ALOISII BIRAGHI - Suore Marcelline
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II – Voti dei Consultori Teologi<br />
avversari. Prudente nelle intricate questioni ecclesiali e politiche<br />
Temperante nei modi, nelle reazioni.<br />
“Di aspetto pacato e signorile, nel quale si riflette la distinzione<br />
dello spirito e il forte dominio di sé. Meditava a lungo prima di parlare...”<br />
(Positio, p. CXXIII). La temperanza dei modi è ottimo indice di quella<br />
degli istinti naturali. La Positio è ricca di testimonianze sulle Virtù Cardinali<br />
del S. di D., pp. XCVII-CXXVII). Appare come testimone efficacissimo<br />
di “uomo cristiano”.<br />
7) LA PRATICA DEI CONSIGLI EVANGELICI<br />
Il S. di D. non era un Religioso. Era Sacerdote diocesano. Stimò<br />
profondamente i Consigli evangelici e ne fece una severa norma di vita.<br />
Ideò e fondò un Istituto religioso femminile proprio per affermare<br />
il valore della Vita consacrata.<br />
Il sac. Luigi Biraghi, pur appartenendo ad una famiglia benestante,<br />
ed avendo coperto cariche importanti, “visse povero e morì povero”.<br />
“Voi non siete più vostre, ma siete di Dio”, scrisse nella Regola<br />
delle sue figlie spirituali.<br />
L’obbedienza del S. di D. è stata da noi più volte richiamata. Fu<br />
pronta, assoluta e animata da grande amore di Dio.<br />
Della castità del sac. Luigi Biraghi ne dà prova persino la Polizia<br />
politica del Governo Austriaco, che respinge con chiarezza e sdegno le<br />
calunnie depositate a suo carico. (Positio, pp.CXXVII-CXLII).<br />
Dalle “Lettere” e dagli “Scritti” del S. di D. traspare ampiamente<br />
il suo amore per i “Consigli Evangelici”, che afferma sinceramente di praticare<br />
e consiglia sia ai giovani Sacerdoti che alle Religiose.<br />
8) UMILTÀ SINCERA E COERENTE.<br />
L’umiltà del S. di D. fu semplice e grande. Soprattutto alle offese<br />
e agli attacchi ingiusti, rispondeva tacendo e non dicendo male di nessuno.<br />
Una semplice affermazione del suo Arcivescovo mons. Calabiana:<br />
«Io mi pensava di dover salutare vostra signoria col titolo di Prefetto<br />
dell’Ambrosiana, ma la dilei modestia ... me lo fanno ancor riverire con quello più<br />
modesto di Dottore» (Positio, p. CXLVIII).<br />
Tale “titolo” era molto ambito e redditizio...<br />
9) LA FAMA DI SANTITÀ DEL S. D.D.<br />
VOTO III 23<br />
Il S. di D., in vita, fu molto amato e stimato dalle Autorità religiose<br />
e civili. Salvo il contenzioso degli avversari, sul quale la “Commissione<br />
storica” diocesana ha fatto ampia luce.<br />
Alla sua morte, il riconoscimento della bontà di vita e santità cristiana<br />
fu unanime anche da parte degli avversari.<br />
La “Positio” riporta ampiamente le “Testimonianze” in vita, in<br />
morte e dopo morte (Positio, pp. CLIX-CXCVII).<br />
Abbiamo già parlato dei 90 anni di distanza tra la morte e l’inizio<br />
della Causa di Beatificazione. Diverse le motivazioni addotte.<br />
Dopo varie formalità, il 30/5/1971 iniziò il “Processo sulla fama<br />
di santità e le virtù”. In 20 sessioni furono interrogati i 16 Testi, indotti<br />
dalla Postulazione ed ex officio, con la “Commissione storica”. Il<br />
“Processo”si chiuse il 21/6/1977. Nel 1983 iniziò la cura della “Positio<br />
super virtutibus”. La “Positio” consta di 2 volumi, in 24 capitoli. Ricchissima<br />
di documenti, ampia di Testimonianze, ben organizzata, offre<br />
materiale abbondante e valido per una valutazione motivata e vera.<br />
Il mio parere, salvo sempre migliore giudizio, è che il S. di D. sac.<br />
Luigi Braghi ha vissuto le Virtù cristiane e umane in modo veramente eroico,<br />
nella straordinarietà del quotidiano.<br />
È veramente una figura di cristiano e di Sacerdote modello: innamorato<br />
di Cristo e suo imitatore, nella debolezza della fragilità umana.<br />
VOTO III<br />
Il Processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio<br />
Luigi Biraghi (1801-1879), del Clero Diocesano di Milano, proposto ad<br />
oltre un secolo dalla sua morte, racchiude, inevitabilmente, tutte le aporie<br />
che comporta il giudizio su una “persona” dopo la scomparsa dei testimoni<br />
oculari.<br />
Ricostruire una “figura” - spirituale, morale e culturale - su testimonianze<br />
della “seconda generazione”, le uniche possibili, in questo caso,<br />
in sede processuale, comporta la “lettura” indiretta di messaggi lontani nel