STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Tanto più in quanto si puô arrivare a stabilire lïdentità e la professione non<br />
solo di Sonaglino, ma anche di More e di Berto personaggi délia novella. Già<br />
li Wesselofsky ha constatato che il novellatore apparteneva alla famiglia dei<br />
Sonaglini, di commercianti benestanti, e che probabilmente si trattava di quel<br />
Bartolo il cui nome si riscontra nell'archivio di Firenze nel periodo che va dal<br />
1366 al 1396, ed i cui astuti maneggi per sottrarsi aile imposte sono riportati<br />
nella novella 143. di Franco Sacchetti.<br />
Egli aveva anche due fratelli, Andréa e Giorgio. 4 Ci troviamo in maggiore<br />
difficoltà per quanto riguarda l'identità di More e di Berto. Il Wesselofsky<br />
omise di procedere a indagini circa le persone e i fatti proprio nel caso di tre<br />
novelle due délie quali sono al centro délia nostra attenzione. La terza poi,<br />
narrata da Alessandro di Ser Lamberto sulla vicenda di Monna Ricciarda,<br />
ci offre proprio la chiave dell'identità di Berto o di More. Infatti, dopo che<br />
Alessandro di Ser Lamberto ebbe terminato la sua novella, uno dei presenti<br />
avverti il pubblico che la svelta e intelligente Madonna Ricciarda trattata nella<br />
novella era parente di Giovanni de' Ricci che partecipava alla riunione.<br />
L'interlocutore sostenne che Alessandro con il suo racconto avesse inteso placare<br />
Messer Giovanni de' Ricci, un altro parente semplicione dei quale aveva<br />
figurato poco prima corne protagonista délia narrazione di Sonaglino: „.. .il<br />
perché vedete, che Alessandro a voluto placare, che se ragionato fu pel Sonaglino<br />
d'uno semplicissimo di suo sangue, questi d'una prudentissima di quel<br />
medesimo a voluto cosa rada e da comendare a memoria narrarci." 5<br />
Messer Giovanni de' Ricci sarà stato probabilmente parente di More. Fu<br />
More a suggerire la visita in Ungheria, ed era nipote suo quel Giovanni che si<br />
trovava allora in Ungheria. Sorge il dubbio che Giovanni nipote di More fosse<br />
Giovanni de' Ricci. Nelle conversazioni dei Paradiso degli Alberti non si<br />
fa cenno di un viaggio in Ungheria di Messer Giovanni de' Ricci. Ma ciô non<br />
significa nulla: risulta infatti con certezza che verso la fine dei 1385 o alPinizio<br />
dei 1386 egli, insieme con Guido di Tomaso dal Palagio andô ambasciatore<br />
in Ungheria, per salutare Carlo il Piccolo in occasione délia sua incoronazione.<br />
Forse sarà venuto in Ungheria già prima, dato che gli si affidavono continuamente<br />
délie ambasciate a nome délia repubblica. 6 Sarà compito di studi ulteriori<br />
di procedere nelle ricerche in questo senso. Comunque è certo che la novella<br />
di Sonaglino trattava di persone vive e note. I particolari e le esatte descrizioni<br />
dei luoghi rivelano che l'autore deve certamente aver visitato Buda.<br />
Egli ha svolto la storia dei nostri personaggi stolti seguendo gli schemi<br />
délia novellistica fiorentina. Sono i seguenti: 1. il fiorentino in cerca di fortuna<br />
* Ibid. Vol. I p. 124.<br />
6 Ibid. Vol. III p. 134.<br />
G Ibid. Vol. I, pp. 110—115, 251—252. Epistolario di Coluccio Salutati. A cura di F. Novati. III.<br />
Roma, 1896, p. 354, nota 1.<br />
26