La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese
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icoprono rupi e macereti e, raramente, anche nella zona inferiore del bosco montano.<br />
Le più conosciute sono la globularia delle rocce (Globularia cor<strong>di</strong>folia), una pianticina<br />
dallo sviluppo piuttosto limitato che presenta foglioline coriacee, persistenti, e piccoli<br />
capolini rotondeggianti <strong>di</strong> fiori azzurrini palli<strong>di</strong>, e il camedrio alpino (Dryas octopetala)<br />
reperibile perfino nel greto del Piave dove arriva trasportato dalle piene; è<br />
una pianta facilmente riconoscibile per le foglie semprever<strong>di</strong>, lucide nella parte superiore<br />
e bianco-tomentose in quella inferiore; inoltre presenta dei gran<strong>di</strong> fiori bianchi,<br />
dorati nella parte centrale che a maturazione si trasformano in infruttescenze simili a<br />
code piumose. Il camedrio è caratterizzato da un fitto intreccio <strong>di</strong> fusti e <strong>di</strong> rami prostrati<br />
ra<strong>di</strong>canti al suolo, che permette alla pianta <strong>di</strong> allungarsi sul terreno con estrema<br />
facilità.<br />
Di caratteristiche ecologiche molto simili al mugheto è il consorzio <strong>di</strong> ontano<br />
verde (Alnus viri<strong>di</strong>s) che sostituisce il mugo sui terreni caratterizzati da substrato siliceo,<br />
freschi e ricchi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà dove forma dei boschetti molti fitti, rivestendo <strong>di</strong> <strong>vegetazione</strong><br />
anche le zone sassose e rupestri che, in questo modo, sono consolidate e <strong>di</strong>fese<br />
dall’erosione.<br />
Il mugheto e l’ontaneto possono ospitare anche altre forme arbustive appartenenti,<br />
quasi esclusivamente, alla famiglia delle ericacee. Per le loro esigenze ecologiche,<br />
sono affini al mugo il rododendro cigliato (Rhododendron hirsutum), la scopina<br />
(Erica carnea), l’uva orsina (Arctostaphylos uva-ursi) e il rododendro nano (Rhodothamnus<br />
chamaecistus); mentre all’ontano si accompagnano, <strong>di</strong> preferenza, il rododendro<br />
rugginoso (Rhododendron ferrugineum), il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)<br />
e il brugo (Calluna vulgaris).<br />
Le due specie <strong>di</strong> rododendri,<br />
appena ricordate,<br />
sono piante arbustive che<br />
amano il sole, temono i geli<br />
primaverili e hanno bisogno<br />
<strong>di</strong> una copertura nevosa prolungata.<br />
Sono molto <strong>di</strong>ffuse<br />
nella zona degli arbusti contorti<br />
e raramente si possono<br />
incontrare anche una accanto<br />
all’altra. Quando sono in<br />
fiore offrono uno spettacolo<br />
in<strong>di</strong>menticabile. I rodoreti<br />
più imponenti si estendono normalmente al <strong>di</strong> sopra del limite del bosco, cioè nella<br />
zona propria degli arbusti alpini, ma possono vegetare anche nelle zone sottostanti,<br />
infiltrandosi con grande facilità nel sottobosco <strong>di</strong> conifere. Nella nostra <strong>Provincia</strong>,<br />
dove predominano le formazioni geologiche dolomitiche e calcaree, è molto più <strong>di</strong>ffuso<br />
il Rhododendron hirsutum ma entrambi rappresentano un magnifico simbolo<br />
<strong>della</strong> montagna, sono in<strong>di</strong>spensabili per proteggere il suolo dalle erosioni, e dove è<br />
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