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frammenti - Maya Idee

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percorrere ma, poiché è ineluttabile che il<br />

mutamento avvenga, è necessario porre<br />

adesso le basi di questa trasformazione».<br />

Nata come un’appendice della Facoltà di<br />

Chimica, la laurea in Farmacia ha mantenuto<br />

negli anni un piano didattico fortemente<br />

sbilanciato sul versante chimico, mentre<br />

non ha saputo adeguarsi al mutare della<br />

professione che, riprende Console, «è entrata<br />

sempre più in contatto con la clinica.<br />

In proposito, si pensi anche alla farmacia<br />

aperta al pubblico o ai presidi sanitari sul<br />

territorio, a cui il paziente si rivolge per ricevere<br />

un consiglio, aspettandosi di avere<br />

a che fare con un professionista preparato.<br />

Che lui sappia a memoria la struttura molecolare<br />

di tutti i farmaci non ha nessun significato<br />

per il paziente». L’inadeguatezza<br />

formativa riguarda tutto il Paese, secondo<br />

il segretario generale Sinafo: «Mi sembra<br />

purtroppo che tutte le regioni siano interessate<br />

da questa carenza, che risulta<br />

asfissiante per la nostra professione. La<br />

responsabilità ricade sui cattedratici. Basti<br />

pensare che tra i presidi di Facoltà scarseggiano<br />

clinici e farmacologi, mentre abbondano<br />

i chimici farmaceutici. Nei percorsi<br />

formativi, inoltre, manca un riferimento<br />

alla realtà professionale».<br />

Programmi obsoleti, lontani dalla professione,<br />

troppo inclini alla teoria: questo il<br />

giudizio sul piano didattico del corso di laurea<br />

in Farmacia di Piera Polidori, direttore<br />

di Farmacia all’Istituto mediterraneo<br />

per i trapianti e terapie ad alta specializzazione<br />

(Ismett) di Palermo. «Dei molti<br />

laboratori previsti dal percorso accademico,<br />

solo uno o due sono utili per l’esercizio<br />

della professione – dichiara - inoltre il<br />

tirocinio non è ben pianificato e si crea così<br />

un grande divario tra preparazione teorica<br />

e pratica. La farmacologia, la farmacocinetica<br />

e la patologia hanno poco spazio nel<br />

programma, ma non sono le uniche mate-<br />

IN OSPEDALE<br />

rie che dovrebbero essere approfondite.<br />

Se si aggiornasse il corso di laurea, dovrebbero<br />

essere inserite anche altre discipline.<br />

La comunicazione e l’informazione al<br />

paziente, ad esempio, sono fondamentali<br />

per la preparazione del farmacista che sta<br />

a contatto con il pubblico. Inoltre, pochissimo<br />

viene insegnato sulle preparazioni<br />

ospedaliere, come la nutrizione parenterale,<br />

i farmaci antiblastici e la dose unitaria.<br />

Anche il rischio clinico e la farmacia clinica<br />

sono argomenti importanti, che possono<br />

trovare campi di applicazione per il farmacista».<br />

Una preparazione inadeguata, quindi,<br />

che ci distacca molto dal panorama europeo<br />

e statunitense. «In altri paesi europei<br />

e americani – chiarisce Polidori - si punta<br />

molto sulla pratica sul campo, sulla specializzazione<br />

e sui concetti di patient care e<br />

pharmaceutical care sin dalla formazione<br />

nel corso di laurea. Inoltre vengono trattati<br />

temi importanti come la metodologia cli-<br />

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