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STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA

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sono divenuti cittadini ungheresi: i Baldini, i Geleti, i Negroni, i Godini. 27<br />

La maggior parte dei commercianti fiorentini sopra elencati non sono in<br />

realtà che i rappresentanti di qualche società. La sfera d'interessi e l'organizzazione<br />

in Ungheria di tali associazioni commerciali dev'essere stata indubbiamente<br />

più ampia di quanto sia possibile ricostruire in base ai dati esistenti.<br />

Quando, nel 1376, Coluccio Salutati a nome délia sua città chiede gli stessi<br />

privilegi già concessi ai genovesi, tiene anche a mettere in rilievo che i cittadini<br />

fiorentini che svolgono attività commerciale in Ungheria sono numerosi<br />

e che il loro soggiorno è utile e porta onore a tutto il paese. Nello stesso tempo<br />

sottolinea anche che il numéro dei fiorentini è rilevante anche rispetto agli<br />

altri commercianti. 28<br />

Ambascerie e corrispondenze rendevano più intensi i contatti tra il Palazzo<br />

délia Signoria e la colonia in Ungheria. La corrispondenza délia repubblica<br />

veniva affidata a corrieri; ma certamente, anche a prescindere da ciô, il<br />

servizio postale délie case fiorentine si sarà esteso aU'Ungheria pure. 29 L'importanza<br />

culturale délie ambascerie è invece dovuta al fatto che gli ambasciatori<br />

venivano di solito inviati in due o in tre, e uno di loro era di solito un uomo<br />

erudito. Oltre ai suddetti, Guido di Tomaso dal Palagio venne in Ungheria<br />

nel 1385, già dopo la morte dei re Luigi d'Angiô; Grazia de'Castellani e Andréa<br />

Buondelmonte furono a Buda nel 1396. 30 Oltre aile ambasciate di questi personaggi<br />

autorevoli, sussistono documenti relativi a tre altre: dalla missione<br />

di Caroccio de Strozzis ediDonato Bollandinel 1375;nelPanno successivo, si<br />

sa dell'incarico di Bene Jacobi Francisci dei Bene dottore in legge canonica e di<br />

quello di Simone Ranieri de'Peruzzi che il re Luigi il „Grande" conobbe<br />

ancora in Italia nel 1380; si hanno notizie délia venuta di fra Angelo monaco<br />

agostiniano e professore di teologia, nonchè di Nofrio Barne de Rossolanis e di<br />

Paolo Bernardini. 31<br />

A ciô va aggiunto una cinquantina di lettere délia Repubblica fiorentina<br />

relative agli affari ungheresi, di argomento parte commerciale parte politico.<br />

Questa corrispondenza è una documentazione eccellente per quanto riguarda<br />

27 Cfr. /. Miskolczy, op. cit. p. 157.<br />

28 Cfr. Magyar Diplomâciai Emlékek cit. III. n. 117, p. 132.<br />

29 Cfr. D. Huszti, op. cit. p. 29—30.<br />

30 Per Guido di Tommaso dal Palagio, cfr. Epistolario di Coluccio Salutati. A cura di Francesco<br />

Novati, Vol. III Roma, 1896, p. 354, nota n. 1. —Per Grazia di Castellani cfr. Il Paradiso degli Alberti.<br />

Ritrovi e ragionamenti dei 1389. Romanzo di Giovanni da Prato. A cura di Alessandro Wesselofsky.<br />

Bologna, 1867, Vol. I. Parte I. 121.<br />

31 Cfr. Magyar Diplomâciai Emlékek cit. III. n. 99, p. 117; n. 106—107, p. 123—124; n. 110—<br />

111, p. 125—126; n. 161, p. 339. — Simone Raynerii de Peruzzis fu uno di coloro che condussero la<br />

deputazione dei fiorentini davanti a Luigi d'Angiô, durante la campagna contro Napoli. V. Historié<br />

Fiorentine di Giovanni Villani—A. Muratori: Rerum Italicarum Scriptores, Tom. XIII. col. 985 B.<br />

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