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La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese

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particolare conformazione del territorio caratterizzato da un vero mosaico <strong>di</strong> ambienti<br />

e <strong>di</strong> climi in parte <strong>di</strong>versi anche all’interno <strong>di</strong> territori ristretti, specialmente nelle zone<br />

più alte, dove basta un cambiamento <strong>di</strong> esposizione per dar luogo ad una corrispondente<br />

variazione nelle associazioni vegetali. È quin<strong>di</strong> evidente che, come abbiamo<br />

già precisato, nella realtà non si possono incontrare limiti vegetazionali precisi,<br />

subito riconoscibili, fra zona e zona, poiché sono spesso interrotti, spezzettati e <strong>di</strong>stribuiti<br />

saltuariamente in serie, in parte estese, in corrispondenza delle accidentalità orografiche.<br />

Riassumendo brevemente, possiamo affermare che nella nostra <strong>Provincia</strong> la<br />

prima zona, quella altitu<strong>di</strong>nalmente più bassa che si incontra, è quella del Piano basale;<br />

essa occupa il fondo <strong>della</strong> sinclinale bellunese, cioè l’Alpago, la Val Belluna e il<br />

Feltrino, prolungandosi lungo il fondo delle valli principali del Cordevole e <strong>della</strong> Piave<br />

fino alla conca <strong>di</strong> Agordo da una parte e a Castellavazzo dall’altra.<br />

Sopra il Piano basale si incontra il Piano montano che, come abbiamo visto,<br />

gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong>vidono in Piano montano inferiore e Piano montano superiore; è la zona<br />

dei boschi per eccellenza, molto estesa e un tempo <strong>di</strong> grande importanza economica<br />

nella provincia <strong>di</strong> <strong>Belluno</strong>, dove rappresentava, assieme all’allevamento del bestiame,<br />

la base <strong>della</strong> maggiore risorsa produttiva.<br />

Al <strong>di</strong> sopra dei boschi, nel cosiddetto Piano alpino, la successione dei tipi <strong>di</strong><br />

<strong>vegetazione</strong> cambia irregolarmente e rapidamente; nonostante questo, sempre a gran<strong>di</strong><br />

linee, è possibile in<strong>di</strong>viduare tre zone <strong>di</strong>verse. <strong>La</strong> più bassa è la Zona degli arbusti<br />

alpini; essa, nella parte inferiore, è a stretto contatto con le ultime, più avanzate, piante<br />

forestali ed è caratterizzata da arbusti contorti (per lo più mughi); segue la Zona dei<br />

pascoli formata dai pascoli alpini e delle praterie naturali; più in alto si sviluppa una<br />

fascia subnivale <strong>di</strong> specie erbacee varie, non formanti tappeto continuo come la precedente,<br />

ma sparpagliate in parte isolatamente, è questo la Zona delle piante colonizzatrici<br />

o delle zolle pioniere che nella parte superiore ospita soltanto licheni ed alghe,<br />

cioè le forme <strong>di</strong> organismi vegetali più resistenti all’inclemenza dell’ambiente <strong>di</strong> alta<br />

montagna.<br />

Seguendo lo schema altitu<strong>di</strong>nale descritto, passiamo ora ad esaminare in modo<br />

più particolareggiato, e con un certo or<strong>di</strong>ne, i vari caratteri e le principali piante che<br />

formano la ricca e molteplice coltre <strong>di</strong> <strong>vegetazione</strong> che ricopre i terreni bellunesi.<br />

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