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Legati, patronati e maritaggi del Conservatorio della ... - Delpt.unina.it

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mentazione non risulta completa per ciascuna pratica, ma la varietà <strong>del</strong>le carte<br />

rende bene l’idea <strong>del</strong>la prassi burocratica che preludeva all’assegnazione <strong>del</strong><br />

<strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong>o. Talvolta vi sono anche fedi di battesimo e attestati <strong>del</strong> confessore,<br />

che le ragazze presentavano ad ulteriore conferma <strong>del</strong>la loro povertà ed onestà.<br />

5. L’ered<strong>it</strong>à Melina<br />

Tra i donatori <strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong>, colui che per primo lasciò fondi da assegnare<br />

ai <strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong> fu il Medico fisico Giovan Francesco Melina, uno dei membri<br />

<strong>del</strong>l’Oratorio dei Bianchi. Originario di Carife, nel Principato Ultra, egli<br />

viveva a Napoli e frequentava gli ambienti aristocratici e più in vista <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>tà.<br />

Nel suo testamento, aperto e pubblicato il 22 marzo <strong>del</strong> 1654 per mano <strong>del</strong><br />

notaio Giovan Lonardo Campanile di Napoli, egli ist<strong>it</strong>uì sua erede universale e<br />

particolare la Venerabile Chiesa e <strong>Conservatorio</strong> di S. Maria <strong>del</strong>la Pietà dei Turchini.<br />

Ordinò, inoltre, che la sua ered<strong>it</strong>à fosse “governata” dai governatori <strong>del</strong><br />

<strong>Conservatorio</strong> e dal priore <strong>del</strong>l’Oratorio dei Bianchi allora esistente dentro lo<br />

stesso <strong>Conservatorio</strong> 66 . Il testamento 67 è molto chiaro riguardo alle modal<strong>it</strong>à di<br />

gestione <strong>del</strong> cap<strong>it</strong>ale lasciato in ered<strong>it</strong>à: il <strong>Conservatorio</strong> poteva prendere dai<br />

suoi beni ‹‹per suo utile e beneficio, per ragione <strong>del</strong>le sue fatighe››, soltanto<br />

quello che sarebbe avanzato dal cap<strong>it</strong>ale di 4.100 ducati assegnato per la celebrazione<br />

di cinque messe perpetue ogni settimana. Il Melina stabilì, inoltre, che<br />

<strong>del</strong>le entrate derivanti dalla sua ered<strong>it</strong>à se ne facesse un “cumulo” da depos<strong>it</strong>are<br />

presso un Banco pubblico <strong>del</strong>la c<strong>it</strong>tà su un conto intestato ai governatori ed<br />

al priore affinché si soddisfacessero i legati, i <strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong> e gli altri pesi che si<br />

sarebbero dovuti pagare. La contabil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’ered<strong>it</strong>à Melina doveva essere tenuta<br />

in un Libro d’intro<strong>it</strong>o ed es<strong>it</strong>o particolare, onde ev<strong>it</strong>are confusione tra le sue<br />

entrate e quelle <strong>del</strong>la Santa Casa 68 .<br />

66 Il ruolo <strong>del</strong> priore è descr<strong>it</strong>to nello statuto <strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong> e r<strong>it</strong>orna in alcuni regolamenti<br />

successivi all’ist<strong>it</strong>uto. In realtà si ha l’impressione che il suo potere d’intervento nella v<strong>it</strong>a organizzativa<br />

dei Turchini fosse essenzialmente formale e sia andato scomparendo col passare degli anni<br />

e con la trasformazione <strong>del</strong>la pol<strong>it</strong>ica assistenziale in attiv<strong>it</strong>à produttiva <strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong>.<br />

67 Nell’Archivio dei Turchini vi sono diversi riferimenti al testamento Melina. Una copia <strong>del</strong><br />

testamento, quella a cui faremo riferimento, è nella platea <strong>del</strong> 1751, collocaz. II. 2. 12 (ex II. 2.<br />

27) in cui r<strong>it</strong>roviamo una sintesi degli effetti <strong>del</strong>le modal<strong>it</strong>à <strong>del</strong>l’ered<strong>it</strong>à Melina. Un’altra copia <strong>del</strong><br />

testamento Melina è conservata nel volume A di Cautele ed Istrumenti alle cc. 103 e segg.<br />

68 ‹‹Il Libro maggiore <strong>del</strong>la scr<strong>it</strong>tura <strong>del</strong>l’ered<strong>it</strong>à <strong>del</strong> fu Giovan Francesco Melina, amministrata<br />

dalli Sig. ri Governatori <strong>del</strong> Real <strong>Conservatorio</strong> <strong>del</strong>la Pietà dei Turchini e Priore <strong>del</strong>l’Oratorio<br />

dei Bianchi, eretto dentro il real <strong>Conservatorio</strong> che vale dal primo di Gennaio 1763 a tutto<br />

[...] 1763 – 1808››, è collocato nel Patrimonio al II. 2. 37. Il Libro si apre con una Pandetta e sul<br />

foglio inferiore è stampigliata la scr<strong>it</strong>ta “Melina”.<br />

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