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LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2011<br />
R<br />
LA GAZZETTA DELLO SPORT<br />
GAZZACAFFÈ<br />
IL COMMENTO<br />
Oggi a Leo va<br />
bene comunque<br />
di ALBERTO CERRUTI<br />
La notte degli Oscar regala all’Inter la statuetta<br />
della rimonta. Premio al miglior attore assegnato<br />
a Sneijder, maglia numero 10, che pennella<br />
la punizione del successo numero 10 in campionato<br />
dell’era Leo, contro la Sampdoria,<br />
completato dalla zampata finale di Eto’o. Ritrovata<br />
la vittoria a Marassi 4 anni dopo l’ultimo<br />
2-0 firmato Ibrahimovic-Maicon, scavalcato il<br />
Napoli al secondo posto, adesso i nerazzurri sono<br />
a -2 dal Milan e a -3 dal derby, sicuri di rivincere<br />
anche stasera perché in ogni caso guadagneranno<br />
punti preziosi sulla squadra di Allegri<br />
e/o quella di Mazzarri.<br />
Un pareggio lascerebbe l’Inter seconda a portata<br />
di aggancio del Milan, con lo stesso handicap<br />
che guarda caso aveva alla vigilia del derby d’andata.<br />
Un successo del Napoli la farebbe tornare<br />
al terzo posto, ma accorcerebbe il suo distacco<br />
dalla vetta ad appena 2 punti. Una vittoria del<br />
Milan, invece, rilancerebbe i rossoneri a più<br />
5, ma ufficializzerebbe la candidatura della<br />
squadra di Leonardo al ruolo di prima sfidante<br />
della capolista.<br />
In ogni caso i gol di Sneijder ed Eto’o, vecchi<br />
draghi che hanno regalato tante vittorie a Mourinho,<br />
sono ulteriori spruzzate di pepe sul piatto<br />
già piccante di stasera, perché a maggior motivo<br />
Milan e Napoli non potranno giocare per il<br />
pareggio. E’ vero che mancano ancora 11 giornate<br />
alla fine di un campionato senza continuità<br />
di rendimento delle squadre di vertice, ma a<br />
questo punto ogni passo falso può essere determinante.<br />
Per questo la decima vittoria, su<br />
12 gare di campionato, vale triplo per Leonardo:<br />
per la classifica ovviamente, per il morale e<br />
infine, o forse soprattutto, perché fino al gol di<br />
Sneijder, a poco più di un quarto d’ora dal termine,<br />
i nerazzurri stavano soffrendo più del previsto,<br />
con uno 0-0 pericolosamente in bilico, dopo<br />
il palo colpito da Poli nel primo tempo.<br />
Come spesso succede nel calcio, la differenza è<br />
il frutto delle prodezze dei singoli più che del<br />
gioco, perché se Sneijder ed Eto’o, o soltanto<br />
uno dei due, fosse nella Sampdoria il risultato<br />
probabilmente sarebbe diverso. Merito di Leonardo<br />
che li ha, quindi, e non colpa di Di Carlo<br />
che non li ha. Anzi, semmai bisogna fare i complimenti<br />
al tecnico blucerchiato che presenta<br />
una squadra in grado di spaventare rivali<br />
molto più forti. E rovesciando il discorso, al di<br />
là della legittimità del risultato, non vanno sottovalutati<br />
ancora una volta, soprattutto in prospettiva<br />
Champions, le eccessive occasioni da<br />
gol concesse agli avversari dai nerazzurri.<br />
Un difetto che può essere perdonato<br />
soltanto dal Bari, dal Cagliari e dalla<br />
Sampdoria, le tre squadre (su dodici) che<br />
in campionato non hanno segnato contro<br />
quella che negli ultimi anni, con Mancini e<br />
Mourinho, era sempre stata la migliore difesa<br />
del campionato. In compenso, è giusto<br />
ricordare che malgrado l’esaltante 7-0 della<br />
sempre più spettacolare Udinese, l’Inter<br />
ha il miglior attacco (49 reti) proprio alla pari<br />
con quello di Di Natale e compagni.<br />
Lo scudetto, però, di solito va a chi prende meno<br />
gol e anche in questo senso la grande sfida<br />
di stasera potrà dare una risposta importante,<br />
perché in campo non ci saranno soltanto<br />
i grandi cannonieri Cavani e Ibrahimovic,<br />
ma anche le due migliori difese: del Milan<br />
(20) e del Napoli (22). Anche se dubitiamo<br />
che finisca 0-0.<br />
«<br />
Vincenzo<br />
Montella,<br />
36 anni<br />
EIDON<br />
w<br />
LE CIFRE<br />
49<br />
gol<br />
realizzati<br />
dall’Udinese in<br />
questo<br />
campionato.<br />
Quello friulano è<br />
il miglior attacco<br />
