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ELEMENTI DI MATEMATICA Volume primo - Ivan Cervesato

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24 capitolo 1<br />

Ricavando dalla prima equazione x = y 2 e sostituendo nella seconda, si ha y 4 − 7y 2 +6y =0:<br />

scomponendo in fattori si ottiene y(y − 1)(y 2 + y − 6) = 0 da cui y = −3, 0, 1, 2. I corrispondenti<br />

valori per x si ricavano subito dalla x = y 2 , in modo tale che le soluzioni sono effettivamente quattro:<br />

(9, −3), (0, 0), (1, 1), (4, 2).<br />

ESEMPIO 7.10 Date le due curve (funzioni) di equazioni y = x2 + x e y =3x− 1, per determinare<br />

eventuali punti di intersezione risolviamo il sistema di secondo grado<br />

<br />

y = x2 + x<br />

y =3x− 1<br />

Con banale procedimento di confronto si ha x 2 +x =3x−1 cioè x 2 −2x+1 = 0 che dà(x−1) 2 =0:<br />

l’equazione ammette pertanto la soluzione doppia x1 = x2 = 1; il punto di coordinate (1, 2) risulta<br />

pertanto un punto di tangenza tra le due curve: in modo equivalente si dice anche che le due curve<br />

sono tangenti in (1, 2).<br />

È essenziale che il lettore comprenda bene le due condizioni di appartenenza/passaggio e di<br />

intersezione ora esposte (nel seguito per brevità ci riferiremo a tali condizioni anche con i<br />

termini di “regola 1” e “regola 2”), in quanto per risolvere la grande maggioranza – per non<br />

dire la totalità – dei problemi di GA si devono applicare proprio tali condizioni.<br />

7.3 Alcune simmetrie elementari<br />

Una discussione più generale delle trasformazioni nel piano cartesiano sarà svolta nel successivo<br />

capitolo 8: qui ci limiteremo ad alcune semplici considerazioni elementari, la cui conoscenza è utile<br />

sin da ora.<br />

Cominciamo col richiamare le seguenti definizioni, che sono già note al lettore dallo studio della<br />

geometria euclidea:<br />

DEFINIZIONE 7.5 Chiamiamo trasformazione geometrica del piano in sé una corrispondenza biunivoca<br />

tra i punti del piano.<br />

Questo significa che una trasformazione geometrica è una funzione biunivoca f cheadunpunto<br />

del piano P associa un altro punto P ′ , detto trasformato di P , (non escludendo che eventualmente<br />

possa anche essere P = P ′ ): con notazione ormai consueta si scrive P ′ = f(P ).<br />

Naturalmente in che modo concreto l’applicazione f associ P ′ a P dipende da come è definita<br />

l’applicazione stessa. Per meglio comprendere tale punto, richiamiamo qualche ulteriore definizione:<br />

DEFINIZIONE 7.6 Diciamo che due punti del piano P e P ′ sono simmetrici rispetto al punto M<br />

se M è il punto medio del segmento PP ′ (figura 7.5). Chiamiamo simmetria centrale σM quella<br />

trasformazione che ad ogni punto P del piano associa il suo simmetrico P ′ rispetto a M, cheè detto<br />

centro della simmetria. Una figura è simmetrica rispetto a un punto M se ogni suo punto ha per<br />

simmetrico rispetto a M un punto appartenente alla figura stessa; il punto M è detto centro di<br />

simmetria della figura.

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