ALOISII BIRAGHI - Suore Marcelline
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II – Voti dei Consultori Teologi<br />
eroico, spesso con sacrificio personale, la Fede e la Carità, oltre che<br />
l’Umiltà e l’Obbedienza.<br />
Quanto alla pratica delle altre virtù, teologali e cardinali, il redattore<br />
della Positio, in mancanza di testimonianze dirette, ha cercato di raccogliere<br />
diverse serie di prove “indirette”, riportate e ordinate con pazienza<br />
e con metodo. Dai ricordi tramandati dai contemporanei, dagli elogi<br />
espressi in occasione del trapasso e dei diversi anniversari del Servo di<br />
Dio, dagli attestati occasionali rilasciati da varie parti e a varie riprese,<br />
nulla è stato trascurato.<br />
La mole della Positio dimostra, già con le sue “dimensioni” esteriori,<br />
che nulla è stato trascurato, per offrire una prova convincente del<br />
grado straordinario - “eroico” secondo il linguaggio della Congregazione<br />
- con cui il Servo di Dio le ha praticate tutte.<br />
L’estensore della Positio utilizza ampiamente gli scritti, editi ed<br />
inediti, del Servo di Dio: cosa estremamente interessante, ma poco probante,<br />
giacché al Consultore importa non tanto di conoscere i “fondamenti<br />
teorici” della spiritualità del Servo di Dio, bensì il “grado” - comune, o<br />
fervoroso, o eroico - con cui egli diede vita a queste “grandi idee”, per usare<br />
la formula del Tanquerey, con le sue scelte e le sue azioni.<br />
È questo il limite, invalicabile, di tutti i processi fatti dopo diversi<br />
decenni - nel nostro caso, dopo oltre un secolo - dalla “nascita al cielo” di<br />
un Servo di Dio. Le citazioni e le testimonianze riportate, soprattutto in<br />
rapporto alle virtù teologali e alla virtù della Prudenza, sono numerose,<br />
suggestive ed interessanti, ma indicano solo dei “desideri” e non narrano<br />
degli “accadimenti”.<br />
Questa mi sembra la “aporia”, in senso aristotelico, inseparabile ed<br />
insuperabile dei processi “storici”, data la distanza tra la storia vissuta -<br />
res gestae - e la storia narrata - historia.<br />
Da parte mia ho cercato di trovare una “via” - pòros - che permettesse<br />
di superare la impraticabilità - aporia - del cammino verso la certezza.<br />
In questo caso mi è sembrato che una via si possa trovare, tenendo<br />
presenti non solo le testimonianze giunte fino a noi, ma anche<br />
gli scritti, editi ed inediti, del Servo di Dio, con i propositi, i progetti,<br />
realizzati o solo pensati, i ricordi dei successi e degli insuccessi, i sentimenti<br />
che hanno accompagnato tutte le tappe della sua vita ricca di<br />
iniziative.<br />
L’impressione che ne ho ricavata è stata quella di trovarmi di fronte<br />
ad un’anima grande e generosa, capace di grandi idee, di grandi proget-<br />
VOTO IV 27<br />
ti, ma anche di grande umiltà, di disponibilità all’azione, ma anche di obbedienza<br />
nell’accettare le rinunzie che spesso dovette fare, per il bene della<br />
Chiesa, su indicazione della gerarchia.<br />
In altri termini, invece di un giudizio “analitico” e documentato<br />
sulle singole virtù - che mi sembra, in questo caso, impossibile - ritengo<br />
opportuno optare per un giudizio “sintetico”, d’emblée, sulla figura del<br />
Servo di Dio, considerata non nei particolari, ma “a tutto tondo”.<br />
In questa prospettiva, ritengo che alla domanda di rito An constet...in<br />
casu et ad effectum de quo agitur, ritengo di poter rispondere<br />
Affirmative salvo meliore iudicio.<br />
PROFILO BIOGRAFICO<br />
VOTO IV<br />
Il Servo di Dio Luigi Biraghi nacque a Vignate (Milano) il 2 novembre<br />
1801, da Francesco e da Maria Fini, entrambi appartenenti a famiglie<br />
di lavoratori agricoli, di profonda fede cristiana. Fu battezzato il<br />
giorno dopo la nascita. Intorno al 1806 la famiglia si trasferì nel vicino<br />
paese di Cernusco sul Naviglio (Milano), dove Luigi trascorse la sua fanciullezza.<br />
Nel 1807 ricevette la Cresima. Dal 1809 al 1812 seguì i corsi di<br />
grammatica come convittore nel collegio «Cavalieri» di Parabiago (Milano).<br />
Nel 1813 entrò nel piccolo seminario di Castello sopra Lecco, da dove<br />
successivamente passò nei seminari maggiori di Monza e di Milano.<br />
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevuta il 28 maggio 1825, fu destinato<br />
all’insegnamento nel seminario di Seveso S. Pietro Martire e nel seminario<br />
di Monza, mentre nel 1833 fu nominato direttore spirituale del seminario<br />
maggiore di Milano. Sollevato dall’incarico di direttore spirituale,<br />
nel 1848 riprese l’insegnamento. Nel 1855 fu nominato dottore della Biblioteca<br />
Ambrosiana.<br />
Accanto all’insegnamento e alla direzione spirituale, svolse una<br />
vasta attività missionaria, socio-assistenziale insieme con quella della<br />
penna e dello studio. Pubblicò, infatti, molti scritti di carattere letterario,<br />
archeologico-storico, ascetico, patristico ed apologetico.