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LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2011<br />

R<br />

LA GAZZETTA DELLO SPORT<br />

SERIE A<br />

DOPO LA CADUTA CON IL BOLOGNA<br />

Titolari e cambi<br />

Anche i vertici<br />

bocciano Gigi<br />

La gestione della gara non è<br />

piaciuta nemmeno ai dirigenti<br />

della Juve. E contro il Milan non<br />

ci sono ricambi a centrocampo<br />

5RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

MILANO dParecchio criticata la gestione di Juve-Bologna<br />

da parte di Gigi Delneri. Sia a livello<br />

di formazione iniziale sia a livello di cambi. Dubbi<br />

che nel dopo gara anche la dirigenza bianconera<br />

ha esternato al tecnico friulano.<br />

Iaquinta e Martinez Ha per esempio negativamente<br />

sorpreso la promozione di Iaquinta a titolare.<br />

Di certo non per il valore assoluto del guerriero<br />

calabrese, quanto per un precario stato di<br />

forma evidenziato già contro l’Inter e il Lecce.<br />

Insomma, un uomo «a rischio», che si sommava<br />

alla presenza di Jorge Martinez, pure lui completamente<br />

fuori forma, ma scelta obbligata per<br />

via dei tanti problemi a centrocampo.<br />

Cambi frettolosi? Ma ciò che meno ha convinto<br />

nel «drammatico» sabato bianconero sono stati<br />

i due cambi effettuati durante l’intervallo. Cambi<br />

di uomini e di sistema di gioco. Il tutto dopo<br />

45’ sicuramente poco spettacolari, ma nei quali<br />

la Juve non aveva subito un solo tiro verso la<br />

sua porta, creando invece almeno tre occasioni<br />

importanti da gol, palo di Iaquinta (da pochi<br />

metri) compreso. Con Del Piero e Toni al posto<br />

di Martinez e Iaquinta, si è passati a una specie<br />

di 4-2-3-1, che di fatto ha «escluso» dalla partita<br />

Matri (finito larghissimo, a sinistra) e creato in<br />

generale non poco scompiglio a livello di equilibri<br />

tattici, con una squadra che è sembrata subito<br />

piuttosto disorientata dal nuovo sistema, tanto<br />

da sbandare più volte nei venti minuti iniziali,<br />

quelli che Di Vaio ha sfruttato al meglio per<br />

colpire e affondare la Juve. Disorientati i giocatori<br />

e gli stessi dirigenti bianconeri, che certi appunti<br />

li avrebbero fatti direttamente a Delneri a<br />

fine partita. Perché quella frenesia di ribaltare<br />

tutto? Perché non limitarsi a sostituire i deludenti<br />

Martinez e Iaquinta con i «pari ruolo» Pepe<br />

e Toni? Perché non giocarsi la terza punta<br />

pura più avanti e solo in caso di necessità?<br />

Oggi la ripresa Ci sarà invece poco spazio per la<br />

fantasia contro il Milan. Gli infortuni (Aquilani<br />

non recupera, Sissoko va sotto i ferri) e la squalifica<br />

di Pepe azzerano infatti le alternative soprattutto<br />

a centrocampo, dove Delneri è di fatto<br />

costretto a riproporre lo stesso quartetto di sabato<br />

sera. Oggi la ripresa degli allenamenti, cominceremo<br />

a capire se qualcosa cambierà invece<br />

in difesa, dove non è da escludere un turno di<br />

riposo per Bonucci, con Chiellini di nuovo in<br />

mezzo e uno fra Grosso e Traoré a sinistra. Potrebbe<br />

poi rientrare fra i titolari anche Sorensen<br />

per Grygera. In attacco, sicuro Matri, poi ballottaggio<br />

fra Toni e Del Piero.<br />

m.gra.<br />

BOLOGNA<br />

Cinquecento tifosi<br />

in festa all’aeroporto<br />

BOLOGNA (a.to) Cinquecento tifosi hanno atteso<br />

alle due di notte il rientro del Bologna in charter<br />

da Torino. Da tanto tempo la gente bolognese non<br />

si mobilitava per inneggiare i propri giocatori e<br />

l’allenatore. Nemmeno il giorno dell’ultima<br />

promozione in A c’era stato tanto trasporto<br />

perchè in questo successo, definito storico sotto<br />

le Due Torri, c’è il comune sentire di un evento<br />

irripetibile visto che era atteso da 31 anni. Una<br />

conquista che anche i giocatori hanno voluto<br />

festeggiare: Perez cantava a squarciagola e<br />

Meggiorini sfrecciava sulla sua auto sventolando<br />

la bandiera del vecchio Bfc. Con la salvezza ormai<br />

in tasca, adesso si può guardare al futuro: oggi è<br />

in programma un doppio Cda del club e della sua<br />

controllante. All’odg c’è la previsione di spesa per<br />

