4 SETT LA PAGINA SETTEMBRE 2010:progetto La Pagina futura.qxd
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8<br />
Si parla tanto di solitudine e sempre in<br />
termini negativi. Nell'immaginario collettivo<br />
evoca un contenuto spiacevole, un sentimento<br />
simile alla tristezza, qualcosa da evitare... E<br />
si tende ad associarla al non avere un/a compagno/a.<br />
Quando ci si riferisce ad una<br />
persona non sposata né fidanzata spesso si<br />
sente dire “è sola”, come se la condizione di<br />
“stare” da sola coincidesse con l'”esserlo”<br />
emotivamente. <strong>La</strong> lingua italiana in parte ne<br />
è complice, per l'uso intercambiabile dei due<br />
verbi in relazione al significato.<br />
Il sottinteso dell'espressione “è/sta da sola”<br />
suona più o meno del tipo “eh, poverina,<br />
soffrirà la solitudine...” Oppure “avrà qualche<br />
problema per cui nessuno riesce a stare con<br />
lei”. Ci sono persone che hanno un partner,<br />
e/o degli amici, e che comunque si sentono<br />
sole. Quando si rinuncia a sognare; quando si<br />
diventa pessimisti e dissacranti (o disfattisti);<br />
quando si perde la fiducia negli altri, lì si<br />
avverte un senso di solitudine fatto di<br />
Diritti Umani<br />
<strong>LA</strong> COMUNE DI PARIGI<br />
Con il diffondersi nella seconda<br />
metà dell’Ottocento<br />
del pensiero socialista cominciano<br />
a venire in primo<br />
piano i diritti economici e<br />
sociali come principale rivendicazione<br />
della classe<br />
proletaria. L’esperienza più<br />
importante dal punto di<br />
vista della crescita della<br />
consapevolezza e della<br />
rivendicazione dei diritti<br />
economici e sociali è quella<br />
de <strong>La</strong> Comune di Parigi del<br />
1871, frutto di un’insurrezione<br />
popolare spontanea<br />
dopo la sconfitta di Napoleone<br />
III da parte della<br />
Germania di Bismarck.<br />
Come scriveva Lenin: Dopo<br />
la rivoluzione del 18 Marzo,<br />
dopo la fuga da Parigi del<br />
governo... il popolo rimase<br />
padrone della situazione e<br />
il potere passò al proletariato.<br />
<strong>La</strong> Comune, cioè la<br />
rappresentanza dei parigini,<br />
fu eletta il 26 Marzo a suffragio<br />
universale maschile<br />
secondo i dettami del<br />
pensiero democratico e<br />
radicale ma, nei suoi provvedimenti,<br />
rappresentò il<br />
primo abbozzo di esperimento<br />
di democrazia socialista<br />
nella storia del<br />
movimento operaio con<br />
apporti fondamentali anche<br />
del pensiero anarchico federalista<br />
di Proudhon.<br />
Con una netta presa di posizione<br />
critica nei confronti<br />
del terrore giacobino gli<br />
uomini de <strong>La</strong> Comune avevano<br />
bruciato la ghigliottina<br />
davanti alla statua di<br />
Voltaire perché, come affermò<br />
un giornalista dell’epoca:<br />
Non si tratta più<br />
oggi di tagliare le teste, ma<br />
di aprire le intelligenze. Nel<br />
Manifesto programmatico<br />
si afferma: l’estensione dell’autonomia<br />
assoluta della<br />
Comune a tutte le località<br />
della Francia... l’autonomia<br />
della Comune non<br />
avrà per limite che il diritto<br />
di autonomia di tutti gli<br />
altri comuni aderenti al<br />
contratto, è il federalismo<br />
tipico degli anarchici che<br />
rifiutano come massima<br />
fonte di ingiustizie lo Stato<br />
centrale poliziesco e clericale<br />
in nome di comunità<br />
autonome e indipendenti<br />
federate tra loro. Si ha<br />
molta cura da parte dei comunardi<br />
di garantire i diritti<br />
mancanza, di delusioni, di sensazioni negative conseguenti<br />
a quelle convinzioni che sono o diventano la realtà che<br />
viviamo.<br />
Quando non si hanno (più) interessi, passioni, allora si<br />
respira una solitudine triste, inappagante.<br />
