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Capitolo III I CORSI D'ACQUA - Facoltà di Agraria

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I corsi d’acqua<br />

tipologia, dei criteri costruttivi, delle con<strong>di</strong>zioni generali <strong>di</strong> stabilità delle sponde, etc. Per<br />

quanto riguarda le strutture flessibili, alcuni valori orientativi si trovano nella pubblicazione <strong>di</strong><br />

Agostini e Papetti (1976) relativamente a opere realizzate in materassi Reno <strong>di</strong> vario spessore.<br />

I dati, pur essendo espressi in termini <strong>di</strong> velocità della corrente, possono essere ricondotti in<br />

termini <strong>di</strong> tensione assumendo valori me<strong>di</strong> del coefficiente <strong>di</strong> resistenza. Il campo delle<br />

tensioni oscilla tra 50 e 250 N/mq, in funzione dello spessore <strong>di</strong> rivestimento adottato (tra 15 e<br />

50 cm) oltre, ovviamente, alle caratteristiche <strong>di</strong> stabilità della sponda.<br />

Per le opere in materiali sciolti, la tensione sviluppabile <strong>di</strong>pende essenzialmente dalla<br />

pezzatura del materiale, oltre che dall’angolo d’attrito e dall’inclinazione della sponda.<br />

A titolo esemplificativo, utilizzando il criterio <strong>di</strong> Shields per le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità del<br />

materiale, si perviene al calcolo della tensione massima sostenibile, τw, me<strong>di</strong>ante<br />

l’espressione:<br />

τ<br />

w<br />

2 2<br />

D( γ s −γ )cos θ 1−tgθ<br />

/ tgϕ<br />

=<br />

25<br />

[3.12]<br />

ove, oltre ai simboli già noti, θ rappresenta l’inclinazione della sponda rispetto<br />

all’orizzontale, e ϕ è l’angolo <strong>di</strong> attrito del materiale.<br />

Per quanto riguarda gli interventi <strong>di</strong> bioingegneria, alcuni dati sono riportati da Di Fi<strong>di</strong>o<br />

(1995). Ad esempio, nel grafico <strong>di</strong> Fig. 3.9 è riportato l’andamento nel tempo della tensione<br />

tangenziale sviluppabile da <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> rivestimento spondale, mentre nella Tab. 3.1 sono<br />

in<strong>di</strong>cati i valori misurati su opere <strong>di</strong> protezione in concomitanza <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong> piena.<br />

Fig. 3.9 Variazione nel tempo della resistenza all’azione <strong>di</strong> trascinamento per vari tipi <strong>di</strong><br />

copertura spondale (Di Fi<strong>di</strong>o, 1995).<br />

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