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frammenti - Maya Idee

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sedi sono molto diverse tra loro, qui a Milano<br />

è possibile scegliere tra molteplici insegnamenti,<br />

essendo il corpo docente ampio<br />

e variegato. Offriamo una notevole gamma<br />

di competenze di alto profilo». E senza<br />

dubbio le capacità dei docenti sono importanti,<br />

anche se non risolvono le criticità di<br />

un ordinamento ormai polveroso e stantio.<br />

Ma, quindi, che fare? «Non possiamo<br />

avanzare grandi proposte – risponde Sirtori<br />

– credo che il cambiamento sarà un fenomeno<br />

graduale, che richiederà alcuni anni<br />

per essere attuato. Il farmacista possiede<br />

una discreta formazione, anche se presenta<br />

molte carenze culturali – considera il preside<br />

- a livello ministeriale, l’esame di Stato<br />

del farmacista è vecchio di trent’anni. Per<br />

questo occorrerebbe una riforma. L’auspicio<br />

è quello di creare un professionista più<br />

adatto al mondo del lavoro».<br />

TORINO<br />

«È COMPITO DEI DOCENTI INSE-<br />

GNARE COSE UTILI»<br />

«La torta è quella che è, bisogna dividersela,<br />

mangia chi è più forte. E va da sé che alcuni<br />

settori disciplinari siano storicamente<br />

più forti di altri». Lo dice con una metafora<br />

Michele Trotta, preside della Facoltà di<br />

Farmacia dell’Università di Torino, che<br />

all’interno del corso di laurea alcune materie<br />

la fanno da padrone. «In Italia gli ambiti<br />

più radicati sono la chimica organica, analitica,<br />

inorganica, farmaceutica – spiega il<br />

docente - del resto siamo obbligati a conformarci<br />

alle tabelle ministeriali, che sono<br />

anche quelle approvate dalla Comunità Europea.<br />

Ma questo è il male minore, perché<br />

il contenuto dei corsi dipende dai docenti e<br />

molti insegnamenti non sono impostati in<br />

modo realmente utile alla futura vita professionale<br />

dello studente. Ci sono infatti<br />

diversi modi di spiegare la chimica, occorre<br />

IN ATENEO<br />

sempre tenere<br />

conto delle finalità.<br />

Spesso, ma non voglio generalizzare, si<br />

tende di più a seguire l’inclinazione, la preparazione,<br />

gli interessi, il settore di ricerca<br />

dei docenti piuttosto che ciò che sarebbe<br />

interessante per gli studenti. A proposito<br />

delle discipline chimiche, forse sono troppe,<br />

si potrebbero ridurre ma non eliminare.<br />

Occorre infatti possedere le competenze<br />

di base per poi procedere negli studi. Tutte<br />

le discipline sono importanti, si costruiscono<br />

una sull’altra, nessuna può essere abolita<br />

o eliminata. E non ci piove che il fondamento<br />

di tutto sia la chimica». Non reclama<br />

maggiori libertà per gli atenei, Trotta.<br />

«Le singole Facoltà possono intervenire<br />

– dice - hanno comunque a disposizione<br />

dei margini di manovra sufficienti. Anche<br />

se non si può stravolgere il percorso didattico,<br />

si può senz’altro agire all’interno dei<br />

corsi». A proposito del farmacista ospedaliero,<br />

della clinica e del reparto, il preside<br />

afferma: «Credo nell’utilità del farmacista<br />

di reparto, tant’è che, dopo la specializzazione<br />

in Farmacia ospedaliera, qui abbiamo<br />

istituito un corso di perfezionamento<br />

in Farmacia di reparto, della durata di sei<br />

mesi. Si tratta di uno strumento in più a disposizione<br />

degli studenti. Durante il corso<br />

di laurea è opportuno fornire solo delle indicazioni<br />

generali sulla farmacia di reparto,<br />

rimandando gli approfondimenti alla Scuola<br />

di specializzazione». Ma all’interno del<br />

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