STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA

diretta a Luigi il Grande neU'interesse délia conclusione délia guerra di Venezia.
In nessun altro luogo egli espone con tanta chiarezza e coerenza le vere
esigenze dello spirito. Comincia il suo ragionamento col dire che la magnanimité,
la clemenza, la benevolenza possono anche essere virtù di privati. L'animo
veramente regale non si trova in esse ma nella „serenitas", che è Tordine potente
dello spirito e l'armonia e serenità che derivano da questo ordine. „Non si
puô trovare per i re un epiteto ornante più grande e più eccellente che chiamandoli
sereni. Il resto è un dono délia fortuna. Cosi si chiama la mente bene
ordinata... La magnanimité, la benignità, la benevolenza che si usano menzionare
nei riguardi dei re, sono cose mediocri e servono piuttosto a Iode dei
privati. Ma quest'unica, la serenità esprime un'ordinatezza délia mente che
comprende la pienezza délie virtù. Ha la qualité di rendere la mente regia
immacolata di ogni peccato, lieta con Toperosità di ogni virtù, incolume
di odio e intatta da tribolazioni". 56 La „serenità" qui menzionata è il culmine
délie idée umanistiche di tendenza stoicizzante dei Salutati. L'idea più profondamente
personale e sentita di Coluccio Salutati è l'uomo regio padrone
dei propri impulsi, stoico; la grande personalità equilibrata alla quale perô
manca l'austerità dello stoa e l'odio dei corpo, mentre possiede serenità e
forza. 57 Affermazione stupenda conforme alla serenità regale, quella che
esprime la sua ammirazione per l'uomo facendolo re: „Un solo uomo in se
è un regno potente". 58
Ora si domanda se nella corrispondenza con Buda, l'umanità sia accennata
sporadicamente, in maniera uniforme oppure multiforme? Essa si riscontra
in quasi tutte le lettere, ripetutamente e con sfumature diverse. Il buon
trattamento usato agli ambasciatori fiorentini è senz'altro umanità. Quando
uno degli ambasciatori si ammala, Luigi il Grande gli manda dei medici;
provvede a lui con „magnanimità" e ,,benignità". Nello stesso tempo, risponde
con „serenitate frontis" e ,,lepore sermonis" aU'ambasciata che gli fa il compagno
dei primo. Mentre nel primo procedimento si puô osservare una pietà
lattanziana (pietas et humanitas), l'altro ha un sapore dei tutto ciceroniano
ed esprime la grazia interna ed esterna e l'affabilità (humanissimus princeps). 39
In relazione ai problemi délia guerra e délia pace, il concetto appare corne
espressione deU'opinionepubblica; nella già accennata lettera di mediazione
egli si ripromette la conclusione délia pace dall'umanità di Luigi il Grande e
confida nella sua mitezza che non gli farà disprezzare la mediazione di Firenze. 60
56 V. Magyar Diplomâciai Emlékek cit., III. no. 201, p. 418—419.
57 V. Epistolario di Coluccio Salutati, vol. I. lib. 4 no. 14, p. 295. — Cfr. A. v. Martin: op. cit.
p. 451—452.
58 „unus homo maximum regnum est", Epistolario di Coluccio Salutati, vol. II lib. 5, no. 6,
p. 32. 39 V. Magyar Diplomâciai Emlékek cit., III no. 126, p. 147.
00 V. ibid. no. 201, p. 417.