05.06.2013 Views

scarica il pdf della rivista - Essere Comunisti

scarica il pdf della rivista - Essere Comunisti

scarica il pdf della rivista - Essere Comunisti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

iguardo, che nel settembre 2004 l’ambasciatore cinese<br />

all’Onu Wang Guangya abbia opposto <strong>il</strong> veto a una<br />

Risoluzione, la n. 1564, che chiedeva l’introduzione<br />

di un embargo alle armi verso <strong>il</strong> Sudan.<br />

Guardando all’Africa, e oltre essa, non si può certo<br />

dire, in definitiva, che cinque anni di guerre al terrorismo<br />

(così, ovunque, sono giustificati gli investimenti<br />

in guerre civ<strong>il</strong>i e armamenti) si siano risolti in un<br />

completo fallimento: l’organizzazione non governativa<br />

Oxfam, presentando lo scorso 22 settembre 2006<br />

all’Assemblea generale dell’Onu i propri studi, ha dimostrato<br />

che le cento più grandi compagnie di armi<br />

del mondo hanno visto crescere le proprie vendite di<br />

circa <strong>il</strong> 60% in quattro anni, passando dai 157 m<strong>il</strong>iardi<br />

di dollari del 2000 ai 268 m<strong>il</strong>iardi del 2004. Non è<br />

casuale, dunque, che lo scorso 27 ottobre gli Stati<br />

Uniti abbiano votato contro la proposta, poi approvata<br />

dall’Assemblea generale dell’Onu, di redigere un<br />

trattato per limitare la vendita di armamenti.<br />

Italia sesto esportatore di armi al mondo<br />

L’Italia è parte integrante di questo gigantesco<br />

business, collocandosi al sesto posto tra i maggiori<br />

esportatori di armi: sommando le armi convenzionali<br />

a quelle di piccolo calibro, nel 2006 <strong>il</strong> volume dell’export<br />

italiano ha prodotto un fatturato di 2192 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro. Lo dice la relazione st<strong>il</strong>ata dall’ufficio del<br />

Consiglio m<strong>il</strong>itare sul «controllo dell’esportazione,<br />

importazione e transito dei materiali di armamento,<br />

nonché sull’esportazione e <strong>il</strong> transito dei prodotti ad<br />

alta tecnologia», trasmessa dalla presidenza del Consiglio<br />

dei Ministri alla Camera dei Deputati nell’apr<strong>il</strong>e<br />

di quest’anno. Il fatturato complessivo è, se confrontato<br />

con i 1360 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2005, incrementato<br />

del 60% in soli dodici mesi.<br />

Di particolare r<strong>il</strong>ievo anche la crescita del numero delle<br />

esportazioni autorizzate (dai sistemi d’arma per i mezzi<br />

corazzati alla componentistica per miss<strong>il</strong>i e radar), in<br />

aumento del 12,9% rispetto all’anno precedente (addirittura<br />

del 23,7% se consideriamo le sole esportazioni<br />

temporanee nell’ambito di programmi intergovernati-<br />

PACE E GUERRA<br />

vi). Il nostro paese è addirittura <strong>il</strong> secondo produttore<br />

al mondo di armi leggere, in un mercato che, al prezzo<br />

di oltre 500.000 morti ogni anno, consente all’industria<br />

(e alle mafie che regolano <strong>il</strong> parallelo mercato <strong>il</strong>legale)<br />

di vendere ogni anno armi del valore complessivo di 4<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro. Tra i colossi mondiali <strong>della</strong> produzione<br />

di armi c’è anche Finmeccanica, <strong>il</strong> secondo gruppo industriale<br />

italiano, un terzo del pacchetto azionario in<br />

mano al Ministero del Tesoro, 60 m<strong>il</strong>a addetti, un ut<strong>il</strong>e<br />

netto – a fronte di 9387 m<strong>il</strong>ioni di euro fatturati nel<br />

2004 – di 240 m<strong>il</strong>ioni di euro. Un gruppo che ha concluso,<br />

<strong>il</strong> 17 febbraio scorso, un accordo di oltre 200 m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro per forniture alle forze armate indiane;<br />

che è in procinto di siglare, nelle prossime settimane,<br />

un secondo contratto con la marina indiana di circa 2,5<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro; e che, nella prima metà di giugno, ha<br />

battuto la concorrenza di quattro consorzi di peso<br />

mondiale (tra i quali quello guidato dagli statunitensi<br />

di Raytheon), assicurando all’aviazione m<strong>il</strong>itare Usa<br />

una commessa (la fornitura di 207 velivoli) per un valore<br />

stimato di circa 4,5 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />

Ma non c’è solo Finmeccanica. In Italia <strong>il</strong> portafoglio<br />

d’ordini complessivo delle autorizzazioni per l’anno<br />

2005 si è attestato intorno ai 1360,7 m<strong>il</strong>ioni di euro; ed<br />

è cresciuto del 73% <strong>il</strong> valore delle consegne effettuate,<br />

sfiorando – contro i 480 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2004 – <strong>il</strong><br />

tetto degli 831 m<strong>il</strong>ioni di euro. Quel che appare ancora<br />

più inquietante è che nel 2007 tale cifra potrebbe essere<br />

polverizzata. Se <strong>il</strong> governo italiano non dovesse recedere<br />

dalla volontà di dare seguito all’accordo-quadro<br />

stipulato tra Italia e Usa sul sistema di difesa antimiss<strong>il</strong>i<br />

balistici (<strong>il</strong> cosiddetto «scudo stellare»), la spesa m<strong>il</strong>itare<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!