Polonia, nascita, vita e morte di una nazione - Ars Militaris
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- dall’atteggiamento dell’URSS: neutralità no attacco della <strong>Polonia</strong><br />
dall’est;<br />
- dal grado <strong>di</strong> apprestamento in cui si sarebbero trovate la mobilitazione e<br />
la rad<strong>una</strong>ta della <strong>Polonia</strong>, nel momento in cui essa venisse attaccata dalla<br />
Germania;<br />
- dalle <strong>di</strong>sposizioni prese dall’alto comando polacco. Avevo<br />
particolarmente insistito con esso perché forze importanti non fossero impegnate<br />
nel corridoio <strong>di</strong> Danzica: avrebbe tenuto conto <strong>di</strong> questo suggerimento?;<br />
- infine nei fattori imponderabili che come tutti i militari ben sanno<br />
intervengono in guerra è tra gli altri, le con<strong>di</strong>zioni atmosferiche in un paese a<br />
viabilità ridotta”.<br />
Da parte sua Flan<strong>di</strong>n ricorda che la domenica precedente la guerra, dopo<br />
aver scongiurato Dala<strong>di</strong>er <strong>di</strong> trovare un compromesso per e<strong>vita</strong>rla, era stato<br />
rassicurato dal generalissimo: “Conosco molto bene l’esercito polacco. Gli<br />
uomini sono eccellenti e l’alto comando è all’altezza del suo compito. I Polacchi<br />
reggeranno per almeno sei mesi e daranno il tempo <strong>di</strong> accorrere in loro aiuto<br />
attraverso la Romania”. In seguito il generalissimo sostenne <strong>di</strong> essere stato<br />
frainteso. Era stato rassicurante anche con il generale polacco Kasprzycki,<br />
ministro della Difesa: “Quando lo sforzo principale delle forze tedesche si sarà<br />
concentrato sulla <strong>Polonia</strong>, allora la Francia darà inizio all’offensiva contro la<br />
Germania con il grosso delle proprie truppe”.<br />
I Tedeschi avevano idee <strong>di</strong>ametralmente opposte e più precise. Il 17<br />
maggio Ribbentrop, parlando col nunzio Orsenigo, è categorico: “La <strong>Polonia</strong> con<br />
otto milioni <strong>di</strong> russi bianchi e ucraini e tre <strong>di</strong> ebrei <strong>di</strong> cui non poteva fidarsi in<br />
caso <strong>di</strong> guerra, sarebbe stata inesorabilmente travolta nel giro <strong>di</strong> poche<br />
settimane”. In seguito aggiunse: “Megalomani, […] alcune <strong>di</strong>visioni tedesche e<br />
l’aviazione basteranno a liquidare il conflitto in meno <strong>di</strong> due settimane, […] il<br />
Führer non può e non intende rinunciare a Danzica […] ed è sicuro che tra<br />
qualche mese né un francese né un inglese marcerà per la <strong>Polonia</strong>”.<br />
I fatti <strong>di</strong>mostreranno che aveva ragione, ma non su tutta la linea.<br />
La <strong>Polonia</strong> non era sicuramente in grado <strong>di</strong> condurre <strong>una</strong> guerra vittoriosa<br />
contro <strong>una</strong> grande potenza, ma rifiutava con orgogliosa risolutezza <strong>di</strong> arrendersi.<br />
L’alto comando, il Polskie Sily Zbrojne, in materia <strong>di</strong> strategia non aveva idee<br />
<strong>di</strong>verse degli Alleati. Col Piano Z (Zachód) si copriva tutta la lunghissima<br />
frontiera, ulteriormente allargata con la Slovacchia, con <strong>una</strong> catena <strong>di</strong> armate<br />
staticamente sistemate sui confini. La necessaria riserva era piazzata intorno a<br />
Varsavia con tre <strong>di</strong>visioni <strong>di</strong> fanteria e <strong>una</strong> brigata motorizzata. In questa<br />
strategia si faceva grande affidamento su <strong>una</strong> sicura, potente offensiva alleata<br />
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