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Det..tagli di carne - Crsa

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<strong>Det</strong>..<strong>tagli</strong> <strong>di</strong> <strong>carne</strong><br />

Il Maiale<br />

“Un tesoro <strong>di</strong> animale nella tra<strong>di</strong>zione conta<strong>di</strong>na “<br />

50<br />

Autori<br />

classe III sez. A prof.ssa Gatti Anna<br />

Ambiguita’ della simbologia<br />

del maiale<br />

Il maiale a causa del suo aspetto florido e del<br />

suo modo <strong>di</strong> mangiare, insieme al suo bisogno<br />

<strong>di</strong> rotolarsi nel fango, si trova in una posizione<br />

simbolica duale che l’uomo ha elaborato sin dai<br />

tempi antichi: da un lato rappresenta la fertilità,<br />

la ricchezza (la scrofa è associata alla Grande Madre)<br />

dall’altro è simbolo <strong>di</strong> voracitá, ingor<strong>di</strong>gia,<br />

lussuria.<br />

Nei Testi dei Sarcofagi e nei Libri dei Morti,<br />

due testi religiosi egizi, al maiale vengono associate<br />

caratteristiche simboliche variegate e,<br />

talvolta, contrad<strong>di</strong>ttorie. Nella prima raccolta <strong>di</strong><br />

testi il suino è visto, infatti, in una luce negativa, nei Libri dei Morti, al contrario, la connotazione è<br />

decisamente positiva (nell’antico Egitto la scrofa che <strong>di</strong>vora i suoi piccoli era un simbolo della dea<br />

del cielo Nut, i cui figli, le stelle, scompaiono al mattino per rinascere la sera).<br />

In un affresco rinvenuto in una grotta dell’isola <strong>di</strong> Malta, risalente a epoca neolitica, viene raffigurata<br />

una scrofa che allatta tre<strong>di</strong>ci porcellini quale simbolo <strong>di</strong> fertilità e <strong>di</strong> buon auspicio. Per lo<br />

stesso motivo, anche in Grecia, nei misteri <strong>di</strong> Eleusi, il maiale costituiva l’offerta sacrificale alla dea<br />

Demetra, mentre nella narrazione del noto episo<strong>di</strong>o o<strong>di</strong>sseico della trasformazione dei compagni<br />

<strong>di</strong> Ulisse in suini, ad opera della maga Circe (Omero, O<strong>di</strong>ssea, libro X), prevale l’aspetto simbolico<br />

più ombroso. Per gli Etruschi il maiale rappresentava una bestia monda e innocente attraverso<br />

la quale gli dei mandavano messaggi agli uomini, per questo i sacerdoti etruschi praticavano la<br />

scienza aruspicina ossia la previsione del futuro, utilizzando il fegato <strong>di</strong> porco.<br />

Nella religione islamica ed ebraica è vietato, per i fedeli, mangiare la <strong>carne</strong> suina, che è considerata<br />

impura. Nel cristianesimo il maiale rappresenta la lussuria, l’ingor<strong>di</strong>gia, la sensualità: Satana.<br />

Nelle religioni orientali all’animale è associata la stessa dualità simbolica dell’Occidente.<br />

Nel bud<strong>di</strong>smo tibetano incontriamo la scrofa <strong>di</strong> Diamante come simbolo della Madre e regina del<br />

cielo, mentre in altre correnti del bud<strong>di</strong>smo esso rappresenta ingor<strong>di</strong>gia e ignoranza.<br />

Nella cultura cinese l’ambiguità della simbologia del maiale viene espressa integralmente; infatti<br />

dapprima rappresenta la natura imme<strong>di</strong>ata non addomesticata, sporca, che, una volta addomesticata,<br />

si rivela utile.<br />

Il grasso <strong>di</strong> maiale, la sugna, era simbolo <strong>di</strong> fertilità presso le spose latine, che vi ungevano gli<br />

stipiti della porta <strong>di</strong> una nuova casa per assicurarsi fortuna e fecon<strong>di</strong>tà.<br />

