La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese
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caratterizzate da uno sviluppo molto rapido favorito dall’umi<strong>di</strong>tà, dalla fertilità e dallo<br />
stato <strong>di</strong> preparazione del suolo; esse, si riproducono e fruttificano ripetutamente nel<br />
corso dell’anno, assicurando così una continua presenza anche se asportate dalla zappa<br />
del conta<strong>di</strong>no o, nelle colture più moderne, <strong>di</strong>strutte dai <strong>di</strong>serbanti.<br />
Passiamo ora ad osservare un particolare consorzio vegetale formato sia da prati<br />
veri e propri che sono regolarmente concimati e falciati, sia da prati-pascoli usati<br />
per il pascolo del bestiame. Essi ospitano numerose piante erbacee perenni che ricoprono<br />
tutto il terreno con una cotica continua e generalmente molto fitta. In questo<br />
habitat l’opera dell’uomo ha trasformato profondamente la primitiva struttura, e questo<br />
perché la fertilizzazione ha favorito lo sviluppo <strong>di</strong> certe specie a scapito <strong>di</strong> altre.<br />
Un’escursione, anche breve, durante i mesi <strong>di</strong> maggio e giugno attraverso le nostre<br />
pen<strong>di</strong>ci prative, generalmente intervallate da alberi <strong>di</strong> farnia, <strong>di</strong> frassino e <strong>di</strong> betulle,<br />
permette <strong>di</strong> conoscere i fiori più frequenti e caratteristici <strong>della</strong> stazione pratense, e notare<br />
le <strong>di</strong>fferenze botaniche e <strong>di</strong> sviluppo delle varie specie tra il versante <strong>di</strong> destra<br />
Piave, più solatio e asciutto, da quello <strong>della</strong> sinistra, più umido e fresco.<br />
I fiori più vistosi sono il giglio rosso (Lilium bulbiferum), la margherita gialla<br />
(Buphthalmum salicifolium), la graziosa filipendola (Filipendula vulgaris), il delicato<br />
lino rosato (Linum viscosum), la barba <strong>di</strong> becco (Tragopogon pratensis) dal lattice<br />
dolciastro, l’aromatico millefoglio (Achillea millefolium), la primuletta odorosa (Primula<br />
veris), i trifogli violetto e montano (Trifolium pratense e Trifolium montanum),<br />
campanule elegantissime come la Campanula persicifolia e la Campanula glomerata<br />
l’Aquilegia (Aquilegia atrata), <strong>di</strong>verse orchidee quali l’Orchis tridentata,<br />
l’Anacamptis pyramidalis, l’Orchis ustulata, la Gymnadenia conopsea e la Gymnadenia<br />
odoratissima, quest’ultima dal delicato e intenso profumo <strong>di</strong> vaniglia, alcune<br />
ra<strong>di</strong>cchielle dai gran<strong>di</strong> fiori dorati come l’Hypochaeris ra<strong>di</strong>cata e l’Hypochaeris maculata,<br />
<strong>di</strong>verse leguminose quali la vulneraria (Anthyllis vulneraria), il trifoglietto<br />
giallo (Lotus corniculatus) e la lupinella (Onobrychis viciifolia); poco appariscenti,<br />
ma molto <strong>di</strong>ffuse sono la comune carota selvatica (Daucus carota), l’ononide o stancabue<br />
(Ononis spinosa), e <strong>di</strong>versi ranuncoli tra i quali ricor<strong>di</strong>amo il Ranunculus acris<br />
e il Ranunculus bulbosus.<br />
<strong>Natura</strong>lmente in tutti i prati ed i pascoli sono molto numerose le erbe propriamente<br />
dette, appartenenti quasi esclusivamente alla famiglia delle graminacee, che<br />
nel loro assieme formano il grosso <strong>della</strong> massa vegetativa del prato, tra queste ricor<strong>di</strong>amo<br />
la mazzolina (Dactylis glomerata), l’avena maggiore (Arrhenatherum elatius),<br />
la tremolina o tamburini (Briza me<strong>di</strong>a), il paleino odoroso (Anthoxanthum odoratum)<br />
dal caratteristico profumo, e il paleo dei prati (Festuca pratensis).<br />
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