STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
STUDI E RICERCHE UMANISTICHE ITALO-UNGHERESI I. - DEA
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
vera ragione di tali memorie va ricercata nella vita stessa di Giovanni da Ravenna.<br />
Egli nacque nel 1343 a Buda, dove suo padre, Conversino da Ravenna era<br />
medico favorito del re d'Ungheria. Due anni dopo gli mori la madré; allora suo<br />
padre lo inviô in compagnia del precettore Michèle da Zagabria in Italia, dal<br />
proprio fratello Tommaso. L'istitutore gli aveva dato un vezzeggiativo ungherese<br />
chiamandolo „chis" Giovanni. Il soprannome gli era rimasto definitivamente;<br />
tanto è vero che il Boccaccio, incontrando una volta il ragazzo allora.<br />
decenne, lo chiamô cosi. 7 Giovanni fece visita a suo padre ancora durante la<br />
prima campagna napoletana di Luigi il Grande. Il padre si trovava nel seguito<br />
di Luigi. Il re stava facendo colazione e offri al „chis" Giovanni uno spicchio<br />
di mêla. 8 Fu questo un ricordo indimenticabile per l'umanista. Due anni dopo<br />
gli era morto anche il padre e il ragazzo rimase orfano, solo nel mondo. Da<br />
allora, tutta la sua vita non fu altro che vagabondaggio e miseria. Fino al 1369<br />
doveva peregrinare continuamente tra Ravenna, Padova, Bologna, Firenze e<br />
Ferrara. 9 In quell'anno fu chiamato a insegnare a Conegliano presso TrevisoT<br />
e con ciô ebbero termine gli anni di studio. Segui una fase non meno movimentata<br />
délia sua vita. Ma, aveva già almeno una professione e potè diventare maestro<br />
di una nuova generazione di umanisti nella sfera culturale del Veneto. Dopo<br />
che suo zio Tommaso ebbe ottenuto la dignità di patriarca di Grado, ando a<br />
trovarlo a Venezia (1373), e a Natale dello stesso anno si recô a visitare il Perarca<br />
ad Arqua. Dal 1374 al 78 insegnava a Belluno, ma fece anche un viaggio»<br />
a Roma in occasione délia nomina di suo zio a cardinale. Dal 1378 lavorô per<br />
quattro anni con Francesco da Carrara, corne suo cancelliere, segretario privato,<br />
uomo di compagnia, lettore, insomma, corne una specie di factotum nelle<br />
cose dello spirito. Lasciô Padova nel 1383 e dopo un soggiorno di sei mesi a<br />
Venezia divenne cancelliere di Ragusa, che apparteneva alla corona d'Ungheria,<br />
soggiornandovi per circa sei anni (1383—88). Dopo una sosta transitoria<br />
a Venezia, insegnô per tre anni a Udine, ma nel 1392 lo si ritrova cancelliere di<br />
Francesco II da Carrara, carica che ricoprirà per ben dodici anni. Questo suo<br />
lungo soggiorno a Padova è di grande importanza anche per l'ulteriore storia<br />
dell'umanesimo : fu infatti in questo periodo ch'egli aveva corne allievi Secca<br />
Polenton, Pier Paolo Vergerio, Guarino da Verona e Vittorino da Feltre. Dopo<br />
ritornô un'altra volta a Venezia e poi si trasferi a Muggia in Istria perché, per<br />
quanto gli piacesse Venezia, non ne sopportava il clima. Tuttavia, dopo tre<br />
anni trascorsi in Istria tornô un'altra volta a Venezia dove mori dopo poco.,<br />
nel 1408.<br />
34<br />
7 Sabbadini, op. cit. p. 137.<br />
8 Idem, op. cit. pp. 8, 136.<br />
9 Idem, op. cit. p. 10—38. Per la sua vita in seguito, ibid. p. 39—117.