ALOISII BIRAGHI - Suore Marcelline
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II – Voti dei Consultori Teologi<br />
del Culto riteneva che Biraghi era «gravemente compromesso in linea<br />
politica» e gli proibiva di educare il giovane Clero e il popolo, perché<br />
«esercitava colla sua parola e coll’esempio la più perniciosa influenza». 1<br />
A nulla valse la difesa dell’Arcivescovo il quale dichiarò che le<br />
incriminazioni politiche contro Biraghi erano dettate «da invidia e da<br />
malignità».<br />
- Padre Luigi soffrì molto a causa dell’inchiesta politica, perché le<br />
accuse erano inventate di sana pianta, per esempio,<br />
«che il Biraghi, allo scoppio della rivoluzione del marzo 1848 avrebbe<br />
istigato per cinque giorni i seminaristi alla costruzione e alla difesa delle barricate,<br />
insegnando loro il combattimento [...] che egli sarebbe personalmente impegnato sul<br />
campo di battaglia per ispirare i clerici combattenti» 2 ecc.<br />
- In questi anni cruciali il Servo di Dio ebbe una grande gioia. Il<br />
13 settembre 1852 l’arcivescovo Romilli emise il decreto canonico di erezione<br />
delle <strong>Suore</strong> Orsoline di santa Marcellina, nel quale elogia il Padre<br />
Luigi,<br />
«il quale, umile di cuore, fervente di carità, raccolse questa famiglia di santa<br />
Marcellina, e colla sua pietà e col suo santo amore per la gioventù, la informò e<br />
crebbe». 3<br />
- 1855. Dopo cinque anni di investigazioni il governo austriaco<br />
acconsentì alla nomina di Biraghi al Collegio dei Dottori della Biblioteca<br />
Ambrosiana, e poi al viceprefetto della stessa.<br />
- Il Papa stimava il Servo di Dio in un modo particolare. Essendo<br />
informato della sua grande influenza, nel 1862 si rivolse a lui<br />
con una lettera autografa chiedendogli di fare da pacificatore fra il clero<br />
milanese che s’è diviso tra i sostenitori del potere temporale dei Papi<br />
e i propagatori della nuova unità nazionale. Nel 1873 lo nominò suo<br />
prelato domestico.<br />
- Essendo uomo di grande cultura (fu appassionato di patrologia e<br />
archeologia), il Servo di Dio pubblicò parecchi libri, opuscoli e tanti articoli<br />
legati al suo ministero sacerdotale e alle sue attività di studioso, lasciando<br />
vari volumi di scritti inediti. 4<br />
1850).<br />
1 Positio, p. 452-453 (Lettera del governatore Schwarzenberg all’arc. Romilli dell’8 dic.<br />
2<br />
Ibid, p. 461-463 (Rapporto del ministro Thun al governo, 28 mar. 1852).<br />
3<br />
Ibid, p. 465-466.<br />
4<br />
Ibid, p. 1009-1041 (cf. l’elenco degli scritti).<br />
VOTO VI 71<br />
- Collaborò attivamente con tutti gli arcivescovi di Milano nelle<br />
loro iniziative, sostenendo sempre la piena libertà della Chiesa nel proprio<br />
ministero nei confronti di una rispettata autorità civile. Le sue ultime energie<br />
consacrò alla formazione spirituale delle sue suore ed all’Istituto<br />
delle <strong>Suore</strong> <strong>Marcelline</strong>.<br />
- Morì a Milano, nella foresteria del collegio di via Quadronno da<br />
lui fondato, 1’11 agosto 1879. Fu sepolto a Cernusco sul Naviglio nella<br />
tomba di famiglia e poi le sue spoglie furono trasferite nella cappella della<br />
casa-madre delle <strong>Marcelline</strong> a Cernusco.<br />
Storia della Causa<br />
Mons. Biraghi è stato tacciato ingiustamente di «prete liberale».<br />
Questa è stata la causa principale che mise a lungo nell’ombra la figura<br />
del Servo di Dio. Il Servo di Dio fu ritenuto «liberale» perché sul piano<br />
della legalità accettò le disposizioni delle autorità civili anticlericali<br />
concernenti le scuole. Essendo strettamente legato con i collegi delle<br />
<strong>Marcelline</strong>, temeva per la loro chiusura. Il suo «liberalismo» era per<br />
l’amore della Chiesa e della patria. Si potrebbe dire che lui sosteneva<br />
una linea d’armonia per un rapporto ideale tra Chiesa e Stato. Gli intransigenti<br />
lo tacciarono di «prete liberale», ma lui non apparteneva né<br />
al partito dei «cattolici liberali teoretici», né a quello dei «cattolici liberali<br />
pratici» 5 .<br />
La maggioranza dei contemporanei lo chiamava «il prete santo»,<br />
ma la taccia di «prete liberale», attribuitagli dagli intransigenti, pesò su di<br />
lui per quasi un secolo. Dopo la biografia di don Angelo Portaluppi<br />
(Profilo spirituale di mons. Biraghi, pubbl. nel 1929), che ridestò<br />
l’ammirazione generale per le esemplari virtù, il processo apostolico di<br />
suor Maria Anna Sala, (beatificata il 26 ott. 1980), risvegliò un vivo<br />
interesse per l’autore della Regola delle <strong>Marcelline</strong>.<br />
Nel 1966 l’arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Colombo,<br />
convocò la commissione storica e il 27 ottobre 1971 diede inizio al processo<br />
diocesano. Consegnati gli atti del processo alla Congregazione per<br />
le cause dei Santi nel 1977, il 26 giugno 1981 seguì il nulla osta al proseguimento<br />
della Causa. Il 9 settembre 1992 fu approvato il Processo 6 .<br />
5 Ibid., p. 814.<br />
6 Ibid., p. XII.