Polonia, nascita, vita e morte di una nazione - Ars Militaris
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L’avanzata polacca è rapi<strong>di</strong>ssima, il 6 maggio entrano in Kiev<br />
nell’esultanza generale, “marche imprudente” fu il sintetico commento del<br />
generale Niessel. La controffensiva sovietica è imme<strong>di</strong>ata, riconquistata la città<br />
il 12 giugno, il 14 è la volta <strong>di</strong> Vilna, il 19 cade Grodno, il primo agosto Brest-<br />
Litovsk, l’11 Pultusk, il 13 il personale <strong>di</strong>plomatico abbandona Varsavia posta<br />
sotto asse<strong>di</strong>o, il 14 cade anche Radzymin a 15 miglia da Varsavia. La <strong>Polonia</strong><br />
sembra finita prima <strong>di</strong> nascere ma sorgono i classici problemi delle avanzate in<br />
profon<strong>di</strong>tà con l’allungamento delle linee <strong>di</strong> rifornimento. L’Armata Rossa ha<br />
avanzato per 300 miglia in 30 giorni, ma é <strong>di</strong>visa in due parti, per la presenza<br />
dell’immensa palude del Pripet con poche, malagevoli strade.<br />
A nord avanza Tuchacevskji, ha 27 anni, non passeranno vent'anni e<br />
finirà davanti ai plotoni d'esecuzione staliniani. Ex ufficiale zarista <strong>di</strong> origine<br />
aristocratica, uomo carismatico, profondo conoscitore dell'arte militare, <strong>di</strong>rige<br />
cinque armate con 160.000 uomini e 595 cannoni, cui si aggiungono il Kavkor<br />
3° Corpo <strong>di</strong> cavalleria su due <strong>di</strong>visioni, e <strong>una</strong> brigata fucilieri, la 164^, il cui<br />
comandante armeno Dmitryevitch Ghai era soprannominato Ghay-Khan per la<br />
sua crudeltà, in <strong>una</strong> guerra in cui stragi e violenze accompagnano i due eserciti.<br />
A sud si spinge in avanti la Konarmija, l’Armata a cavallo, <strong>una</strong> forza <strong>di</strong><br />
16.000 cavalieri, un’orda, con 48 cannoni, 5 treni blindati e otto autoblindo,<br />
appoggiata dalla XII e dalla XIV armata. La comanda il quarantenne generale <strong>di</strong><br />
fresca nomina Bu<strong>di</strong>enny, un ex sergente trascinatore <strong>di</strong> uomini. Scrive<br />
Pilsudski: “A sud la cavalleria <strong>di</strong> Bu<strong>di</strong>enny era il motore della guerra”.<br />
Sull’Armata a cavallo nasce tutta <strong>una</strong> letteratura <strong>di</strong> cui il più grande cantore fu<br />
l’ebreo russo Babel che finirà, uno dei tanti, nel “grande ventre della madre<br />
russa”. Il 25 luglio la Francia invia <strong>una</strong> delegazione militare, sotto la guida del<br />
generale Weygand, della quale fa parte Charles de Gaulle, un oscuro ufficiale<br />
reduce dalla prigionia. La vittoria della rivoluzione sembra vicina, il sette agosto<br />
Lenin proclama al congresso del Komintern la prossima caduta della capitale,<br />
l’instaurazione <strong>di</strong> <strong>una</strong> repubblica comunista, l’imminente <strong>di</strong>vampare della<br />
rivoluzione in Germania ed Ungheria. I proletari austriaci, cecoslovacchi e<br />
tedeschi con <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> scioperi rifiutano <strong>di</strong> consentire il transito <strong>di</strong> rifornimenti<br />
<strong>di</strong>retti al fronte, si uniscono i portuali <strong>di</strong> Danzica, si aggiunge il governo<br />
cecoslovacco che si oppone al passaggio <strong>di</strong> truppe ungheresi. L’Humanité,<br />
organo ancora per poco del partito socialista francese, tuona contro<br />
l’imperialismo anglofrancese e inneggia alla rivoluzione con il sempiterno<br />
slogan: “Non un uomo, non un soldo per la <strong>Polonia</strong> reazionaria e capitalista!”.<br />
Scende in campo la Chiesa cattolica, che percepisce la drammaticità della<br />
situazione. Quando il Papa in<strong>vita</strong> i cattolici a pregare per la <strong>Polonia</strong>, L’Avanti<br />
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