LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2011 R LA GAZZETTA DELLO SPORT
CICLISMO IN SVIZZERA FELICITÀ BASSO Che prova di forza «Ora ho testa, gambe e cuore» Il re del Giro attacca e trionfa a Lugano Da dieci anni non cominciava così bene DAL NOSTRO INVIATO CLAUDIO GHISALBERTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA LUGANO (Svizzera) dForte come forse finora non s’era mai visto e pronto a sfidare Alberto Contador per vedere chi è il numero 1 al mondo nelle grandi corse a tappe. Sì, le prime corse della stagione ci stanno proponendo un Ivan Basso inedito. Certo: Laigueglia, Regio Insubrica e Lugano non sono Amstel, Freccia e Liegi, però l’impressione è quella che il varesino così forte, almeno a inizio stagione, non lo sia mai stato. Il trionfo di ieri, nel Gp Lugano, al termine di una volata a due col colombiano Fabio Duarte, è la conferma di questo eccellente stato di forma. Il giorno prima aveva spaventato il gruppo con una trenata micidiale nel finale e sabato scorso in Liguria aveva fatto la differenza. Basso, per trovare una sua vittoria a inizio stagione bisogna andare agli albori della sua carriera. «Sì, era il 14 febbraio 2001. Sul Mont Faron vinsi una tappa del Mediterraneo». A cosa è dovuto questo momento di grazia? «Prima di tutto arrivo da un inverno molto tranquillo. E la Così Basso, a sinistra, supera il colombiano Fabio Duarte, 24 anni BETTINI Primo a febbraio Per Basso è raro vincere così presto. Il precedente risale a 10 anni fa, Giro del Mediterraneo: Ivan vinse sul Mont Faron il 14 febbraio 2001 vittorie italiane 2011 Ottimo l’inizio di stagione dei nostri corridori: 23 successi. Il plurivittorioso è il neopro’ Andrea Guardini (Farnese), a segno 6 volte LA STORIA NEL SUD DELLA SPAGNA, AD ALMERIA, SUCCESSO DELLA NEONATA GEOX-TMC Il neopro’ è fidanzato con l’ex azzurra Romoli, vittima di un grave incidente w I NUMERI «Vai, devi correre per me» E Pelucchi vince: per Marina MARCO PASTONESI 5RIPRODUZIONE RISERVATA dClasica de Almeria, in Spagna. Gruppo compatto, o quasi: davanti sono in 65. Volatona. Primo un italiano: Matteo Pelucchi, 22 anni, lecchese, che batte Rojas e Ligthart. E sono due prime volte: la prima vittoria di Pelucchi, neopro’, e la prima della sua squadra, la Geox-Tmc, anch’essa al primo anno come primo sponsor. La corsa di un giorno può valere una vita: questa ne vale due. Perché Matteo è il ragazzo, l’uomo, il fidanzato, il compagno, di più, di Marina Romoli. Tutti e due corridori. Ma dal 1˚ giugno, da quando Marina è rimasta paralizzata in un incidente stradale, le loro bici sono diventate una specie di tandem: Matteo pedala, Marina vive. Conosciuti il 13 settembre 2008, a Pruszkow, in Polonia, Europei pista. Marina per la corsa a punti, Matteo per lo scratch, Marina arrivata in fondo, Matteo sacrificato per Viviani, che poi ha vinto. Conosciuti, scambiati i numeri di telefono, rivisti una settimana dopo, e innamorati. Pane, amore e ciclismo. Insieme. Insieme anche quel 1˚ giugno 2010. Marina, 200 metri davanti a Matteo e a Samuel Conti, stava facendo una ripetuta. E Matteo la guardava. Poi lo scontro. Momenti eterni e indimenticabili. Paura «Non so neanche come ho fatto: in due secondi ero lì. Disperato e lucidissimo. A Samuel: "Salta sulla macchina", perché avevo paura che l’automobilista scappasse. A Marina: "Tranquilla, perdi sangue dal naso". E al 118: "Statale provinciale Airuno. Presto. Subito". Eppure non credevo di conoscere il numero di telefono, né il luogo dell’inciden- 2001 23 L’esultanza di Matteo Pelucchi, lecchese di 22 anni, ad Almeria. Sotto, Marina Romoli, 22 BETTINI La gioia di Ivan Basso, 33 anni ROBERTO BETTINI te. Quindici infiniti minuti di attesa, angoscia, terrore. Tenevo Marina per le mani, temendo che morisse da un momento all’altro. Quando chiudeva gli occhi, quando i battiti del cuore si perdevano, la imploravo: "Guardami negli occhi". Era sfigurata. Pensavo che il problema fosse la faccia. Invece lei sussurrava: "La schiena". Allora ai medici ripetevo: "La schiena, la schiena". L’hanno punta con una siringa. Marina non sentiva. L’hanno caricata e sono partiti. Per l’Ospedale di Lecco». Decisione Otto giorni dopo, quando Marina si è svegliata, gli ha chiesto: «Non vai ad allenarti?». Matteo: «Volevo smettere. Avevo deciso di smettere. Perché, se fosse successo a me, non avrei voluto che lei continuasse a correre in bici. Ho nascosto bici, maglie, scarpe. Gli amici mi dicevano: "Dai". E io: "Mai più". Un mese senza bici. Finché mi ha detto: "Devi correre per me, con me". Ci ho pensato e ripensato. E alla fine ho