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1. L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale - Sito Istituzionale del ...

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22. Le linee difensive tedesche a sud di Roma<br />

23. Paracadutista tedesco brandeggia una mitragliatrice MG<br />

5. Cassino. La battaglia per l’abbazia<br />

Dal punto di vista <strong>del</strong>le operazioni militari, l’Italia si<br />

presentava per gran pare una terra ideale per i difensori.<br />

Appena superata una barriera formata da una montagna o<br />

da un fiume, un nuovo ostacolo si presentava a bloccare <strong>la</strong><br />

via che avrebbero dovuto seguire le truppe attaccanti.<br />

Inoltre, le poche zone pianeggianti risultavano troppo poco<br />

estese per consentire agli Alleati un massiccio impiego di<br />

mezzi corazzati.<br />

Dopo i successi in Sicilia e a Salerno, Hitler modificò <strong>la</strong> strategia<br />

che aveva applicato in Italia per tutto il 1943. In precedenza,<br />

temendo eventuali sbarchi alleati lungo gran parte <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

peniso<strong>la</strong> italiana, egli aveva previsto di fare arretrare gran parte<br />

<strong>del</strong>le truppe a nord di Roma e approntare una linea difensiva<br />

nell’Italia settentrionale, convinto inoltre che gli Alleati, una<br />

volta conquistata Foggia e il suo aeroporto, si sarebbero<br />

diretti verso i Balcani, rinunciando ad addentrarsi in Italia.<br />

Tuttavia, verificatisi tali fatti, i tedeschi cominciarono a<br />

rendersi conto che una ritirata verso l’Italia settentrionale<br />

avrebbe messo gli alleati in una situazione strategica<br />

estremamente favorevole, consapevoli <strong>del</strong> fatto che <strong>la</strong><br />

perdita <strong>del</strong> territorio balcanico e <strong>del</strong><strong>la</strong> Grecia avrebbe messo<br />

a rischio l’indispensabile fornitura di carburante proveniente<br />

dal vicino Caucaso.<br />

Hiler, come suo solito, non volle assolutamente prendere in<br />

considerazione l’idea di una ritirata e si fece assiduo<br />

promotore di una linea di difesa a oltranza su tutto il<br />

territorio italiano sostenendo che, una resistenza prolungata<br />

in Italia meridionale avrebbe avuto come effetto il ritardo<br />

dei preparativi di attacco degli alleati al territorio jugos<strong>la</strong>vo.<br />

Sotto il comando <strong>del</strong> feldmaresciallo Albert Kesserling, i<br />

tedeschi disposero quindi tre sistemi difensivi paralleli,<br />

distanti l’uno dall’altro una ventina di chilometri nel punto<br />

più stretto <strong>del</strong><strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> italiana.<br />

La prima linea di difesa, <strong>la</strong> più meridionale, era <strong>la</strong> cosidetta<br />

Linea d’Inverno o Linea Reinhard, che andava dal fiume<br />

Sangro sull’Adriatico fino al<strong>la</strong> foce <strong>del</strong> fiume Garigliano<br />

passando per Mignano Montelungo.<br />

La seconda e più importante, che aveva <strong>la</strong> base sul fiume<br />

Garigliano e su Cassino, divenne nota come <strong>la</strong> Linea<br />

Gustav.<br />

La terza, chiamata Linea Hitler, si snodava lungo <strong>la</strong> direttrice<br />

Pontecorvo – Aquino – Piedimonte San Germano [22].<br />

La battaglia di Cassino, nelle sue quattro fasi, è considerata<br />

ancora oggi uno degli scontri bellici più importanti e discussi<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Seconda</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Mondiale</strong>.<br />

Essa fu costituita da un insieme di tentativi di conquistare <strong>la</strong><br />

città di Cassino e di superare <strong>la</strong> Linea Gustav che gli Alleati<br />

attuarono in fasi susseguenti e che hanno portato gli storici<br />

a par<strong>la</strong>re di “battaglie per Cassino”.<br />

Terminata <strong>la</strong> battaglia di Montelungo e superata <strong>la</strong> Linea<br />

Invernale, gli alleati verso <strong>la</strong> metà <strong>del</strong> gennaio 1944 si<br />

ritrovarono di fronte al<strong>la</strong> Linea Gustav.<br />

La linea fortificata era costituita da posizioni protette di<br />

mitragliatrici e mortai, ricoveri per le truppe, estesi campi<br />

minati e centinaia di chilometri di filo spinato. Il punto<br />

focale di quel<strong>la</strong> linea era costituito da Cassino e<br />

Montecassino, capisaldi a difesa <strong>del</strong><strong>la</strong> valle <strong>del</strong> Liri [23].<br />

Il piano alleato per il forzamento <strong>del</strong><strong>la</strong> linea Gustav era

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