Le persone che con troppa facilità giudicano gli altri e quelle<br />
che si affliggono perché vivono continuamente nel timore<br />
del giudizio altrui, finiscono anch'esse per sentirsi sole e per<br />
ritrovarcisi davvero.<br />
Dunque: ci sono persone sole senza sapere di esserlo; ce ne<br />
sono altre che pensano di essere sole e non lo sono; altre<br />
ancora, che si sentono sole e realmente lo sono. Posto che le<br />
motivazioni possono essere diverse, è bene interrogarsi “se<br />
c'è qualcosa nel proprio modo di pensare, di fare, che<br />
contribuisce a creare la propria solitudine”, e ancor più fa<br />
bene adoperarsi per cambiare quella realtà: “cosa (mi)<br />
farebbe sentire meglio/mi darebbe la sensazione di non<br />
essere sola”... meglio ancora, com'è, per me, il contrario di<br />
“sola” e se già mi sentissi così cosa farei, cosa penserei...?”.<br />
Quando si vive una certa condizione (psico) emotiva è più<br />
facile perpetrarla che cambiarla. Perciò occorre impegnarsi,<br />
metter in campo la proprie energie e risorse per realizzare<br />
il cambiamento.<br />
Esiste una solitudine che mette più a contatto con se stessi,<br />
che regala una piacevole sensazione di riconciliazione e di<br />
serenità con se stessi e con il mondo.<br />
Diventa un momento di consapevolezza che (ti) fa vedere le<br />
cose da una prospettiva anche diversa. Educa all'ascolto<br />
delle sensazioni, recupera significati, apre nuove strade a<br />
desideri e bisogni.<br />
Dobbiamo assecondare l'andamento ondulatorio della vita:<br />
vuol dire concepire la solitudine, e altre condizioni della<br />
persona, come transitorie e non definitive, e legate da un<br />
equilibrio dove l'una si alterna all'altra.<br />
Nella musica classica è riconoscibile quando si arriva ad una<br />
tensione che scema poi in una scarica o una pausa, e questo<br />
civili e politici a tutti<br />
quando si afferma: la<br />
garanzia assoluta della<br />
libertà individuale, della<br />
libertà di coscienza e della<br />
libertà di lavoro, l’intervento<br />
permanente dei cittadini<br />
negli affari comunali<br />
attraverso la manifestazione<br />
delle loro idee e la<br />
libera difesa dei loro interessi...<br />
l’esercizio libero e<br />
giusto di riunione e di propaganda.<br />
L’affermazione<br />
della libertà di coscienza<br />
porta con coerenza al decreto<br />
del 2 Aprile nel quale<br />
si afferma: Considerando<br />
che il primo dei princìpi<br />
della repubblica francese è<br />
la libertà, considerando<br />
che la libertà di coscienza<br />
è la prima delle libertà,<br />
considerando che le spese<br />
per il culto sono contrarie<br />
a tale principio in quanto<br />
sono imposte ai cittadini<br />
contro la propria fede, considerando<br />
che il clero è<br />
stato complice dei delitti<br />
della monarchia contro la<br />
libertà, la Comune decreta:<br />
art. 1 - <strong>La</strong> Chiesa è separata<br />
dallo stato; art. 2 - Le<br />
spese del culto sono soppresse;<br />
art. 3 - I beni di manomorta<br />
appartenenti alle<br />
congregazioni religiose,<br />
mobili e immobili, sono<br />
dichiarati proprietà nazionale.<br />
Si proclama qui il<br />
principio liberale della separazione<br />
tra stato e chiesa<br />
che la Costituzione civile<br />
del clero (1790) della prima<br />
fase della Rivoluzione francese<br />
non aveva attuato,<br />
avendo sottoposto il clero<br />
allo stato, facendo eleggere<br />
i parroci e stipendiandoli.<br />
Inoltre l’istruzione pubblica<br />
assume un carattere puramente<br />
laico. Quanto ai diritti<br />
economici e sociali per<br />
quello che riguarda la proprietà<br />
non viene fuori dai<br />
documenti la sua negazione<br />
tipica del comunismo, ma<br />
la conferma della sua esistenza<br />
a patto che essa sia<br />
frutto del lavoro.<br />
