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1. L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale - Sito Istituzionale del ...

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52. bis. La linea gotica<br />

53. Soldato neoze<strong>la</strong>ndese a Faenza<br />

53. bis. Soldati americani marciano a nord di Prato<br />

Non si deve pensare al<strong>la</strong> Gotica come a una linea continua,<br />

a una sorta di muraglia cinese o di linea Maginot, poiché<br />

essa si limitava a sbarrare all’avanzata angloamericana solo<br />

gli accessi al<strong>la</strong> pianura padana ed era costituita da una serie<br />

di opere di difesa slegate fra loro che sfruttavano le asperità<br />

<strong>del</strong> terreno. I punti più deboli <strong>del</strong>le linea erano le estremità, <strong>la</strong><br />

costa tirrenica verso La Spezia e quel<strong>la</strong> adriatica verso Pesaro.<br />

Questi erano tuttavia i punti maggiormente fortificati. Lì, le<br />

difese avevano una profondità di una decina di chilometri.<br />

Nelle zone appenniniche, invece, erano stati fortificati<br />

soltanto i vari passi. Per ordine di Hitler, dopo il 15 giugno,<br />

il nome <strong>del</strong><strong>la</strong> Gotica fu cambiato in linea Verde, che in caso<br />

di conquista si sarebbe prestato meno ad essere sfruttato dal<strong>la</strong><br />

propaganda nemica. In effetti, <strong>la</strong> linea appenninica aveva<br />

ormai perduto molta <strong>del</strong>l’importanza che inizialmente gli<br />

era stata attribuita e sia Hitler che i suoi generali, ormai non<br />

<strong>la</strong> consideravano più come l’estremo baluardo che<br />

avrebbe dovuto garantire l’arresto definitivo <strong>del</strong>le armate<br />

alleate. Certo, l’ordine era di resistere sul<strong>la</strong> Gotica sino<br />

all’estremo, ma, al<strong>la</strong> pari <strong>del</strong>le altre linee già predisposte, ci<br />

si affidava ad essa solo per un periodo determinato, sperando<br />

che potesse tenere fino all’inverno, per garantire il prodotto<br />

agricolo <strong>del</strong><strong>la</strong> pianura padana. Altre linee difensive, quali fra<br />

tutte quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> Po, l’avrebbero sostituita in caso di<br />

sfondamento. Nonostante il grande dispiego di mezzi utilizzati,<br />

<strong>la</strong> linea presentava gravi difetti di progettazione, di cui ci si<br />

rese conto solo dopo che le armate destinate al<strong>la</strong> difesa vi si<br />

erano instal<strong>la</strong>te. Alcuni settori ritenuti più deboli non erano<br />

stati rinforzati adeguatamente; mancava completamente una<br />

strutturazione in profondità <strong>del</strong><strong>la</strong> linea, i rifornimenti, specie<br />

da nord, erano difficili e resi ancor più problematici dal<strong>la</strong><br />

attiva presenza dei partigiani, e vicino al fronte mancavano i<br />

collegamenti trasversali, per cui, i reparti, per passare da un<br />

settore all’altro dovevano ritornare fino al<strong>la</strong> pianura [52 bis].<br />

Comunque, nonostante mostrasse questi ed altri gravi<br />

difetti, <strong>la</strong> Gotica risultò un baluardo difficilmente valicabile<br />

e capace di arrestare l’avanzata degli alleati sino al<strong>la</strong> primavera<br />

<strong>del</strong>l’anno successivo. I vantaggi offerti dalle sue posizioni<br />

impedirono alle forze alleate di sfruttare <strong>la</strong> propria netta<br />

superiorità in carri armati e automezzi, costringendole ad<br />

una guerra di logoramento, combattuta soprattutto dal<strong>la</strong><br />

fanteria e dall’artiglieria, dove i tedeschi erano molto più<br />

forniti di quanto si crede [53].<br />

In attesa <strong>del</strong><strong>la</strong> battaglia decisiva <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione viveva nel<br />

terrore dei bombardamenti, sempre più pesanti e frequenti,<br />

con il passare <strong>del</strong> tempo. Forti <strong>del</strong><strong>la</strong> loro superiorità aerea,<br />

gli alleati cercavano infatti di indebolire il nemico colpendolo<br />

dal cielo, in modo tale da impedire l’afflusso dei rifornimenti<br />

al<strong>la</strong> linea <strong>del</strong> fronte. Obiettivi primari erano le fabbriche, i<br />

ponti, le linee ferroviarie, i convogli, i depositi di munizioni<br />

e di carburante.<br />

L’offensiva al<strong>la</strong> linea Gotica, secondo il piano pensato dal<br />

gen. Oliver Leese, ed approvato dal gen. Alexander, prevedeva<br />

due mosse. Prima uno sfondamento <strong>del</strong>le truppe inglesi e<br />

<strong>del</strong> Commonwealth nel<strong>la</strong> zona di Rimini, dove il successo<br />

appariva più sicuro e dove si prevedeva che i carri armati, una<br />

volta sfondate le difese nemiche, avrebbero potuto procedere<br />

agevolmente nel<strong>la</strong> pianura senza più incontrare ostacoli.<br />

Con questa mossa si voleva costringere Kesselring a portare<br />

in Romagna il grosso <strong>del</strong>le proprie truppe, per contenere<br />

l’avanzata e a questo punto, alle sue spalle, sarebbero<br />

intervenuti gli americani che avrebbero attaccato in montagna,<br />

sul<strong>la</strong> direttrice Firenze-Bologna. In questo modo, il grosso<br />

<strong>del</strong>le forze tedesche sarebbe rimasto imbottigliato fra<br />

Bologna e le valli di Comacchio e <strong>la</strong> via verso il nord Italia<br />

sarebbe stata libera [53 bis].<br />

L’importanza di tale offensiva era avvertita soprattutto dalle<br />

truppe britanniche per motivi politici. Nonostante infatti,<br />

con lo sbarco in Sicilia e <strong>la</strong> successiva liberazione di Roma<br />

si fosse dato il primo assalto a quello che le potenze <strong>del</strong>l’asse<br />

definivano “fortezza Europa”, nel<strong>la</strong> seconda metà <strong>del</strong> 1944 si<br />

riteneva generalmente che il fronte italiano avesse perso<br />

importanza. Nel giugno <strong>del</strong>lo stesso anno, infatti, gli<br />

alleati erano sbarcati in Normandia e in Francia<br />

Meridionale, e avevano trasferito in quei settori gran parte<br />

<strong>del</strong>le truppe dislocate dapprima sul<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> italiana.

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