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Polonia, nascita, vita e morte di una nazione - Ars Militaris

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perché è ambizioso – si possa comprare. In simili con<strong>di</strong>zioni tutti gli interessi<br />

polacchi sono a basso prezzo, poiché è facile cavarsela con ogni cane che<br />

saltella o che sco<strong>di</strong>nzola”. Mussolini pensava la stessa cosa: “La razza italiana<br />

è <strong>una</strong> razza <strong>di</strong> pecore. Non bastano 18 anni per trasformarla. Ce ne vogliono<br />

centottanta o forse centottanta secoli” 7 .<br />

Machiavelli sintetizza: “Un popolo corrotto, venuto in libertà, si può con<br />

<strong>di</strong>fficultà gran<strong>di</strong>ssima mantenere libero”<br />

All’inizio del 1919 Pilsudski espose alla Dieta il contesto <strong>di</strong> riferimento<br />

della politica: “I nostri vicini con i quali vogliamo vivere in pace e in concor<strong>di</strong>a,<br />

non vogliono <strong>di</strong>menticare la secolare debolezza della <strong>Polonia</strong>, che per tanto<br />

tempo era aperta alle aggressioni ed era vittima <strong>di</strong> imposizioni, forzate e<br />

prepotenti, della volontà altrui […] Non cederemo neppure un palmo <strong>di</strong> terra<br />

polacca e non permetteremo che i confini che ci spettano <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, vengano<br />

ristretti. Le aspirazioni dei nostri vicini hanno fatto sì che attualmente ci troviamo<br />

con loro in aperta guerra o per lo meno abbiamo con loro rapporti fortemente<br />

tesi”.<br />

A <strong>una</strong> politica <strong>di</strong> amicizia e <strong>di</strong> cooperazione veniva preferita <strong>una</strong> politica<br />

<strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> accese riven<strong>di</strong>cazioni. Vengono firmate cambiali con i paesi vicini,<br />

che arriveranno a molte scadenze.<br />

Toynbee sosteneva con <strong>una</strong> certa ar<strong>di</strong>tezza che se non vi fossero state<br />

gran<strong>di</strong> potenze la pace mon<strong>di</strong>ale non sarebbe stata minacciata, <strong>di</strong>menticando<br />

che nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> “zuffe” sanguinose avevano<br />

impegnate le potenze <strong>di</strong> second’or<strong>di</strong>ne.<br />

I Tedeschi consideravano il nascente Stato un nemico nei cui confronti<br />

esisteva un viscerale <strong>di</strong>sprezzo, un nemico, appartenente a un gruppo<br />

etnografico inferiore che, senza meriti bellici, aveva smembrato la Prussia<br />

orientale e si era appropriato della vecchia Prussia occidentale.<br />

Lo spregio era tale che uno stato <strong>di</strong> caos, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne generale veniva<br />

definito Polnische Wirtschaft, si potrebbe aggiungere che in Francia per cose<br />

raffazzonate si usa <strong>di</strong>re “all’italienne”.<br />

Von Seeckt, fondatore della Reichswehr, il nuovo esercito tedesco, in<br />

<strong>una</strong> nota in<strong>di</strong>rizzata al presidente della Repubblica il socialista Ebert nel 1922<br />

aveva espresso la sua opinione con estrema crudezza: “L’esistenza della<br />

<strong>Polonia</strong> è intollerabile e incompatibile con le con<strong>di</strong>zioni essenziali <strong>di</strong> <strong>vita</strong> della<br />

7 Niessel, Général A. La Pologne et la paix du monde. “Revue des deux mondes”, 1934.<br />

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