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ALOISII BIRAGHI - Suore Marcelline

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74<br />

II – Voti dei Consultori Teologi<br />

Gesù Cristo [...] Qui è dove tutti i Santi presero fuoco, fuoco ardentissimo, che fece<br />

operar loro tante meraviglie. Alla meditazione tenga dietro una grande divozione a<br />

Gesù Cristo in sacramento [...] In terzo luogo vi raccomando un frequente esame<br />

della vostra vita se concordi cogli esempi di Gesù Cristo. Dire spesso tra di voi: Gesù<br />

non cercava che la gloria del suo Padre, e gli interessi delle anime: ed io che cerco?<br />

dove tendo?» 10<br />

L’amore verso Dio si manifestava in un modo particolare nella celebrazione<br />

della Santa Messa. Nel 1840 scrisse alla Videmari:<br />

«Ho celebrato la s. Messa all’altare di s. Gerolamo e il Signore mi ha favorito<br />

di una visita amorosa al cuore. [...] Niente vi è nel mondo che eguagli la soavità di<br />

tali consolazioni celesti: io avrei voluto oggi che la Messa fosse durata tutto il giorno».<br />

11<br />

A tutti suggeriva viva devozione a Maria Santissima, in particolare<br />

alle <strong>Marcelline</strong> per custodire la castità. Tra le pratiche di pietà predilesse<br />

il rosario.<br />

Tra i Santi il Servo di Dio prediligeva i patroni di Milano e della<br />

congregazione: sant’Ambrogio, santa Marcellina e san Satiro.<br />

Carità verso il prossimo<br />

Sulla carità del Servo di Dio verso il prossimo si potrebbero<br />

scrivere molte pagine, perché lui s’è immolato per i fratelli. Per non<br />

allungare basta citare una frase che lui ha scritto di se stesso: «Voi sapete<br />

che io non sono mio, ma di tutti» (lettera del 5 set. 1845). 12<br />

LE ALTRE VIRTÙ IN GRADO EROICO<br />

LE VIRTÙ CARDINALI<br />

La Prudenza del Servo di Dio non era solo umana, ma soprannaturale.<br />

Se i superiori giudicarono che a 33 anni poteva formare il cuore e la<br />

mente dei futuri sacerdoti in un seminario come quello di Milano, è segno<br />

che possedeva questa virtù in sommo grado. Sapeva consigliare in ogni<br />

10 Ibíd., p. 131 (Spunti di meditazione ai sacerdoti).<br />

11 Ibid., p. 1004-1005.<br />

12 Ibid., p. XCIII.<br />

VOTO VI 75<br />

scelta vocazionale. Alcuni dei suoi figli spirituali diventarono fondatori di<br />

istituti religiosi. Leggendo le lettere scritte a suor Marina Videmari ci accorgiamo<br />

che la sua prudenza proveniva dall’alto. Per esempio, quando<br />

esponeva i criteri nell’accettazione delle aspiranti alla vita religiosa, scriveva<br />

alla Videmari (3 mag. 1838):<br />

«Se il Signore la vuole [Felizina Sirtori] con voi, saprà ben egli piegare il di<br />

lei cuore e condurre i di lei passi. Se non la vuole, fatene un sacrificio, e imparate<br />

sempre più a non attaccarvi alle persone, ma a Dio».<br />

E nella stessa lettera, parlando di un’aspirante ricca:<br />

«Chi è cresciuta in mezzo alle ricchezze, credetelo, anche senza accorgersi<br />

ha d’ordinario la sua superbietta, i suoi capricci, delle pretese, laddove i poveri sono<br />

i più ricchi nella fede, dice la S. Scrittura e le grandi opere dei santi cominciarono<br />

con la povertà». 13<br />

La virtù della Giustizia verso Dio e verso il prossimo emanava<br />

dalla profonda rettitudine del suo cuore. Riconosceva che tutti i suoi beni,<br />

spirituali e materiali, erano doni di Dio, al quale solo va l’onore e la gloria.<br />

Con il prossimo il Servo di Dio era affabile, leale, imparziale - né preferenze,<br />

né trascuranze verso qualcuno. Osservava le leggi ecclesiastiche<br />

e civili fino allo scrupolo. Alla Videmari raccomandava continuamente<br />

l’esattezza e la trasparenza dei bilanci e l’osservanza delle leggi e prescrizioni<br />

scolastiche governative.<br />

La virtù della Fortezza del Servo di Dio è stata presentata<br />

nell’ottima relazione di suor Maria A. Ferragatta:<br />

«La fortezza assunse nell’anima del Biraghi le note particolari della generosità<br />

nel servizio di Dio, nella instancabile pazienza [...] nel compimento di tutte le<br />

opere, che egli sapeva volute da Dio. La sua fortezza fu temperata da una immutabile<br />

mitezza, per cui anche i suoi ammonimenti più esigenti venivano tradotti in paterne<br />

esortazioni. Nelle ore del dolore - numerose nella vita del Biraghi - la fortezza<br />

dell’anima sua si manifestò in una serena accettazione della croce. Egli seppe attingere<br />

da Gesù crocifisso l’alimento della sua eroica virtù». 14<br />

La virtù della Temperanza si manifestava nel Servo di Dio in tutto:<br />

nel cibo, nelle bevande, nel vestito... La semplicità e la moderazione fu la<br />

norma a cui si attenne durante tutta la sua vita. Per il Servo di Dio la mortificazione<br />

consisteva anzitutto nell’accettazione del quotidiano, obbe-<br />

13 Ibid., p. 304.<br />

14 Ibid., p. 1482.

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