i rinnovi contrattuali. L’idea è confermare in<br />

blocco questa squadra, a cominciare dal tecnico<br />

Malesani, il diesse Longo e ovviamente Di Vaio.<br />

w<br />

I NUMERI<br />

2<br />

le partite di<br />

campionato del<br />

2011 (su un totale<br />

di 10) in cui la<br />

Juve non ha<br />

preso gol: contro<br />

Sampdoria e<br />

Inter.<br />

44<br />

i punti che<br />

aveva la Juve lo<br />

scorso anno<br />

dopo 27<br />

giornate: tre in<br />

più di quelli<br />

ottenuti finora<br />

da Delneri<br />

8<br />

le sconfitte<br />

in campionato<br />

della Juve in<br />

questa<br />

stagione. Ci<br />

sono anche<br />

undici vittorie e<br />

otto pareggi<br />

31<br />

i giocatori<br />

utilizzati da<br />

Delneri almeno<br />

una volta in<br />

campionato.<br />

Diventano 39<br />

contando anche<br />

le coppe<br />

CRISI JUVE<br />

Arrivare a giugno<br />

Delneri ci prova<br />

Poi il grande nome:<br />

Capello o Spalletti<br />

Il tecnico cacciato subito solo in caso di tracollo<br />

Per giugno si pensa anche a Conte e Villas Boas<br />

MIRKO GRAZIANO<br />

5RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

MILANO dIntoccabile dopo la<br />

sconfitta di Lecce, parecchio traballante<br />

all’indomani del disastroso<br />

k.o. con il Bologna. Così<br />

in sette giorni è cambiata la situazione<br />

di Delneri, che comunque<br />

non correrà rischi almeno fino<br />

a sabato, giorno di Juventus-Milan.<br />

Sono ore di fitti colloqui<br />

fra la società e il tecnico friulano.<br />

«E’ logico che Gigi sia sotto<br />

esame — aveva detto domenica<br />

notte Beppe Marotta —. Siamo<br />

attentissimi a capire se la sua po-<br />

sizione arriva sotto il livello di<br />

guardia. In questo momento assolutamente<br />

no, perché non ha<br />

dato segnali di sbandamento,<br />

però ne riparleremo». Appunto.<br />

Si sono sentiti ieri, e lo stesso faranno<br />

oggi prima della ripresa<br />

degli allenamenti.<br />

Imputato Sabato notte Agnelli e<br />

Marotta si erano appartati con<br />

Delneri. Nello spogliatoio, senza<br />

giocatori. «Te la senti di continuare?»,<br />

la domanda dei vertici<br />

bianconeri. «Sì», la risposta del<br />

tecnico. Decisa, orgogliosa, convinta.<br />

Poi, via, trenta minuti do-<br />

I PROGRAMMI SERVONO MOLTI SOLDI PER RIFARE LA SQUADRA<br />

G.B. OLIVERO<br />

5RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

MILANO dLa Juve sta per entrare<br />

in uno dei momenti più delicati<br />

della sua storia. Nei prossimi<br />

tre mesi andrà pianificato il<br />

futuro prossimo e quello remoto<br />

della società: una pianificazione<br />

che, in attesa dell’<strong>intro</strong>duzione<br />

del fair-play finanziario,<br />

dipenderà in modo molto<br />

stretto dalla somma a disposizione<br />

dei dirigenti. Si tratta prima<br />

di tutto di una scelta strategica:<br />

bisogna decidere se e in<br />

quanto tempo la Juve proverà<br />

a tornare grande. Con chiarezza<br />

e onestà l’estate scorsa fu<br />

detto ai tifosi che il nuovo progetto<br />

non avrebbe probabilmente<br />

portato subito un successo,<br />

ma avrebbe garantito<br />

un miglioramento rispetto al<br />

disastro della stagione<br />

2009-10 in attesa della seconda<br />

parte del lavoro di ricostruzione,<br />

fissato per l’estate 2011.<br />

Adesso, però, è evidente che la<br />

Juve ha bisogno di uno sforzo<br />

economico ben maggiore di<br />

quello preventivato. A meno<br />

che non si opti per una politica<br />

di basso profilo. Ed è questo il<br />

nodo principale.<br />

Due cugini e 100 milioni Da Corso<br />

Galileo Ferraris (oggi il Cda<br />

sancirà la sostituzione di Michele<br />

Bergerio con Aldo Mazzia<br />

nel ruolo di direttore finanziario)<br />

filtrano alcune cifre. Andrea<br />

Agnelli avrebbe stimato<br />

in 150 milioni il tesoro indispensabile<br />

per ripianare le per-<br />

dite e investire sul potenziamento<br />

della rosa. Un vero e<br />

proprio aumento di capitale<br />

che però non è ben visto da<br />

John Elkann, presidente della<br />

Exor, la cassaforte della famiglia.<br />

Elkann pensa di concedere<br />

alla Juve solo una cinquantina<br />

di milioni, ossia un terzo di<br />