della serie A: Di<br />
Natale è<br />
capocannoniere<br />
con 21 gol<br />
53<br />
i punti che<br />
l’Udinese<br />
avrebbe se<br />
avesse<br />
mantenuto la<br />
media stabilita<br />
dalla 5ª alla<br />
27ª: i friulani<br />
viaggiano alla<br />
media di 1,95<br />
punti a partita<br />
20<br />
punti finora<br />
conquistati<br />
dall’Udinese<br />
nelle 8 gare del<br />
girone di ritorno<br />
(solo 4 persi).<br />
La squadra di<br />
Guidolin è prima<br />
nella classifica<br />
del girone di<br />
ritorno<br />
A destra,<br />
Alexis<br />
Sanchez, 4 gol<br />
al Palermo,<br />
festeggiato<br />
dai compagni<br />
dell’Udinese.<br />
In basso<br />
Samuel Eto’o,<br />
in gol<br />
con la Samp<br />
GETTY IMAGES /<br />
PIERANUNZI<br />
Ipse dixit...<br />
Se avessi potuto<br />
scegliere, avrei<br />
fatto durare la<br />
partita 75 minuti,<br />
come a Bologna<br />
PARLANO I NUMERI<br />
Udinese da titolo<br />
senza i 4 k.o.<br />
a inizio stagione<br />
Maravilla Udinese. Nessuno<br />
ha fatto meglio nel girone<br />
di ritorno (20 punti) e, senza<br />
le disgraziate prime quattro<br />
giornate di campionato<br />
(0 punti per i friulani) e calcolando<br />
la media mantenuta<br />
in seguito (1,95 punti a<br />
gara), la squadra di Guidolin<br />
potrebbe avere 53 punti:<br />
in piena lotta per lo scudetto.<br />
Che il fenomeno sia<br />
da studiare e da capire è sotto<br />
gli occhi di tutti: ci riempiamo<br />
spesso la bocca pro-<br />
MOTO GP / DENTRO AI TORMENTI DI ROSSI<br />
I primi test sono stati negativi<br />
Vale e Ducati già fuorigioco?<br />
NO Assolutamente no. Il rischio,<br />
quando c’è di mezzo Valentino<br />
Rossi è che tutte le sensazioni<br />
vengano amplificate,<br />
nel bene e nel male. È sempre<br />
così con i grandi fenomeni<br />
sportivi.<br />
Sicuramente l’avventura di<br />
Valentino sulla Ducati non sarà<br />
una passeggiata come sognano<br />
frotte di tifosi che amano<br />
Rossi accecati dal tifo: niente<br />
può andare male, gli altri<br />
non esistono. La realtà è un<br />
po’ più complicata.<br />
Il grande pubblico si aspetta<br />
un Valentino vittorioso in Qatar,<br />
nella prima gara dell’anno,<br />
il 20 marzo, come era stato<br />
nel favoloso 2004, quando<br />
aveva lasciato la Honda per ac-<br />
nunciando i nomi del Barcellona,<br />
dell’Arsenal o del<br />
Real Madrid, ma varrebbe<br />
la pena di restare dentro i<br />
confini italiani e goderci i<br />
colpi di magìa della banda<br />
di Guidolin. Osservare i<br />
triangoli d’attacco tra Sanchez<br />
e Di Natale, gli inserimenti<br />
di Isla a destra e Armero<br />
a sinistra, la rapidità<br />
di verticalizzazione di Inler<br />
e la solidità difensiva, beh è<br />
davvero un bel film. Il migliore<br />
che l’Italia possa og-<br />
cettare la sfida con la<br />
Yamaha.<br />
Ora è diverso. La Ducati è più<br />
competitiva rispetto a quella<br />
Yamaha, ma anche terribilmente<br />
più difficile da interpretare,<br />
più che da guidare: la<br />
«follia» agonistica di Casey<br />
Stoner finora ha coperto certe<br />
????????????<br />
gi mandare nelle sale cinematografiche.<br />
Il gioco dell’Udinese funziona<br />
con la precisione di un<br />
orologio: tutti sanno che cosa<br />
fare, e come farlo. Se poi<br />
a questo spartito si aggiungono<br />
due artisti come Sanchez<br />
e Di Natale la sinfonia<br />
è servita. L’Udinese ha il miglior<br />
attacco (49 gol fatti),<br />
il capocannoniere (Di Natale,<br />
21 gol) e un’altra dote rara:<br />
è generosa sia in casa<br />
sia in trasferta. Al Friuli i ragazzi<br />
di Guidolin hanno realizzato<br />
21 reti, mentre le altre<br />
28 le hanno distribuite<br />
in giro per l’Italia. E con<br />
quello di ieri a Palermo sono<br />
arrivati al quarto successo<br />
consecutivo in trasferta.<br />
Numeri che sono proprio<br />
una meraviglia, e valgono<br />
un posto in Champions.<br />
ANDREA SCHIANCHI<br />
esclusività strutturali.<br />
Poi Valentino non sta ancora<br />
bene. La spalla è quasi a posto,<br />
ma recuperare il tono muscolare<br />
dopo un intervento come<br />
il suo richiede tempo.<br />