ricominciato». Adesso ha anche cominciato a vincere. Su quella bici-tandem, dove lui pedala e lei vola. «Il mio amore ha vinto per me — ha commentato Marina su Facebook —: ora ancora di più lotterò anch’io per la mia vittoria più importante». mente per un atleta di alto livello è fondamentale. La vittoria al Giro 2010 è stata fondamentale per ridarmi consapevolezza. La nascita del terzo figlio, una ciliegina sulla torta». Beh, ci sarà anche una parte tecnico-atletica. «Sicuro. E, in questo, le due settimane al Teide hanno una enorme importanza. Tutta la Liquigas è in grande forma. Questa vittoria è ancora più bella perché tutta la squadra ha svolto alla perfezione le azioni che ci siamo prefissati prima del via. Per questo è un successo che vale doppio e che ha una dedica: ad Aldo Sassi. So che lui da lassù è contento, anche se aspetta un’altra vittoria...». Come è cambiata la sua preparazione? «Volevo solo essere più brillante in primavera. Lo scorso anno in questa stagione non mi ero piaciuto. Non dico che un campione debba essere in grado di vincere sempre, ma convincere sì. Io devo essere nel vivo della corsa, protagonista». Tirreno-Adriatico, Catalogna e Paesi Baschi. Li metta in ordine di preferenza. «La Tirreno è quella che mi piace di più, anche se è una corsa molto particolare con due tappe consecutive di circa 240 km: a quel punto anche un cavalcavia fa la differenza. Però al Catalogna c’è l’arrivo in salita ad LA GUIDA A Kuurne (n.li.) Successo in volata dell’australiano Chris Sutton (Sky) nella Kuurne- Bruxelles- Kuurne (Bel). Alle sue spalle Hutarovich, Greipel, Farrar e Van Genechten. Primo italiano Luca Paolini (Katusha), 24˚. Scarpata Un cicloamatore napoletano di 19 anni è finito in un dirupo dopo un volo di 15 metri mentre partecipava al Giro delle Costiere, tra la zona Amalfitana e Sorrentina. Ha diverse fratture, ma le sue condizioni non preoccupano Video su Gazzetta.it SUL NOSTRO SITO, GUARDA LA PREMIAZIONE DI BASSO A LUGANO; ASCOLTA MATTEO PELUCCHI ALLA PRIMA VITTORIA DA PRO’ Arrivo: 1. Ivan BASSO (Liquigas Cannondale) 178 km in 4.23’04" media 40,784; 2. Duarte (Col, Geox); 3. Visconti (Farnese Neri) a 16"; 4. Kocjan (Slo); 5. Duque (Col); 6. Baliani; 7. Nocentini; 8. A. Efimkin (Rus); 9. Finetto. a Andorra. E il Giro dei Paesi Baschi è sempre molto duro». Al Catalogna troverà Contador. Una sfida frontale. «Non vedo l’ora. Sono contento che ci sia anche Alberto, un corridore che stimo molto. Al Tour 2010 mi ha mandato k.o. al primo round. Sono pronto a rifarmi. Certo Contador è Contador e quando scatta fa male, x «SFIDO CONTADOR» «Al Giro di Catalogna, a fine marzo, ci sarà la prima vera sfida tra me e Alberto. Ho segnato la tappa di Andorra: la affronterò con la grinta di un toro in corrida» ma stavolta non parto battuto». Forse è la prima vera sfida tra voi due. «Sì. Lo scorso anno io arrivai in Francia stanco dopo il Giro. Stavolta ho testa, gambe e cuore. Vedremo chi è il più forte. Non basta il bollino rosso per la tappa di Andorra, ci vuole quello nero. Sarò in corsa con la stessa grinta di un toro in una corrida. Sì, tra noi è proprio la prima, vera e attesa sfida». E dopo questa primavera di fuoco? «Riposo prima di puntare tutto sul Tour. È l’anno buono». Ha battuto Duarte, già iridato under 23 Giovedì Friuli, domenica Parigi-Nizza s IN BREVE S S LUNEDÌ 28 FEBBRAIO 2011 LA GAZZETTA DELLO SPORTR SI CONTINUA COSÌ: Giovedì Giro del Friuli; 4 6 Vuelta Murcia (Spa) e Tre Giorni delle Fiandre Occidentali (Bel); 5 Strade Bianche; 6 13 Parigi Nizza; 9 15 Tirreno Adriatico; 19 Milano Sanremo. CLASSICA SARDA SELLA SECONDO Nibali e Cunego in fuga con Oss Brutt stacca tutti ha detto Pavel Brutt, 29 anni, una tappa al Giro 2008 BETTINI CHIARAMONTI (Sassari) - (past.) Emanuele Sella è fuggito a 8 km dall’arrivo, il russo Pavel Brutt l’ha raggiunto ai 600 metri. Sella si è messo a ruota e ha rifiatato, Brutt l’ha portato fino ai 200. Poi la volata, finita prima ancora di cominciare. Perché Sella, inavvertitamente, ha toccato la leva del cambio, la catena è scesa dal 53 al 39, il russo della Katusha ha preso 10 metri, e Sella non lo ha più rimontato. La 34ª Classica Sarda, 197 km da Barumini a Chiaramonti (per ricordare il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga), ultimi 3 in salita, è stata per pochi: 102 al via, 22 in fuga dopo 11 km, il gruppo non li ha più ripresi ed è stato fermato al rifornimento. Davanti c’erano anche Nibali con Oss e Sagan, e Cunego con Gavazzi. Il più sfortunato è stato Oss, che ha forato mentre era all’attacco. Terzo Sagan, poi Gavazzi e Gatto.