La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese
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PIANO ALPINO<br />
<strong>La</strong> zona degli arbusti alpini<br />
<strong>La</strong> montagna bellunese è spesso impervia e accidentata, e questo perché la sua<br />
conformazione topografica è molto irregolare con creste, valloni, cenge, <strong>di</strong>rupi, fossi<br />
e costoni che favoriscono una certa variazione del clima da zona a zona, e comportano<br />
delle sensibili <strong>di</strong>fferenze nel tipo <strong>di</strong> terreno per effetto <strong>della</strong> pendenza, <strong>della</strong> forma,<br />
dell’umi<strong>di</strong>tà e delle <strong>di</strong>verse cause geologiche che hanno formato il terreno stesso.<br />
Questa variabilità si riflette anche sui caratteri <strong>della</strong> <strong>vegetazione</strong> e sulla <strong>di</strong>stribuzione<br />
delle zone fitoclimatiche, ed è particolarmente visibile nella zona degli arbusti alpini,<br />
imme<strong>di</strong>atamente sopra il bosco montano, dove non riesce a formare una fascia uniforme<br />
e continua, ma si sviluppa anche all’interno del bosco sottostante e nelle praterie<br />
<strong>della</strong> zona superiore. Come abbiamo già precisato, è questa una caratteristica comune<br />
a tutte le zone fitoclimatiche ma è tipica in quelle più elevate, dove gli elementi<br />
climatici mutano in modo più rapido ed irregolare.<br />
<strong>La</strong> zona degli arbusti alpini o degli arbusti contorti è, in un certo senso, la zona<br />
<strong>di</strong> transizione tra il bosco ed i consorzi <strong>di</strong> piante erbacee <strong>della</strong> montagna scoperta. Essa<br />
ospita due tipi principali <strong>di</strong> <strong>vegetazione</strong> arbustiva: il mugheto che ama i terreni calcarei<br />
o calcarei-dolomitici, e l’ontaneto che preferisce i terreni silicei, anche se la sua<br />
presenza è possibile su substrati calcarei con terriccio più o meno decalcificato come<br />
le argille rosse delle zone carsiche.<br />
<strong>La</strong> pianta emblematica <strong>di</strong> questo habitat è sicuramente il mugo (Pinus mugo),<br />
una conifera dal portamento prostrato e caratterizzata da numerosi fusti, molti fitti,<br />
addossati gli uni agli altri e spesso intrecciati fra loro; alla base essi sono quasi aderenti<br />
al suolo, ma più in alto si allungano verticalmente formando una densa chioma<br />
<strong>di</strong> colore verde cupo che rende la pianta inconfon<strong>di</strong>bile. Il mugo popola i fianchi <strong>di</strong><br />
quasi tutte le nostre montagne dove, con il tempo riesce a mascherare le asperità <strong>della</strong><br />
montagna ed a rivestirla <strong>di</strong> verde; basta una piccola fessura sulla nuda roccia perché<br />
si insinui la ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> questa frugalissima pianta, ed anche i ghiaioni vengono a poco a<br />
poco conquistati e ricoperti.<br />
Considerata specie colonizzatrice per eccellenza, essa si adatta a tutti gli ambienti,<br />
anche i meno ospitali e più <strong>di</strong>fficili, dove non teme concorrenti e resta<br />
l’incontrastata dominatrice. Con il tempo però, gli aghi morti deposti al suolo e il reticolo<br />
inestricabile dei fusti che trattengono le polveri portate dal vento, favoriscono<br />
la lenta creazione del substrato terroso, che <strong>di</strong>ventando sempre più abbondante, può<br />
ospitare semi <strong>di</strong> piante più importanti, come il cembro o il larice, che dopo lunghissimi<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> evoluzione, se il microclima locale lo permette, finiranno per sostituire<br />
il mugo, la pianta pioniera che ha reso possibile la loro esistenza.<br />
Sui ghiaioni calcarei e dolomitici vegetano anche altri piccoli arbusti, che come<br />
il mugo, svolgono un’importante opera colonizzatrice, limitata naturalmente alla loro<br />
ridotta <strong>di</strong>mensione. Queste specie possono vegetare anche nelle zone superiori dove