<strong>La</strong> terra al contadino, gli<br />
strumenti di lavoro all’operaio,<br />
il lavoro per tutti.<br />
Viene fatta salva la piccola<br />
proprietà: ... che le piccole<br />
proprietà paghino una leggera<br />
imposta e che tutto il<br />
peso dell’imposta cada sui<br />
ricchi. Si parla anche non di<br />
esproprio ai padroni delle<br />
loro fabbriche, ma di indennizzo:<br />
Costituire un comitato<br />
arbitrale che dovrà<br />
decidere, al ritorno dei padroni,<br />
sulle condizioni di<br />
cessione definitiva delle<br />
fabbriche alle società operaie<br />
e sulle quote d’indennità<br />
che le società pagheranno<br />
ai padroni. Però affermazioni<br />
quali: Non più<br />
ricchissimi e poverissimi,<br />
fanno pensare anche alla<br />
necessità della sua abolizione.<br />
Il diritto al lavoro è<br />
sottinteso nella affermazione<br />
lavoro per tutti e<br />
Il piacere<br />
si ripete ciclicamente al di la dei timbri,<br />
tempi, note...<br />
Anche in fisiologia è così: ad una contrazione<br />
(muscolare) deve corrispondere e seguire<br />
una detensione che ristabilisca la condizione<br />
di partenza del muscolo e ne mantenga<br />
l'elasticità.<br />
Nel sesso funziona così: in un crescendo di<br />
sensazioni si giunge ad un acme per poi<br />
ridiscendere e tornare alle condizioni di<br />
partenza (eccitazione-orgasmo-risoluzione).<br />
E' il concetto di “dinamicità statica” e/o<br />
“staticità dinamica”. In psicologia lo si può<br />
esprimere anche così: mantenere il proprio<br />
Io (stabile) a governare (tra) l'Es ed il Super-Io;<br />
avere una centratura, un allineamento che<br />
(ci) mantiene saldi, ancorati a se stessi mentre<br />
riceviamo e viviamo gli eventi della vita.<br />
Stabili ma non rigidi! Pensateci... la rigidità<br />
crea fragilità: “se ricevo un urto mi rompo,<br />
mi frantumo” (come un oggetto in vetro).<br />
Mentre “se resto flessibile (nella mia stabilità)<br />
posso piegarmi, flettermi, ma conserverò la<br />
capacità di ricompormi” (come un oggetto<br />
di spugna).<br />
Chi sceglie il vetro pensa più a difendersi e a<br />
far male agli altri; chi opta per la spugna è<br />
più impegnato a ricercare la propria<br />
condizione di ben-essere. Sei vetro o spugna?<br />
E' ciò che vuoi realmente essere?<br />
Dott.ssa Claudia Cardinali<br />
Psicologa Psicoterapeuta Esperta in Sessuologia Clinica<br />
dovrebbe essere assicurato<br />
dalla gestione delle fabbriche<br />
da parte di società cooperative<br />
operaie che non<br />
somigliano però alle officine<br />
nazionali del ‘48 dove<br />
il gestore era lo stato.<br />
Scrive Lenin: per accentuare<br />
il suo carattere realmente<br />
democratico e proletario,<br />
<strong>La</strong> Comune decretò<br />
che lo stipendio di tutti i<br />
suoi funzionari e dei membri<br />
del governo non potesse<br />
sorpassare il salario normale<br />
degli operai e in nessun<br />
caso potesse superare i<br />
6000 franchi all’anno. Non<br />
si parla di esproprio delle<br />
case ma solo di condono<br />
agli inquilini del canone di<br />
affitto di tre trimestri.<br />
Chiaro è invece il diritto all’istruzione:<br />
Parigi vuole<br />
che il figlio del contadino<br />
sia istruito quanto il figlio<br />
del ricco, e gratis, dato che<br />
la scienza umana è il bene<br />
comune di tutti gli uomini.<br />
L’esperienza de <strong>La</strong> Comune<br />
durò pochi mesi e fu soffocata<br />
nel sangue dai centomila<br />
soldati dell’esercito<br />
francese che Bismarck<br />
aveva appositamente liberato<br />
dopo averli fatti prigionieri,<br />
ma al di là dei giudizi<br />
storici vari che sono stati<br />
dati resta un interessante e<br />
fondamentale esperimento<br />
di coniugazione dei diritti<br />
politici e civili con quelli<br />
economici e sociali.<br />
Prof. Marcello Ricci