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La vegetazione della Provincia di Belluno - Gruppo Natura Bellunese

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Il territorio bellunese, che a gran<strong>di</strong> linee rientra nella zona fitoclimatica del bosco<br />

montano, non è tutto occupato da bosco vero e proprio, ma comprende anche zone,<br />

più o meno ampie, <strong>di</strong> prati coltivati e isole improduttive. <strong>La</strong> flora <strong>di</strong> questi particolari<br />

ambienti, ben <strong>di</strong>versa da quella tipica dei boschi che li circondano, può penetrare<br />

ed espandersi anche nel bosco stesso, creando così delle fasce dove sono presenti<br />

elementi <strong>di</strong> entrambi i tipi <strong>di</strong> <strong>vegetazione</strong>.<br />

Oltre alle specie in parte già incontrate in quelli sub-montani, i prati montani<br />

ospitano altre erbe, proprie <strong>di</strong> un clima più fresco. Tra le più comuni ricor<strong>di</strong>amo il<br />

cumino (Carum carvi), <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> scorzonera come la Scorzonera humilis, la<br />

Scorzonera rosea, la Scorzonera aristata, alcuni raponzoli come il Phyteuma ovatum<br />

a capolini violetti scuri, il Phyteuma spicatum dai capolini allungati a spiga <strong>di</strong> tinta<br />

giallo pallida, qualche graminacea come le code <strong>di</strong> topo (Phleum alpinum e Phleum<br />

hirsutum), la coda <strong>di</strong> volpe (Alopecurus pratensis), l’avena bionda (Trisetum flavescens),<br />

la ventolana (Cynosurus cristatus) e alcune leguminose come il trifoglio bruno<br />

(Trifolium ba<strong>di</strong>um) e la lupinella <strong>di</strong> montagna (Onobrychis montana).<br />

Vi è poi una numerosa varietà <strong>di</strong> bellissime specie, che nel periodo <strong>della</strong> fioritura<br />

trasformano i prati alpini in meravigliosi giar<strong>di</strong>ni costellati <strong>di</strong> corolle variopinte.<br />

Fra i più vistosi ricor<strong>di</strong>amo il grazioso e can<strong>di</strong>do giglio delle Alpi (Para<strong>di</strong>sia liliastrum)<br />

molto <strong>di</strong>ffuso nei prati grassi, la bella Scilla bifolia, il croco (Crocus albiflorus)<br />

il primo fiore che spunta nei prati al ritiro <strong>della</strong> neve trasformandoli in veri tappeti<br />

colorati <strong>di</strong> bianco e <strong>di</strong> violetto, e il colchico (Colchicum autumnale) dai fiori rosei<br />

che compaiono all’inizio dell’autunno.<br />

Anche se non abbondanti, vegetano anche alcune orchidee molto appariscenti<br />

come l’Orchis sambucina i cui fiori si presentano sia <strong>di</strong> colore giallo pallido, sia <strong>di</strong> un<br />

viola intenso, e la Traunsteineria globosa <strong>di</strong> un bel rosa intenso punteggiato <strong>di</strong> rosso.<br />

Piante caratteristiche e molto appariscenti sono l’asfodelo (Asphodelus albus) dalla<br />

lunga spiga <strong>di</strong> fiori bianchi, il veratro (Veratrum album) caratterizzato da una pannocchia<br />

eretta e ramificata <strong>di</strong> color bianchiccio o verdognolo, e il conosciuto narciso<br />

(Narcissus ra<strong>di</strong>iflorus) molto <strong>di</strong>ffuso in <strong>di</strong>verse zone <strong>della</strong> Sinistra Piave e oggetto,<br />

purtroppo, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>sciplinata raccolta. Comune è anche il notissimo botton d’oro<br />

(Trollius europaeus) che a volte colora <strong>di</strong> giallo vaste zone pratensi; nei prati particolarmente<br />

freschi, esso si alterna al rosa intenso delle spighe <strong>della</strong> serpentaria (Polygonum<br />

bistorta), pianta che si riproduce con estrema facilità per i lunghi stoloni.<br />

Abbondano anche <strong>di</strong>verse specie del genere Centaurea facilmente riconoscibili per la<br />

forma singolare del capolino: tra queste ricor<strong>di</strong>amo la Centaurea triumfetti dai fiori<br />

porporini e azzurri e la Centaurea phrygia con i fiori <strong>di</strong> colore roseo violetto <strong>di</strong>sposti<br />

a pannocchia; esse alternano i loro colori al giallo-dorato delle grosse ra<strong>di</strong>cchielle appartenenti<br />

al genere Crepis, come la Crepis pontana dai capolini solitari, la Crepis<br />

pyrenaica e la Crepis conyzifolia entrambe a capolini multipli, mentre la Crepis aurea<br />

risalta per la tinta insolita dei suoi capolini <strong>di</strong> un intenso rosso aranciato.<br />

Nei luoghi meno ari<strong>di</strong> fiorisce il non-ti-scordar-<strong>di</strong>-me (Myosotis sylvatica) dal<br />

delicato colore azzurro, talora con sfumature bianco rosee e l’astranzia (Astrantia<br />

major) un’elegante ombrellifera dalle foglie palmato-partite con i fiori molto appari-<br />

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