Polonia, nascita, vita e morte di una nazione - Ars Militaris
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<strong>di</strong>minuita o esagerata. Come tutti i capi <strong>di</strong> governo aveva i suoi problemi, le sue<br />
<strong>di</strong>fficoltà che non comprendevano solo la crisi economica ma l’opposizione dei<br />
comunisti, dei socialisti, degli ebrei, <strong>di</strong> <strong>una</strong> parte dei protestanti e delle gran<strong>di</strong><br />
masse cattoliche, appoggiate dal Papa. Sui rapporti fra i due Stati sosteneva<br />
che erano buoni fino a quel momento e fondati sulla reciproca sincerità e che<br />
non vi sarebbe stata opposizione ad accor<strong>di</strong> ragionevoli, nel clima della Petite<br />
Éntente, in pieno accordo con la Francia e la Gran Bretagna. L’ambasciatore<br />
sovietico Krestinskij invece affermava, molto sensatamente, che: “il 30 gennaio<br />
in Germania è stata praticamente stabilita <strong>una</strong> <strong>di</strong>ttatura nazional-fascista” 20 .<br />
Alle stesse conclusioni arrivava Leone Trotskij, che il 10 giugno 1933<br />
leggeva il futuro in un suo articolo “Qu’est-ce que le National-socialisme?”: “Lo<br />
spazio che ci separa da <strong>una</strong> nuova catastrofe europea è determinato dal tempo<br />
necessario al riarmo della Germania. Non si tratta <strong>di</strong> qualche mese ma si tratta<br />
<strong>di</strong> non più <strong>di</strong> <strong>una</strong> dozzina d’anni”. Ne basteranno sei.<br />
Hitler, quando l’ambasciatore inglese Neville Henderson all’atto della<br />
presentazione delle credenziali gli chiese se avrebbe rispettato gli obblighi<br />
assunti dai precedenti governi, fu chiarissimo: “Accor<strong>di</strong> liberamente consentiti<br />
si, ma il ricatto no! Tutto ciò che è iscritto sotto la rubrica trattato <strong>di</strong> Versailles lo<br />
considero estorto”.<br />
Avvertito il pericolo, Beck davanti alla Commissione degli esteri del<br />
Parlamento lancia un avvertimento: “Il nostro atteggiamento nei confronti della<br />
Germania e dei suoi affari sarà uguale a quello tedesco nei confronti della<br />
<strong>Polonia</strong>. In pratica, cioè, riguardo a questo problema, tutto <strong>di</strong>pende da Berlino<br />
più che da Varsavia”. Sembra, ma è storicamente <strong>di</strong>scusso, che Pilsudski<br />
proponesse, avendone un rifiuto, al governo francese <strong>una</strong> guerra preventiva, e,<br />
per dare <strong>una</strong> prova <strong>di</strong> forza, con la motivazione <strong>di</strong> un possibile colpo <strong>di</strong> mano<br />
tedesco, fece sbarcare un mese e sette giorni dopo l’avvento <strong>di</strong> Hitler, <strong>una</strong><br />
compagnia <strong>di</strong> soldati <strong>di</strong> fanteria che andò a rinforzare <strong>una</strong> guarnigione nella<br />
piccola penisola <strong>di</strong> Westerplatte vicino Danzica.<br />
Di sicuro per iniziare <strong>una</strong> guerra occorreva <strong>una</strong> risolutezza che i nani<br />
politici che reggevano la Francia non avevano. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 80 anni, <strong>di</strong> fronte a<br />
<strong>una</strong> storia, a un evento non realizzati, formulando un classico pensiero ipotetico,<br />
ci si interroga su quali sarebbero state le conseguenze e come avrebbero<br />
reagito gli Stati europei. La Germania sarebbe <strong>di</strong>ventata <strong>una</strong> vittima del<br />
20 Reiman, Michal, Per <strong>una</strong> storia della politica sovietica negli anni 1932-1933. Le “Informazioni Stojko, “Stu<strong>di</strong><br />
storici”, 1985.<br />
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