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12 Gli aironi coloniali in Toscana. Andamento, distribuzione e conservazione Metodi 13<br />

Fasi del censimento da aeromob<strong>il</strong>e leggero, Lago di Chiusi (Foto B. Anselmi)<br />

Veduta aerea del sito di Righetti (Foto L. Puglisi)<br />

Questa pubblicazione cerca di ricostruire la storia recente di questi affascinanti uccelli in Toscana, descrivendone<br />

l’andamento delle popolazioni e le variazioni distributive. Ciò è stato possib<strong>il</strong>e grazie ai<br />

censimenti svolti dai volontari del Centro Ornitologico Toscano nell’ambito delle attività di monitoraggio<br />

dell’avifauna regionale. Questo progetto infatti si inserisce in un programma articolato di schemi di monitoraggio,<br />

i principali dei quali (Censimento degli uccelli acquatici svernanti - IWC e Monitoraggio degli<br />

uccelli nidificanti, rivolto alle specie terrestri di maggior diffusione) sono realizzati grazie al contributo<br />

della Regione Toscana.<br />

Metodi<br />

Definizione di garzaia<br />

Con <strong>il</strong> termine garzaia si intende in maniera specifica una colonia di aironi. In generale, una colonia di<br />

uccelli è rappresentata da un raggruppamento di nidi: sebbene questa situazione appaia in via teorica<br />

fac<strong>il</strong>mente riconoscib<strong>il</strong>e, in realtà la stessa definizione si può riferire a pochi nidi come a diverse migliaia<br />

e questi nidi possono essere a pochi centimetri o qualche centinaio di metri tra loro; i nidi, poi, possono<br />

essere costruiti tutti nello stesso tipo di ambiente o in ambienti differenti per quanto adiacenti, quali<br />

un canneto ed un bosco. Pertanto, <strong>il</strong> concetto di colonia nella pratica può risultare alquanto sfuggente,<br />

soprattutto quando esso sia necessario per identificare in via pratica unità territoriali da sottoporre a<br />

tutela e gestione. Per questo motivo, ai fini della presente indagine, abbiamo definito come garzaia un<br />

insieme di nidi posti entro 400 m da quelli più vicini oppure a distanza inferiore ma in ambienti con caratteristiche<br />

differenti e/o separati da un punto di vista spaziale: un esempio di questo tipo potrebbe essere<br />

rappresentato da una garzaia posta all’interno di un canneto arginato e di un’altra posta in un boschetto<br />

a poche centinaia di metri, esterno all’arginatura, che in questa indagine sarebbero considerate come<br />

distinte.<br />

Tale definizione di garzaia, certamente arbitraria, risponde alla necessità di distinguere siti di nidificazione<br />

che, benché prossimi tra loro, possono essere ubicati in aree con differenti destinazioni d’uso,<br />

proprietà e/o regime di tutela e quindi essere esposti all’influenza di fattori che ne determinano diversamente<br />

l’ut<strong>il</strong>izzo da parte degli uccelli.<br />

Individuazione delle garzaie<br />

Le garzaie sono in generale piuttosto vistose in particolare se i nidi sono costruiti su alberi: in questo<br />

caso sono visib<strong>il</strong>i da grandi distanze. Inoltre la loro presenza è tradita dal movimento pendolare degli<br />

adulti tra <strong>il</strong> sito di nidificazione e quelli di alimentazione. Pertanto l’insediamento di una nuova garzaia<br />

o lo spostamento di una colonia di aironi da una località ad un’altra sono in genere fenomeni piuttosto<br />

evidenti agli occhi di un ornitologo. Per questi motivi non è stato ut<strong>il</strong>izzato alcun particolare metodo di<br />

ricerca attiva per individuare nuove garzaie, in virtù del fatto che le zone umide toscane sono meta di<br />

numerosi r<strong>il</strong>evatori e quindi normalmente la scoperta di un nuovo sito di nidificazione avviene in tempi<br />

piuttosto rapidi.<br />

Una parziale eccezione è stata rappresentata da alcune garzaie formate in particolare da Aironi cenerini<br />

e Aironi guardabuoi, comunque di consistenza molto limitata, ubicate lontano dalle zone umide principali,<br />

in prossimità di aste fluviali o di piccole zone umide artificiali. In questi casi l’individuazione del sito di<br />

nidificazione può essere avvenuta con alcuni anni di ritardo rispetto all’insediamento.<br />

Metodi di conteggio<br />

La nidificazione da parte di molte coppie in un’area limitata offre <strong>il</strong> chiaro vantaggio che <strong>il</strong> monitoraggio<br />

di una popolazione che gravita su un’area vasta può essere eseguito con un limitato dispendio di energia.<br />

Tuttavia, <strong>il</strong> conteggio dei nidi deve essere eseguito secondo modalità che non interferiscano con la<br />

nidificazione.<br />

Le procedure ut<strong>il</strong>izzate sono state standardizzate nei limiti delle difficoltà operative rappresentate dalla<br />

variab<strong>il</strong>ità delle condizioni ambientali, dalla difficoltà di operare in alcune situazioni di scarsa praticab<strong>il</strong>ità<br />

o di inaccessib<strong>il</strong>ità del sito per vincoli di proprietà privata, unitamente alla necessità di operare con un<br />

disturbo possib<strong>il</strong>mente nullo degli uccelli. A tali difficoltà generali va infine aggiunta quella rappresentata<br />

dal fatto che all’interno di una singola colonia non tutte le coppie di una stessa specie sono sincronizzate

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