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Legati, patronati e maritaggi del Conservatorio della ... - Delpt.unina.it

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Il consigliere Rocco, esponente dei ricchi ambienti aristocratici napoletani,<br />

assunse un ruolo di grande importanza nella v<strong>it</strong>a economica <strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong>.<br />

Da un’inchiesta aperta su di lui dal Viceré don Pietro d’Aragona, nell’aprile <strong>del</strong><br />

1666, si rileva che, probabilmente, la straordinaria ent<strong>it</strong>à <strong>del</strong> suo patrimonio era<br />

frutto di illec<strong>it</strong>i arricchimenti connessi all’espletamento dei suoi doveri d’ufficio<br />

42 . Dieci anni prima che il Rocco facesse testamento, i suoi beni, in particolare<br />

tutti i fondi depos<strong>it</strong>ati a suo nome presso i banchi napoletani, gli erano stati<br />

confiscati. Tuttavia, il patrimonio che lasciò in ered<strong>it</strong>à alla sua famiglia ed il<br />

legato alla Cappella di S. Anna fanno pensare che egli fosse un uomo da grandi<br />

risorse 43 .<br />

Nel suo testamento chiuso il 30 settembre 1675, egli dispose che il suo<br />

corpo fosse sepolto nella propria Cappella e dopo aver lasciato erede universale<br />

di tutti i suoi beni il figlio Giovan Battista, ed eredi usufruttuarie le figlie, la<br />

moglie e sua nuora Anna Pironti, lasciò un legato di 20.000 ducati con rend<strong>it</strong>a<br />

annua pari ad 800 ducati alla cappella di S. Anna. Il lasc<strong>it</strong>o era così diviso:<br />

12.000 ducati invest<strong>it</strong>i nell’arrendamento dei Sali dei quattro fondaci e 8.000<br />

ducati in compra di annue entrate col Banco <strong>del</strong>l’Annunziata. La rend<strong>it</strong>a di 800<br />

ducati, secondo il modus previsto dal legato, doveva servire al pagamento di<br />

dieci cappellani chiamati a celebrare le messe in suffragio <strong>del</strong>l’anima sua, di<br />

tutti i suoi antenati, dei figli, <strong>del</strong>le due mogli avute, <strong>del</strong>le sorelle e di Pietro<br />

Corignano, che lo aveva lasciato erede <strong>del</strong>la sua “robba”. È impressionante la<br />

meticolos<strong>it</strong>à con cui indica le somme da spendere nei pagamenti dei cappellani<br />

e nelle spese per le festiv<strong>it</strong>à ‹‹che si dov[eva]no fare ogni anno››. Dalle rend<strong>it</strong>e<br />

dei 20.000 ducati la cappella di S. Anna avrebbe dovuto pagare 70 ducati annui<br />

al <strong>Conservatorio</strong> da utilizzare nel modo seguente: 20 ducati per le l<strong>it</strong>anie che i<br />

figlioli cantavano ogni settimana nella cappella; 30 ducati per far pregare Dio<br />

per la sua anima e far comunicare tutti i figlioli in un giorno <strong>del</strong>la settimana;<br />

altri ducati 10 perché venissero spesi per la “ricreazione” dei figlioli nel giorno<br />

<strong>del</strong>la festa di S. Anna, come aveva fatto durante ogni anno <strong>del</strong>la sua v<strong>it</strong>a; ed<br />

altri 10 ducati da dividere fra i figlioli (1 carlino ciascuno) perché potessero<br />

comprarsi ciò che più gli piacesse nel giorno <strong>del</strong> 2 novembre. Infine 12 ducati<br />

erano destinati al Razionale <strong>del</strong> <strong>Conservatorio</strong> per la tenuta di un libro separato<br />

“d’intro<strong>it</strong>o ed es<strong>it</strong>o” per la Cappella di S. Anna. Complessivamente, le spese<br />

42<br />

La diligenza amministrativa <strong>del</strong> Viceré Don Pietro d’Aragona era volta ad individuare e<br />

contenere gli illec<strong>it</strong>i arricchimenti che per vecchia tradizione caratterizzavano il mondo degli affari<br />

in più diretto rapporto con gli uffici pubblici. Tra le procedure straordinarie, portate energicamente<br />

avanti, soprattutto con lo scopo di procacciare fondi all’erario, vi fu l’inchiesta condotta<br />

rapidamente e sicuramente, contro il consigliere F. Rocco. (cfr. Storia di Napoli, Napoli, 1976, vol.<br />

III, p. 405).<br />

43<br />

APT, Sezione Patrimonio, Testamento a stampa <strong>del</strong> Consigliere Rocco, Napoli, 30 settembre<br />

1675.<br />

19

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