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La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese

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nocchia rada, il ranuncolo bianco (Ranunculus platanifolius), la speronella delle Alpi<br />

(Delphinium elatum) pianta piuttosto rara, una vistosa umbellifera il Molopospermum<br />

peloponnesiacum e la comunissima e villosa Silene <strong>di</strong>oica.<br />

Altre piante caratteristiche <strong>di</strong> questo consorzio sono anche il millefoglio maggiore<br />

(Achillea macrophylla), la lattuga alpina (Cicerbita alpina) inconfon<strong>di</strong>bile per i<br />

fiori azzurri <strong>di</strong>sposti lunghe e rade infiorescenza, l’adenostile (Adenostyles glabra)<br />

dalle larghe foglie triangolari, l’imperatoria (Peucedanum ostruthium) dal rizoma aromatico,<br />

la finocchiella (Myrrhis odorata) dal forte aroma <strong>di</strong> finocchio, la vistosa<br />

Impatiens noli-tangere chiamata in questo modo perché i frutti maturi, appena toccati,<br />

si aprono cono scatto lanciando lontano i semi, l’aconito giallo (Aconitum vulparia),<br />

il cardo mascherato (Carduus personata) e due seneci amanti delle zone ombrose:<br />

il Senecio fuchsii e il Senecio cacaliaster. Non mancano naturalmente le felci e,<br />

tra queste, ricor<strong>di</strong>amo l’elegante felce-femmina nella varietà comune (Athyrium filixfoemina)<br />

amante dei terreni calcarei e nella forma Athyrium <strong>di</strong>stentifolium che preferisce<br />

il substrato siliceo.<br />

Lo sviluppo esuberante <strong>di</strong> queste piante è dovuto, quasi esclusivamente, alle<br />

con<strong>di</strong>zioni favorevoli del suolo e del clima caratterizzato da aria fresca, umida, ma riparata<br />

dai forti geli. Il suolo, inoltre, è generalmente fertile, ricco <strong>di</strong> humus e <strong>di</strong> sali<br />

nutritivi, prodotti da un’attiva nitrificazione dei residui vegetali che vi si accumulano<br />

16 . Si tratta <strong>di</strong> un ambiente simile a quello che circonda i fabbricati delle vecchie<br />

malghe dal quale si <strong>di</strong>fferenzia per l’origine naturale, anziché artificiale, dell’eccesso<br />

<strong>di</strong> azoto.<br />

Nella zona del bosco montano ci sono anche degli ambienti privi quasi completamente<br />

<strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, e questo per la particolare struttura e natura del sottosuolo o per<br />

la conformazione topografica che impe<strong>di</strong>sce la conservazione dell’acqua; si tratta <strong>di</strong><br />

quelle zone rocciose che nelle loro anfrattuosità riescono a conservare del terriccio. In<br />

questo <strong>di</strong>fficile habitat vivono solo delle piante frugali come le erbe dure, qualche cespuglio<br />

xerofilo <strong>di</strong> pero corvino o <strong>di</strong> cotognastro, che riesce a prosperare nonostante<br />

l’ari<strong>di</strong>tà. Anche le nude pareti rocciose o i massi isolati esposti alle piogge e investiti<br />

dal vento, nelle loro fessure naturali offrono la possibilità <strong>di</strong> vegetare a delle specie<br />

dotate <strong>di</strong> grande capacità <strong>di</strong> resistenza. Esse sono spesso ornate <strong>di</strong> fiori vistosi, quasi<br />

sproporzionati in un habitat tanto <strong>di</strong>fficile.<br />

Sono numerose le piante che amano vivere in un ambiente tanto ostile, e tra<br />

queste ricor<strong>di</strong>amo la popolarissima genziana acaule (Gentiana clusii) caratterizzata<br />

dalle foglie coriacee <strong>di</strong>sposte in rosetta basale e dal grande fiore imbutiforme <strong>di</strong> colore<br />

azzurro cupo, il profumato giglio giallo (Hemerocallis lilio-asphodelus) grande<br />

quanto il comune giglio bianco dei giar<strong>di</strong>ni, il garofano selvatico (Dianthus sylvestris)<br />

dalle eleganti corolle <strong>di</strong> colore rosa intenso, la scopina (Erica carnea), elemento<br />

16 Si intende per nitrificazione la formazione <strong>di</strong> acido nitrico e <strong>di</strong> nitrati a opera <strong>di</strong> batteri nitrificanti che utilizzano<br />

l’ammoniaca e i composti ammoniacali derivanti dalla degradazione <strong>della</strong> sostanza organica del suolo.<br />

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