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96 Gli aironi coloniali in Toscana. Andamento, distribuzione e conservazione Aree di nidificazione 97<br />
Sub adulto di Nitticora fotografato nella Paduletta del Ramone (Foto A. Bartolini)<br />
I nidi si trovano ad una altezza media di circa due<br />
metri, con massima concentrazione nei tratti a dominanza<br />
di salice.<br />
Questa garzaia è stata oggetto di episodi di disturbo<br />
assai gravi, nonostante risulti inserita nell’area<br />
contigua della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.<br />
Nel 2002 infatti, ad insediamento avvenuto,<br />
al suo interno fu realizzato abusivamente un<br />
capanno su altana posto a pochi metri dai nidi,<br />
causando l’abbandono di quelli più vicini. Questo<br />
manufatto, costruito da due fotografi, è stato<br />
successivamente ut<strong>il</strong>izzato da un’associazione<br />
venatoria locale per condurvi visitatori durante la<br />
nidificazione. Ciò ha probab<strong>il</strong>mente contribuito a<br />
determinare l’abbandono del sito nel 2006; successivamente<br />
la struttura è stata rimossa.<br />
Dal 2009 alcune coppie si sono reinsediate, senza<br />
che vi siano stati nuovi episodi noti di disturbo.<br />
Quest’ultimo resta tuttavia <strong>il</strong> fattore di minaccia<br />
principale per questo sito.<br />
Garzaia delle Morette<br />
Questo sito, totalmente incluso nella Riserva Naturale<br />
“Padule di Fucecchio”, è stato occupato per<br />
la prima volta da alcune coppie di Airone rosso nel<br />
1998 e dal 2001 da Nitticora e Garzetta. Successivamente<br />
si sono aggiunti anche l’Airone cenerino,<br />
quindi la Sgarza ciuffetto e l’Airone guardabuoi ed<br />
infine, nel 2003, l’Airone bianco maggiore. La nidificazione<br />
delle sette specie è proseguita anche negli<br />
anni successivi e nel 2010 è stata stimata complessivamente<br />
la presenza di 271 (240-310) nidi.<br />
Il censimento di questa garzaia presenta delle<br />
notevoli difficoltà in quanto i nidi sono sparsi su<br />
un’ampia superficie e sono posti, per la maggior<br />
parte, su cespugli e soprattutto tra le canne. Risulta<br />
pertanto impossib<strong>il</strong>e vedere direttamente i nidi<br />
e gli adulti in loro prossimità e lo stesso conteggio<br />
in periodi campione degli aironi in movimento tra i<br />
nidi e le aree di foraggiamento è reso difficoltoso<br />
dal fatto che i voli avvengono in tutte le direzioni<br />
a partire, come già detto, da un’ampia superficie<br />
e che l’alimentazione avviene in parte all’interno<br />
dell’area occupata dalla garzaia stessa. Il sistema<br />
di conteggio ut<strong>il</strong>izzato più spesso è stato quindi<br />
una stima di massima della proporzione tra le specie,<br />
desunta dai movimenti da/per la colonia, abbinata<br />
al conteggio complessivo dei nidi eseguito<br />
da aeromob<strong>il</strong>e. Per le specie meno numerose, <strong>il</strong><br />
numero di coppie è stato stimato anche attraverso<br />
l’osservazione diretta. Le difficoltà di censimento<br />
hanno comportato una copertura discontinua negli<br />
anni di questa garzaia.<br />
Pur nell’incompletezza dei dati, è possib<strong>il</strong>e ricostruire<br />
a grandi linee l’andamento numerico di<br />
questa garzaia, che ha mostrato marcate fluttuazioni<br />
negli anni. Dal 2005 al 2009 ha rappresentato<br />
<strong>il</strong> sito principale del comprensorio, arrivando ad<br />
ospitare 1.000-1.300 coppie di uccelli. In questo<br />
quinquennio la sola stima effettuata con una certa<br />
accuratezza è riferib<strong>il</strong>e al 2006, anno nel quale<br />
furono contati 1.284 nidi, che rappresentano<br />
la maggior concentrazione di aironi registrata in<br />
Toscana. Nel 2009 si è verificata la nidificazione<br />
di una coppia di Cormorani (primo caso in Toscana)<br />
su una pianta secca, occupata anche da una<br />
coppia di Aironi cenerini. Ulteriori dati sulla consistenza<br />
di questa garzaia prima del 2002 sono<br />
riportate da Bartolini (2004).<br />
Nel 2010 questa garzaia ha registrato un tracollo<br />
in termini numerici a causa del ripetersi in due<br />
occasioni distinte, nei mesi di apr<strong>il</strong>e e maggio, di<br />
forti eventi di piena che hanno investito i canneti<br />
che ospitano la colonia. Ciò ha determinato un trasferimento<br />
massiccio di coppie nel sito dell’Uggia<br />
distante circa 1500 m, dove l’insediamento si è in<br />
buona misura verificato tardivamente rispetto alla<br />
tempistica consueta.<br />
La garzaia delle Morette è caratterizzata dal fatto<br />
che i nidi non sono strettamente raggruppati,<br />
come già detto, ma sono distribuiti all’interno di<br />
una superficie di circa 100 ettari, formando talvolta<br />
nuclei più densi. La maggior parte dei nidi<br />
sono costruiti all’interno di un canneto a Phragmites<br />
australis, in un’area allagata mediamente<br />
nove mesi all’anno. Si tratta probab<strong>il</strong>mente di una<br />
delle colonie miste su canneto più grandi d’Italia,<br />
essendo piuttosto infrequente nel nostro Paese<br />
questa tipologia di garzaia.<br />
L’area Le Morette nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio (Foto di F. Fagnani)<br />
Il primo insediamento ad opera dell’Airone rosso<br />
nel 1998 era avvenuto direttamente nel canneto.<br />
Il nucleo misto attualmente di maggiori dimensioni<br />
è stato originato da Nitticore e Garzette che nel<br />
2001 hanno occupato un piccolo agglomerato di<br />
salice bianco, posto in un’area aperta circondata<br />
da 65 ettari di canneto non sottoposta ad azioni<br />
di disturbo. Negli anni successivi, la gestione<br />
dell’area, improntata al ripristino dell’habitat palustre<br />
attraverso <strong>il</strong> mantenimento prolungato dell’acqua,<br />
unitamente all’impatto stesso della colonia,<br />
ha determinato <strong>il</strong> deperimento e la graduale scomparsa<br />
dei salici; gli uccelli si sono quindi trasferiti<br />
nel canneto, disperdendo i loro nidi in vari assembramenti<br />
più o meno contigui. I pochi elementi<br />
arborei o arbustivi residui sono stati ut<strong>il</strong>izzati con<br />
netta prevalenza da Airone cenerino.<br />
L’area interessata dalla colonia si trova nella parte<br />
centro orientale del bacino palustre ed è baricentrica<br />
alle principali aree di foraggiamento ut<strong>il</strong>izzate<br />
dagli uccelli nel comprensorio. In periodo estivo le<br />
principali aree di alimentazione divengono proprio<br />
quelle adiacenti al sito di nidificazione, dove, per effetto<br />
della gestione della riserva naturale, permangono<br />
ampie superfici allagate assai ricche di prede.