06.06.2013 Views

1. L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale - Sito Istituzionale del ...

1. L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale - Sito Istituzionale del ...

1. L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale - Sito Istituzionale del ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Restava da vedere se <strong>la</strong> conquista <strong>del</strong><strong>la</strong> Sicilia avrebbe<br />

esercitato pressioni sufficienti sulle forze antifasciste in Italia<br />

per portare a un capovolgimento <strong>del</strong>le alleanze.<br />

3. 8 settembre 1943. L’Italia si arrende alle<br />

forze alleate<br />

Nel<strong>la</strong> prima metà <strong>del</strong> 1943, in una situazione di grave<br />

preoccupazione indotta dall’opinione sempre più condivisa<br />

che <strong>la</strong> guerra fosse ormai perduta e che stesse apportando<br />

insopportabili danni al Paese, Mussolini operò una serie di<br />

avvicendamenti che investì alcuni dei più significativi centri<br />

di potere <strong>del</strong>lo Stato rimuovendo alcuni personaggi che<br />

reputava ostili al<strong>la</strong> prosecuzione <strong>del</strong> conflitto accanto al<strong>la</strong><br />

Germania o più fe<strong>del</strong>i al Re che non al regime. Secondo<br />

alcuni studiosi, a seguito di tali sostituzioni, reputate come<br />

atte a rafforzare il regime in crisi di consenso se non<br />

apertamente ostili al Quirinale, Vittorio Emanuele ruppe gli<br />

indugi ed iniziò a progettare in via esecutiva un piano che<br />

consentisse <strong>la</strong> destituzione <strong>del</strong> duce.<br />

Per questo fu avvicinato Dino Grandi, uno dei gerarchi più<br />

prestigiosi <strong>del</strong>l’élite di comando, che in gioventù si era<br />

evidenziato come il solo vero potenziale antagonista di<br />

Mussolini all’interno <strong>del</strong> Partito Nazionale Fascista, e <strong>del</strong><br />

quale si aveva motivo di sospettare che avesse di molto<br />

rivisto le sue idee sul regime [12]. A Grandi, attraverso<br />

garbati e fidati mediatori fra Pietro Badoglio, si prospettò<br />

l’opportunità di avvicendare il dittatore e si convenne che <strong>la</strong><br />

stagione <strong>del</strong> fascismo originale, quello <strong>del</strong>l’“idea pura” dei<br />

fasci di Combattimento, era finita ed il regime si era<br />

irrimediabilmente annacquato in un qualunque sistema di<br />

gestione <strong>del</strong> potere, avendo perso ogni speranza di<br />

sopravvivere a sé stesso.<br />

Grandi riuscì a coinvolgere nel<strong>la</strong> fronda sia Giuseppe Bottai,<br />

altro importantissimo gerarca che sosteneva l’idea originaria<br />

e “sociale” <strong>del</strong> fascismo operando sui campi <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura, sia<br />

Galeazzo Ciano, che oltre che ministro ed altissimo<br />

gerarca anch’egli, era pure genero <strong>del</strong> Duce. Con essi diede<br />

vita all’Ordine <strong>del</strong> Giorno che avrebbe presentato al<strong>la</strong><br />

riunione <strong>del</strong> Gran Consiglio <strong>del</strong> Fascismo il 25 luglio 1943 e<br />

che conteneva l’invito rivolto al re a riprendere le redini <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

situazione politica. Mussolini fu arrestato e sostituito da<br />

Badoglio [13].<br />

La nomina di Badoglio, che aveva aperto <strong>la</strong> strada ad un<br />

istintivo entusiasmo popo<strong>la</strong>re, non significava <strong>la</strong> fine<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> guerra, che continuava “a fianco <strong>del</strong>l’alleato<br />

germanico”, sebbene fosse un tassello <strong>del</strong><strong>la</strong> manovra sabauda<br />

per giungere al<strong>la</strong> pace. Attraverso canali dei più disparati, si<br />

cercò un produttivo contatto con le potenze alleate,<br />

cercando di ricostruire quei passaggi <strong>del</strong>le trattative già<br />

intessute da Maria José, consorte di Umberto II di Savoia,<br />

che potevano stavolta meritare l’avallo <strong>del</strong> re.<br />

Fu a Lisbona che si decise di agire e fu qui che venne inviato<br />

il generale Giuseppe Castel<strong>la</strong>no, per prendere contatti con<br />

le armate avversarie per rendere loro nota <strong>la</strong> disponibilità di<br />

Roma al<strong>la</strong> resa [14].<br />

12. Dino Grandi<br />

13. Pietro Badoglio<br />

14. Giuseppe Castel<strong>la</strong>no

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!