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La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese

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trame e i detriti crescono anche due primule strettamente ossifile, entrambe con i fiori<br />

<strong>di</strong> colore viola: la Primula glutinosa, piuttosto grande con i fiori <strong>di</strong>sposti ad ombrella,<br />

e la minuscola Primula minima con i fiori solitari <strong>di</strong> tinta leggermente più chiara. Sono<br />

piante tipiche <strong>di</strong> questo ambiente anche la margherita delle Alpi (Leucanthemopsis<br />

alpina) facilmente identificabile per l’inconsueto rapporto tra il piccolo fusto ricoperto<br />

<strong>di</strong> foglie e il grande fiore, la camomilla alpina (Achillea oxyloba), che si <strong>di</strong>stingue<br />

per i piccoli fusti ricchi <strong>di</strong> foglioline e la statice montana (Armeria alpina) dai grossi<br />

capolini globosi <strong>di</strong> tinta rosa portati da lunghi peduncoli nu<strong>di</strong>.<br />

In questo habitat ci sono anche alcune erbe poco appariscenti, ma molto importanti<br />

per l’azione che svolgono nel consolidare i detriti più o meno instabili: la Loiseleuria<br />

procumbens, la Carex curvula dalle foglie lineari più o meno piegate a falce,<br />

la luzula bruna (Luzula alpino-pilosa) dalle foglie con gli orli pelosi, che preferisce i<br />

terreni silicei, mentre su quelli calcarei, la stessa opera colonizzatrice è esercitata dalla<br />

Carex firma che si <strong>di</strong>fferenzia dalla precedente per avere le foglie più rigide e leggermente<br />

ricurve verso l’esterno. Sono piante che inizialmente si sviluppano isolate,<br />

per poi gradualmente allargarsi fino a ricoprire completamente delle ampie zone;<br />

questo primitivo tappeto <strong>di</strong> erbe dure e rustiche può venire, a poco a poco, sostituito<br />

da piante più esigenti e formare così una chiazza, più o meno ampia, <strong>di</strong> prateria.<br />

Anche nelle piccole conche chiuse, circondate da declivi erbosi o rocciosi, dove<br />

l’esposizione ombreggiata e la conformazione<br />

topografica favoriscono<br />

l’accumulo <strong>della</strong> neve, si possono osservare<br />

delle piante che, nonostante le particolari<br />

con<strong>di</strong>zioni ecologiche dovute alla<br />

brevità del periodo vegetativo (due mesi<br />

al massimo), all’umi<strong>di</strong>tà abbondante e al<br />

terriccio ricco <strong>di</strong> humus, trovano qui il<br />

loro habitat naturale Vi sono, ad esempio<br />

tre notissime soldanelle: la Soldanella alpina,<br />

la Soldanella minima e la Soldanella<br />

pusilla; esse hanno un aspetto inconfon<strong>di</strong>bile<br />

ed estremamente grazioso e<br />

possono fiorire anche prima del ritiro<br />

completo <strong>della</strong> neve. Sullo stesso terreno<br />

fioriscono anche il vistoso anemone primaverile<br />

(Pulsatilla vernalis) dalle gran<strong>di</strong><br />

corolle can<strong>di</strong>de internamente sericee e<br />

il ranuncolo dei Pirenei (Ranunculus<br />

pyrenaeus), inconfon<strong>di</strong>bile per le foglie<br />

lanceolate (carattere insolito fra i ranuncoli)<br />

ed i petali can<strong>di</strong><strong>di</strong>.<br />

Nei tratti dove l’humus si accumula<br />

più facilmente vivono delle minuscole<br />

piante come la potentilla prostrata (Sibbal<strong>di</strong>a procumbens), rosacea dai petali giallo-<br />

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