Ma l’ostacolo principale sono<br />
gli altri: tanti avversari fortissimi.<br />
L’ultimo test si è chiuso a<br />
meno 1"8 (di distacco): mettiamo<br />
che lavorando duro venga<br />
più che dimezzato, diciamo<br />
a 8-5 decimi. Si rischia di<br />
essere tra il sesto e l’ottavo posto.<br />
Inaccettabile per Valentino.<br />
Ma lui è un duro: lotterà e<br />
cercherà di trovare la retta<br />
via, prima o poi. Il problema è<br />
che il tifoso, non l’appassionato,<br />
raramente ha pazienza...<br />
FILIPPO FALSAPERLA<br />
Montella e quel discorso «rubato» a Ranieri<br />
«In realtà mi ero preparato un<br />
altro discorso, questo: "Non<br />
credo che qualcuno mi giochi<br />
contro. Ci sono giocatori che<br />
con un allenatore danno il<br />
110% e con un altro non entrano<br />
in sintonia. Certo, sono<br />
dell’idea che un buon allenatore<br />
debba sapere sfruttare al<br />
Valentino Rossi, 32 anni MILAGRO<br />
meglio le caratteristiche di<br />
ciascun giocatore. Però, quando<br />
ero giocatore io mi sforzavo<br />
di capire cosa voleva il mio<br />
tecnico. Quest’anno sono prevalsi<br />
gli interessi personali su<br />
quelli della squadra". Ecco, io<br />
volevo dire queste cose, però<br />
mi hanno detto che le aveva<br />
già dette Ranieri. Così mi è venuta<br />
in mente quest’idea delle<br />
partite da 75 minuti. Pensate,<br />
saremmo terzi. E Ranieri<br />
sarebbe ancora qui. E io allenerei<br />
ancora i Giovanissimi.<br />
Oddio, forse è meglio che i discorsi<br />
me li faccia scrivere...».<br />
ROBERTO PELUCCHI<br />
CRISI BIANCONERA<br />
...Cosa voleva dire 24<br />
Questa Juve<br />
rischia di<br />
buttare via<br />
un altro anno?<br />
Ale Del Piero, 36 anni IMAGE SPORT<br />
SÌ Esistono delle analogie<br />
con quello che è successo nella<br />
seconda stagione di Ranieri, e<br />
anche col crollo dell’anno scorso<br />
segnato dalla staffetta Ferrara-Zaccheroni.<br />
Piccoli indizi. Il<br />
duro intervento del presidente<br />
Andrea Agnelli nei giorni scorsi,<br />
avverte che la situazione è<br />
seria e può precipitare.<br />
Del resto, questa Juve rischia<br />
di essere un’anima nella corrente.<br />
E’ fuori da tutto o quasi:<br />
Europa League, Coppa Italia,<br />
corsa scudetto. Teoricamente<br />
può raggiungere il quarto posto<br />
e giocarsi un preliminare<br />
Champions. Teoricamente. Di<br />
fatto, con Delneri continua ad<br />
avere un rendimento a singhiozzo.<br />
Né aristocratica, né<br />
operaia. E’ combattiva con le<br />
big (vedi il successo sull’Inter),<br />
inadeguata con le piccole (vedi<br />
il kappaò col Bologna).<br />
Di sicuro la Juve non si è mai<br />
ripresa da Calciopoli. Ha avuto<br />
una buona reazione iniziale,<br />
che le ha permesso di rientrare<br />
subito dalla B in A, e ha sfruttato<br />
la forza propulsiva di quello<br />
che le rimaneva della sua grandezza:<br />
qualche vecchio campione,<br />
la personalità, la mentalità.<br />
Poi sono mancati i ricambi,<br />
si sono spesi troppi soldi<br />
per giocatori sbagliati o inadeguati.<br />
Per dire: la somma dei<br />
vari Amauri (22,5 milioni), Melo<br />
(25), Diego (24,5), Martinez<br />
(12) e Pepe (12) vale i soldi<br />
spesi dal Real per Cristiano<br />
Ronaldo, uno che da solo ti fa<br />
uscire dalla notte.<br />
Probabilmente, per tornare<br />
grande, la Juve aveva bisogno<br />
di investire molto su un allenatore<br />
super, anche non italiano.<br />
Un top, capace di cementare il<br />
gruppo e di far giocare la squadra<br />
in modo grandioso. Uno tipo<br />
Guardiola o Mourinho, per<br />
dire, in grado di accendere un<br />
circolo virtuoso. I tempi sono<br />
stretti. Presto ci sarà da riempire<br />
il nuovo stadio di gente, prospettive<br />
ed entusiasmo.<br />
ALESSANDRO DE CALÒ<br />
GOL SU 38 SUBITI DALLA<br />
ROMA NEGLI ULTIMI 30’<br />
Il cambio di panchina tra<br />
Claudio Ranieri e Vincenzo<br />
Montella non ha spezzato una<br />
vecchia abitudine dei<br />
giallorossi. Partono bene e<br />
finiscono male: hanno<br />
incassato 24 delle 38 reti al<br />
passivo nell’ultima mezz’ora,<br />
quando hanno il fiato corto.