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Legati, patronati e maritaggi del Conservatorio della ... - Delpt.unina.it

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Come si è già osservato, l’attiv<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le ist<strong>it</strong>uzioni assistenziali era rivolta<br />

particolarmente all’infanzia abbandonata 62 , agli inabili e alle donne. L’investimento<br />

sociale nell’assistenza ai bambini era scontato: sia sul piano etico, sia su<br />

quello economico essi avrebbero cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la nuova forza produttiva <strong>del</strong>la<br />

società; e se gli ammalati andavano controllati per prevenire epidemie e contagi,<br />

le donne lo erano perché causa di un elevato tasso di natal<strong>it</strong>à. Per le donne,<br />

in particolare, crebbe l’attenzione degli enti assistenziali, che diedero v<strong>it</strong>a a conv<strong>it</strong>ti<br />

e r<strong>it</strong>iri ma, soprattutto, provvidero a dispensare le doti mar<strong>it</strong>ali, a patto che<br />

le fanciulle destinatarie avessero preservato il proprio onore 63 . I Monti di <strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong><br />

eserc<strong>it</strong>avano così, indirettamente, una forma di controllo <strong>del</strong>le nasc<strong>it</strong>e e<br />

soprattutto di quelle destinate a bilanciare il numero degli infanti abbandonati.<br />

Fin dal Rinascimento le figlie avevano rappresentato un problema crescente<br />

per le famiglie che avrebbero dovuto mar<strong>it</strong>arle e dotarle, ma è anche vero che<br />

le famiglie erano un problema crescente per le figlie, che dovevano sopportarne<br />

la strategia in cui giocavano sempre il ruolo di pedine e mai di protagoniste.<br />

Con l’avvento <strong>del</strong> protestantesimo, il panorama subì un cambiamento. Fu rivalutato<br />

il matrimonio e tutte le donne furono inv<strong>it</strong>ate a stabilire vincoli matrimoniali<br />

“produttivi”, o meglio “riproduttivi” 64 .<br />

Per vie diverse, ma con identici risultati, sia il Concilio di Trento, sia l’etica<br />

protestante affermarono che la sessual<strong>it</strong>à era lec<strong>it</strong>a soltanto dentro il matrimonio<br />

e soltanto se subordinata al fine <strong>del</strong>la procreazione. La lussuria divenne<br />

il peccato per eccellenza, più importante persino dei peccati <strong>del</strong>l’orgoglio e <strong>del</strong>l’avid<strong>it</strong>à,<br />

condannati con maggior sever<strong>it</strong>à dalla morale medioevale. Dunque,<br />

sembra che alla radice <strong>del</strong>l’interesse benefattore per le fanciulle povere vi fosse<br />

anche il controllo <strong>del</strong>la fecond<strong>it</strong>à femminile, richiamato dalla condizione indispensabile<br />

alla elargizione di doti di <strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong>o, ossia lo stato di vergin<strong>it</strong>à <strong>del</strong>le<br />

fanciulle. Non era dunque un problema individuale, ma di gruppo, teso a individuare<br />

le regole per la propria continu<strong>it</strong>à mediante l’inserimento <strong>del</strong>la fecond<strong>it</strong>à<br />

in un sistema di controllo generale. Lo stesso status di moglie non era<br />

62 G. Da Molin, (a cura di), Trovatelli e balie in Italia, secc. XVI-XIX, Bari 1994; C. D’Ario,<br />

Gli esposti a Napoli nel XVIII sceolo, in Chiesa, Assistenza e Società nel Mezzogiorno moderno, c<strong>it</strong>.,<br />

pp. 515-567; J. Boswell, L’abbandono dei bambini in Europa occidentale, Milano, 1991; J.<br />

Hunecke, I trovatelli di Milano, Bologna, 1989; AA.VV., Enfance abandonnée et société en Europe,<br />

XIX-XX siécle, ‹‹Collection de l’école Francaise de Rome››, 140, Roma 1991.<br />

63 E. Cor<strong>del</strong>la, Sulla storia <strong>del</strong>la beneficenza nei domini continentali <strong>del</strong> Regno, in ‹‹Annali<br />

civili <strong>del</strong> Regno di Napoli››, fs. CXXII, 1857, pp. 113-126. Sulla relazione tra i sistemi <strong>del</strong>la proprietà<br />

e monti insiste anche C. Conte, Gli stabilimenti di beneficenza di Napoli, Napoli 1884, pp.<br />

8-10. Per un’analisi generale <strong>del</strong> fenomeno si rinvia a G. Delille, Un esempio di assistenza privata:<br />

i monti di <strong>mar<strong>it</strong>aggi</strong>o nel Regno di Napoli, in Pauperismo e assistenza negli antichi stati <strong>it</strong>aliani, c<strong>it</strong>.<br />

pp. 275-295.<br />

64 Margareth L. King, Le donne nel Rinascimento, Ed<strong>it</strong>ori Laterza, Roma-Bari, 1991, p. 158.<br />

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