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La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese

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Altre piante arbustive comuni del sottobosco montano sono il velenoso fior <strong>di</strong><br />

stecco (Daphne mezereum) dai profumati fiori roseo-violetti che fioriscono prima<br />

dello sviluppo delle foglie, i gambi rossi (Epilobium angustifolium), il sambuco rosso<br />

(Sambucus racemosa), lo spincervino (Rhamnus catharticus), il maggiociondolo alpino<br />

(<strong>La</strong>burnum alpinum) dai fiori in gran<strong>di</strong> grappoli dorati, il sorbo nano (Sorbus<br />

chamaemespilus) dalle gran<strong>di</strong> foglie lucide e fiori rosa <strong>di</strong>sposti in corimbo terminale,<br />

la rara fusaggine <strong>di</strong> montagna (Euonymus latifolius), la vistosa e decorativa vitalba<br />

delle alpi (Clematis alpina) una pianta rampicante a gran<strong>di</strong> fiori violacei con tepali<br />

lungamente lanceolati <strong>di</strong>sposti a croce, il comune ginepro (Juniperus communis) e lo<br />

Juniperus nana più denso, meno pungente e spesso prostrato. Nelle radure soleggiate<br />

e al margine dei boschi è facile vedere anche il mugo (Pinus mugo) pianta caratteristica<br />

<strong>della</strong> zona superiore del bosco montano, <strong>di</strong> cui si parlerà <strong>di</strong>ffusamente più avanti,<br />

e la velenosa sabina (Juniperus sabina), un arbusto prostrato con i rami coperti da<br />

foglie squamiformi simili a quelle del cipresso, la cui <strong>di</strong>stribuzione, nella nostra provincia,<br />

è limitata a poche località.<br />

<strong>Natura</strong>lmente nel piano montano vi sono anche numerose e interessanti specie<br />

erbacee delle quali, per non <strong>di</strong>lungarci in un lungo ed inutile elenco <strong>di</strong> nomi, ci limitiamo<br />

a in<strong>di</strong>care solo le più note. Durante la tarda primavera fioriscono due liliacee<br />

molto conosciute e graziose, il mughetto (Convallaria majalis) e il minuscolo Maianthemum<br />

bifolium; più tar<strong>di</strong>, alcuni luoghi boscosi sono impreziositi dalla splen<strong>di</strong>da<br />

scarpetta <strong>della</strong> Madonna (Cypripe<strong>di</strong>um calceolus), un’orchidacea giustamente protetta<br />

da una legge regionale.<br />

Altre orchidee<br />

interessanti, proprie<br />

del bosco montano,<br />

sono la graziosa e minuta<br />

Listera cordata,<br />

caratteristica <strong>della</strong><br />

pecceta, la Corallorhiza<br />

trifida e la Neottia<br />

nidus-avis, entrambe<br />

prive <strong>di</strong> clorofilla e<br />

quin<strong>di</strong> saprofite. Nello<br />

stesso ambiente sono<br />

molto <strong>di</strong>ffuse le pirole<br />

(Moneses uniflora,<br />

Orthilia secunda, Pyrola rotun<strong>di</strong>folia), le dentarie (Cardamine trifolia, Cardamine<br />

pentaphyllos, Cardamine bulbifera) e la Polygala chamaebuxus, una pianta sempreverde<br />

che in autunno si veste <strong>di</strong> fiori bianco-gialli che emanano un delicato profumo<br />

<strong>di</strong> albicocca.<br />

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