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Legati, patronati e maritaggi del Conservatorio della ... - Delpt.unina.it

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tazione di legati con l’obbligo di messe in suffragio <strong>del</strong> testatore cominciò nei<br />

primi anni di v<strong>it</strong>a <strong>del</strong> conservatorio. La registrazione <strong>del</strong>le “messe” era tenuta<br />

dal Sacrestano (Libro <strong>del</strong>le Messe) e la contabil<strong>it</strong>à risulta ricca di dettagli preziosi<br />

per la ricostruzione di uno degli aspetti “cerniera” nel rapporto fra il <strong>Conservatorio</strong><br />

e la società.<br />

Nel 1595 Lonardo Genoino legò al <strong>Conservatorio</strong> una rend<strong>it</strong>a annua di 40<br />

ducati con “peso” di una messa al giorno in perpetuum, da celebrarsi nella<br />

Chiesa <strong>del</strong>la Pietà dei Turchini. Allo stesso Genoino fu concessa la Cappella <strong>del</strong><br />

Rosario, la seconda sulla destra <strong>del</strong>la navata entrando in Chiesa 18 . La Cappella<br />

passò poi agli eredi <strong>del</strong> Genoino: prima al nipote, Giacinto Romano di Francesco,<br />

poi a Francesco, Giuseppe e Nicola di Fiore e da loro al nipote Casimiro<br />

Galzerano di Fiore 19 . Nel 1623, Francesco Lombardo, musico in servizio presso<br />

la Cappella Reale lasciò ai Turchini 2.750 ducati che obbligavano i governatori<br />

<strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong> a far celebrare venticinque messe al mese in perpetuum,<br />

tredici <strong>del</strong>le quali da celebrarsi all’altare privilegiato <strong>del</strong>la Chiesa <strong>del</strong>la Pietà dei<br />

Turchini. Gran parte <strong>del</strong>la cifra ricevuta, 800 ducati, fu spesa per “servizio”<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, sicché al <strong>Conservatorio</strong> restarono 1.950 ducati che fruttavano 78<br />

ducati all’anno al 4 per cento, così come era previsto dall’accettazione <strong>del</strong> legato<br />

negli atti <strong>del</strong>la Curia arcivescovile 20 .<br />

Il caso di Gaspare Roomer, sebbene si tratti di un caso eccezionale, è tuttavia<br />

sintomatico. Mercante fiammingo, saldamente inser<strong>it</strong>o nella realtà commerciale<br />

e finanziaria <strong>del</strong> Regno, tra lasc<strong>it</strong>i e legati testamentari destinò a scopi<br />

assistenziali una somma di circa 30.000 ducati 21 . Gaspare Roomer, fu uno dei<br />

18<br />

Archivio <strong>del</strong>la Pietà dei Turchini (da ora, APT), Patrimonio, II, 1, 17, f. 55; cfr. anche<br />

Libro Maggiore matr. 25, f. 196.<br />

19<br />

APT, Libro Maggiore matr. 25, f. 239.<br />

20<br />

APT, Patrimonio, II, 1, 17, f. 191. Di Francesco Lombardo o Lambardo, secondo un’altra<br />

accezione, sappiamo che appartenne ad una famiglia di musicisti. I Lombardi (Camillo, Francesco,<br />

Giacinto e Gennaro), appartenevano ad una nota famiglia di musici napoletani fior<strong>it</strong>i dagli<br />

scorci <strong>del</strong> ’500 alla prima metà <strong>del</strong> ’600. Dall’Archivio <strong>del</strong>la S. Casa <strong>del</strong>l’Annunziata si apprende<br />

che F. Lombardo, fratello di Camillo, fu assunto all’Annunziata nel 1599, in qual<strong>it</strong>à di sopranello;<br />

dopo poco vi servì da contralto, con 4 ducati al mese di stipendio. Nel 1607 è tra i musici <strong>del</strong>la<br />

Real Cappella che gli assegnò 10 ducati al mese e lo tenne per tenore con l’obbligo di servire pure<br />

da organista. Nel 1615, essendo passato Giovan Maria Trabaci a maestro di cappella in quello<br />

stesso luogo, venne assegnato al Lombardi il posto ordinario di organista. Lo stipendio gli fu<br />

aumentato nel 1619. Nel 1624 ottenne licenza di recarsi al Santuario di Loreto. Tornato a Napoli<br />

a servire la Cappella Reale, nel 1636, per la sua malferma salute, gli venne posto accanto il fratello<br />

Giacinto, organista. Morì nel 1642. (Deumm,Utet, ad indicem, e S. Di Giacomo, Il <strong>Conservatorio</strong><br />

di Sant’Onofrio a Capuana e quello di S. Maria <strong>del</strong>la Pietà dei Turchini, Palermo, 1924, pp.<br />

299, 310.<br />

21<br />

G. Ceci, Un mercante mecenate nel secolo XVII, Gaspare Roomer, in ‹‹Napoli Nobilissima››,<br />

vol. XVI, 1970, pp. 160-164.<br />

13

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