quanto servirebbe per provare<br />

a rifare grande la squadra.<br />

Non è una differenza da poco,<br />

non è un problema da poco.<br />

Anche perché i tifosi spingono<br />

per avere una risposta chiara<br />

sul progetto bianconero: vogliono<br />

sapere se davvero c’è la<br />

volontà di costruire una squadra<br />

competitiva. Un anno fa di<br />

questi tempi le curve si schierarono<br />

apertamente contro la<br />

po la mezzanotte: a casa, da solo.<br />

Niente cena post partita con<br />

Marotta e Paratici, praticamente<br />

una tradizione. Pochi minuti<br />

prima se ne era andato pure<br />

Agnelli, zero voglia di parlare.<br />

Eora?Senza escludere sviluppi<br />

clamorosi - mai dare infatti nulla<br />

per scontato in certe situazioni<br />

-, sta comunque emergendo<br />

forte l’orientamento di non scaricare<br />

Delneri, almeno fino al<br />

termine della stagione. E una<br />

scorta di ossigeno in questo senso<br />

è arrivata da una domenica<br />

che di fatto ha lasciato inalterati<br />

Andrea Agnelli, 35 anni, insieme a John Elkann, 34 LAPRESSE<br />

vecchia dirigenza e cominciarono<br />

a invocare Andrea Agnelli,<br />

poi diventato presidente a<br />

maggio. Andrea piace perché è<br />

un tifoso, perché ha la passione,<br />

perché respira Juve dalla<br />

mattina alla sera, perché in tribuna<br />

suda e soffre come se fosse<br />

in campo, perché con gli altri<br />

tifosi non condivide solo la<br />

fede sportiva ma anche il rispetto<br />

e il senso di appartenenza<br />

alla centenaria storia del<br />

club. Proprio per questo, quindi,<br />

i tifosi adesso sono delusi e<br />

sperano che il presidente imponga<br />

la propria linea al cugino:<br />

è in ballo il futuro della Juve<br />

e non si può perdere altro<br />

tempo perché di delusione in<br />

delusione diminuisce l’appeal<br />

i distacchi dal quarto posto e della<br />

zona Europa League. Insomma,<br />

Delneri rischia solo in caso<br />

di un tracollo continuato. Pesate<br />

le due soluzioni possibili, in<br />

corso Galileo Ferraris si sono ormai<br />

convinti che i danni irreversibili<br />

potrebbero arrivare solo<br />

da un nuovo «quarantotto». Gettare<br />

tutto all’aria e rifondare per<br />

l’ennesima volta avrebbe effetti<br />

disastrosi anche sulla prossima<br />

stagione. Salvare invece almeno<br />

parte di un progetto comunque<br />

portato avanti con grande<br />

serietà, consentirebbe di avere<br />

un punto di riferimento impor-<br />

Ricostruzione: Agnelli «chiede»<br />

150 milioni, Elkann ne stanzia 50<br />

L’ANTICIPO<br />

Doppio Di Vaio<br />

JUVENTUS-BOLOGNA 0-2<br />

MARCATORE Di Vaio al 4’ e al 21’ s.t.<br />

JUVENTUS (4-4-2) Storari 6; Grygera<br />

4,5 (dal 24’ s.t. Pepe 5,5), Barzagli 5,5,<br />

Bonucci 4,5, Chiellini 5; Krasic 5,5,<br />

Felipe Melo 5,5, Marchisio 6, Martinez 4<br />

(dal 1’ s.t. Del Piero 6); Matri 5, Iaquinta<br />

5 (dal 1’ s.t. Toni 5). All. Delneri 4,5.<br />

PANCHINA Manninger, Motta, Traoré,<br />

Salihamidzic<br />

BOLOGNA (4-3-1-2) Viviano 7;<br />

Esposito 6 (dal 31’ p.t. Mutarelli 6,5),<br />

Portanova 6,5, Britos 6,5 (dal 32’ s.t.<br />

Cherubin s.v.), Rubin 7; Perez 6,<br />

Mudingayi 7, Casarini 6,5; Della Rocca<br />

6; Meggiorini 7 (dal 43’ s.t. Buscé s.v.),<br />

Di Vaio 8. All. Malesani 8.<br />

PANCHINA Lupatelli, Morleo, Paponi,<br />

Gimenez<br />

ARBITRO Romeo di Verona 6,5.<br />

AMMONITI Pepe, Mutarelli, Britos per<br />

gioco scorretto.<br />

della squadra verso quei campioni<br />

che potrebbero riportarla<br />

in alto e dai quali non si può<br />

più prescindere.<br />

Lo stadio L’aspetto paradossale<br />

è che tra pochi mesi sarà<br />

pronto il nuovo stadio della Juve<br />

e il club rischia di trovarsi<br />

nella condizione di avere una<br />

bella casa senza nemmeno un<br />

quadro da mostrare agli ospiti.<br />

Lo stadio funziona se lì gioca<br />

una squadra che ti invoglia ad<br />

andarci. Altrimenti serve a poco,<br />

perché vanno bene i negozi,<br />

i supermercati e i ristoranti,<br />

ma lo stadio è innanzitutto la<br />

casa del calcio. E per fare del<br />

bel calcio servono i grandi campioni.

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