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ELEMENTI DI MATEMATICA Volume primo - Ivan Cervesato

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22 capitolo 1<br />

ESEMPIO 7.7 Si consideri la famiglia di funzioni fk : R → R, dipendenti dal parametro reale k,<br />

di equazione y = x 2 + k: questo significa semplicemente che assegnando a k diversi valori reali, si<br />

ottengono diverse equazioni (per esempio, se k =1sihay = x 2 +1; sek = √ 2sihay = x 2 + √ 2,<br />

ecc.), che rappresentano diverse curve nel piano cartesiano.<br />

Tra tutte le infinite curve così generate, si vuole determinare la curva passante per un certo punto<br />

fissato, per esempio per il punto P (2, −1): occorre quindi determinare il valore del parametro k in<br />

modo tale che la curva passi per P . A tal fine è sufficiente sostituire in y = x 2 + k i valori delle<br />

coordinate di P ,cioè x0 =2ey0 = −1, ottenendo<br />

−1 =2 2 + k ⇒ k = −5<br />

Pertanto tra le infinite curve rappresentate dalla y = x 2 + k, quella che passa per P ha equazione<br />

y = x 2 − 5: si dice che si richiede o, anche, che “si impone” il passaggio della curva per P .<br />

ESEMPIO 7.8 Siano dati la curva γ di equazione y =2x− 3 (vedremo nel seguente capitolo che si<br />

tratta, in effetti, di una retta ) ed il punto P (2, 1): si chiede di determinare i punti di γ, se esistono,<br />

la cui distanza da P sia √ 20.<br />

Per risolvere il problema dobbiamo considerare un generico punto Q appartenente alla curva: se<br />

indichiamo con x la generica ascissa di Q, la sua ordinata y risultadatada2x−3, proprio in quanto<br />

il punto Q appartiene alla curva data: possiamo perciò dire che le coordinate di Q sono (x, 2x − 3).<br />

In effetti, in problemi di questo tipo è conveniente, per motivi di chiarezza che saranno discussi in<br />

seguito, indicare l’ascissa del punto generico su γ non con la lettera x, ma con altra lettera – ad<br />

esempio a – in modo tale che la corrispondente ordinata risulti 2a − 3: in definitiva Q(a, 2a − 3).<br />

A questo punto è sufficiente calcolare la distanza PQ tramite la (2.1):<br />

da cui<br />

(a − 2) 2 +(2a − 3 − 1) 2 = √ 20 ⇒ (a − 2) 2 +(2a − 4) 2 =20<br />

5a 2 − 20a =0 ⇒ a =0∨ a =4<br />

Si deduce che esistono due punti che soddisfano alla condizione data: uno ha ascissa x =0ed<br />

ordinata y = −3 (ottenuta ovviamente sostituendo x =0iny =2x − 3); l’altro ha ascissa x =4ed<br />

ordinata y =5.<br />

Siano ora date due curve di equazioni F (x, y) =0eG(x, y) = 0: ci chiediamo se le due curve hanno<br />

punti in comune, ossia se si intersecano e, in caso affermativo, quali sono le coordinate dei punti di<br />

intersezione.

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