<strong>Det</strong>..<strong>tagli</strong> <strong>di</strong> <strong>carne</strong><br />

Notizie storiche<br />

I più antichi ritrovamenti dell’addomesticamento del maiale (8000 a.C.) si registrano nella Turchia<br />

sudorientale, in popoli che non praticavano ancora nessun tipo <strong>di</strong> allevamento e non si de<strong>di</strong>cavano<br />

nemmeno all’agricoltura. I primi ad utilizzare il maiale come principale fonte <strong>di</strong> <strong>carne</strong> furono<br />

i Greci. Anche i Romani furono gran<strong>di</strong> consumatori <strong>di</strong> <strong>carne</strong> <strong>di</strong> maiale, fonti scritte testimoniano<br />

della conservazione tramite salagione e affumicatura <strong>di</strong> tutte le parti dell’animale. Plinio riferisce<br />

che ogni anno venivano spe<strong>di</strong>ti dall’Etruria a Roma 20.000 suini grassi da macello. Questo dato<br />

<strong>di</strong>mostra la presenza della <strong>carne</strong> suina nella cucina etrusca.<br />

La tra<strong>di</strong>zione dell’allevamento casalingo del maiale nasce nell’alto me<strong>di</strong>oevo in varie parti d’Italia<br />

quando si instaura nelle famiglie una cultura dell’autosufficienza alimentare. Nell’Alto Me<strong>di</strong>oevo<br />

la presenza assidua del maiale nella vita quoti<strong>di</strong>ana è testimoniata da numerosi bassorilievi e affreschi<br />

in cui la vita dell’animale viene descritta in ogni suo momento: allevamento, sistema <strong>di</strong><br />

macellazione, preparazione <strong>di</strong> salumi e insaccati, ven<strong>di</strong>ta.<br />

Questa tra<strong>di</strong>zione si <strong>di</strong>ffonde anche nelle masserie pugliesi, esempio tipico <strong>di</strong> autosufficienza alimentare.<br />

Principi nutrizionali<br />

Al fine <strong>di</strong> orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, il Ministero della<br />

Salute ha affidato ad un Gruppo <strong>di</strong> esperti (D.M. del 1.09.2003) il compito <strong>di</strong> elaborare un modello<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eta <strong>di</strong> riferimento che sia coerente con lo stile <strong>di</strong> vita attuale e con la tra<strong>di</strong>zione alimentare del<br />

nostro Paese.<br />

Da questo modello <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta l’Istituto <strong>di</strong> Scienza dell’Alimentazione dell’Università “La Sapienza” <strong>di</strong><br />

Roma, elabora la piramide alimentare italiana, in cui vengono in<strong>di</strong>cati i consumi alimentari giornalieri<br />

consigliati, sia dal punto <strong>di</strong> vista quantitativo che qualitativo.<br />

La piramide si articola in piani in cui<br />

sono <strong>di</strong>sposti in modo scalare i vari<br />

gruppi <strong>di</strong> alimenti per sottolineare<br />

che ciascuno è caratterizzato da un<br />

<strong>di</strong>fferente contenuto <strong>di</strong> nutrienti<br />

e richiede <strong>di</strong>fferenti frequenze <strong>di</strong><br />

consumo. Alla base della piramide<br />

si trovano i cibi che si possono consumare<br />

quoti<strong>di</strong>anamente, mentre al<br />

vertice si trovano quelli da assumere<br />

limitatamente.<br />

Alla base della piramide troviamo i<br />

cereali (pane, pasta ecc.) che insieme<br />

alle patate costituiscono una<br />

fonte <strong>di</strong> carboidrati complessi e <strong>di</strong><br />

fibra (6-11 porzioni al giorno). Salendo<br />

nella piramide, troviamo la frutta<br />

(2-3 porzioni al giorno), verdure e<br />

ortaggi (3-5 porzioni al giorno), che<br />

contengono anch’essi fibra e antiossidanti.<br />

Al centro della piramide ci<br />

sono gli alimenti da consumare non<br />

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